ATARI 50 The Anniversary Celebration è una raccolta storica davvero eccezionale, sia dal punto di vista ludico che, soprattutto, storico. La collezione festeggia un traguardo notevole, ovvero i cinquanta anni della casa californiana ATARI, simbolo non solo del settore, ma di fatto anche quella che il suddetto lo ha praticamente creato da zero. Nella collection sono incluse praticamente tutte le piattaforme targate ATARI, dai cabinati storici Arcade fino a tutte le console casalinghe e portatili. Un compendio davvero notevole, con l’unico vero difetto di non includere, per questioni di diritti, i titoli prodotti dallo studio Atari Games, grande assente della fiera. Pronti per una emozionante carrellata nel glorioso passato della Grande A? Mettetevi comodi, ed inserite venticinque centesimi, si parte dai primi storici cabinati.
ATARI 50 The Anniversary Celebration: Arcade Mania
L’epopea dei cabinati Arcade targati ATARI ha letteralmente scritto la storia, anche se il primissimo gioco ideato da Nolan Bushnell, leggendario fondatore della casa, ovvero Computer Space, cabinato ispirato al classico Spacewar di Steve Russell, realizzato nel lontanissimo 1961 sul mainframe universitario DEC PDP-1, è stato sviluppato appena dodici mesi prima della fondazione di ATARI stessa, che risale infatti al 1972, data da cui parte la nostra eccezionale raccolta. Trovate l’elenco completo dei titoli contenuti nella collection in questa pagina. Ben venticinque i titoli da sala presenti, tra i quali troviamo l’indimenticabile PONG, da cui tutto è partito cinquanta anni fa. Un gioco realizzato da Al Alcorn con pochissime risorse, tutto in un piccolo chip, con una grafica spartana ma efficace, ed una fisica della pallina incredibilmente realistica. La leggenda vuole che il primo cabinato di PONG, poco tempo dopo essere stato installato in un locale aperto al pubblico, si fosse fermato perché esageratamente ricolmo di monetine, e che il fondatore di ATARI, recatosi sul posto col proprio furgoncino, come un vero pioniere del settore, abbia considerato l’accaduto, non certo come un guasto, ma come l’inizio di una grandiosa era. E dove c’è sua maestà PONG non può certo mancare BREAKOUT, la sua versione single player risalente al 1976, in cui la stessa pallina deve stavolta abbattere un muro colorato di mattoni. Un altro gioco realmente iconico, che riesce ancora, cinque decenni dopo, ad essere ipnotico. Non da meno Asteroids, titolo realizzato nel 1979 da Ed Logg, che trovate nella rubrica Retro Legends, che è stato uno dei più clonati dell’epoca, con centinaia di versioni alternative per i sistemi più disparati, MB Vectrex incluso, fino ad oggi. Un titolo simbolo del passato, ancora oggi appassionante che ci riporta davvero alle origini dell’arte videoludica. Nella raccolta è presente anche la versione Astreroids Deluxe. La sezione dedicata ai cabinati è davvero molto corposa, seconda solo alla sontuosa sezione ATARI VCS, perlomeno numericamente, ed offre classici senza tempo come Centipede, dello stesso Ed Logg, disegnato insieme a Dona Bailey nel 1981, ed il suo sequel Millipede del 1982, l’ipnotico Tempest di Dave Theurer, che nel 1981 reinterpreta le meccaniche del classico Space Invaders di Taito però con visuali inedite e psichedeliche, gioco che sarà di ispirazione filosofica per il Maestro Jeff Minter o il bizzarro maze game Crystal Castle, realizzato nel 1983 da Scott Fuller, in cui controlliamo l’orso Bentley all’interno di un labirinto. Nella selezione della sezione trova spazio persino un prototipo, Akka Arrh, inedito e dal passato oscuro. I venticinque cabinati della collezione sono davvero un pezzo di storia, e varrebbero da soli già l’acquisto. Ma il compleanno è di quelli importanti, ed ecco che il piccolo museo virtuale ci lascia esplorare anche le produzioni storiche per tutte le console ATARI prodotte nel corso degli anni. Trovate il sito ufficiale della splendida raccolta al seguente LINK.
La Grande A conquista il salotto! Le console casalinghe dal VCS al Jaguar
Davvero notevole la sezione dedicata alla prima console casalinga del gruppo californiano, ovvero l’ATARI VIDEO COMPUTER SYSTEM, datato 1977 e realizzato grazie ai fondi del gruppo Warner Communication, che, storicamente, sarà quello che porterà ATARI sull’orlo del baratro, e la costringerà a seppellire milioni di cartucce nel deserto di Alamogordo, New Mexico. Peraltro, ricordiamolo, è proprio Warner, all’epoca, a scorporare il team Atari Games, quindi, se non possiamo giocare con Gauntlet la colpa è solo sua. La collezione ci offre la sezione numericamente più corposa proprio in argomento ATARI VCS, con ben quaranta titoli che giravano originariamente sul sistema. Ovviamente, per motivi di diritti, non sono presenti i titoli realizzati da Activision, la casa indipendente fondata da David Crane, ex impiegato proprio di ATARI che, coraggiosamente ha scelto di mettersi in proprio nello sviluppo, contribuendo a scrivere la storia della console (e del settore intero). Questa casa leggendaria, peraltro prima software house indipendente, è stata celebrata qualche anno fa nella imperdibile raccolta Activision Anthology, che trovate in questa pagina. Non di solo Pitfall vive il VCS, ovviamente, ed ecco che nelle quattro decine di titoli proposti troviamo hit molto interessanti dell’epoca, Yar’s Revenge è un cult game di Howard Scott Warshaw che non ha decisamente bisogno di presentazioni, ed il cui gameplay è ipnotico oggi come allora. Il nome, peraltro, cita l’allora dirigente malvagio di Warner, Ray Kassar, letto al contrario. Davvero un peccato che l’artista sia divenuto famoso per la sua opera più controversa, il famigerato E.T. The Extra-Terrestrial, noto con il terrificante soprannome di Peggior Videogame Mai Creato e che ATARI non ha avuto il coraggio di includere nella raccolta. Purtroppo. Notevole nel bouquet VCS la presenza di Haunted House, considerato uno dei primi survival horror della storia, e scritto nel 1982 da James Andreasen. Tra i tanti spicca anche il tardo action adventure Secret Quest, realizzato nella seconda giovinezza del sistema, uno dei pochissimi giochi ideati direttamente da Nolan Bushnell come autore, che nel 1989, ormai celebre anche al grande pubblico, vede anche la sua faccia sulla copertina del gioco.
Con l’arrivo sul mercato dell’ATARI 5200, nuova console a cartucce che debutta nel 1982, principalmente per contrastare il concorrente Mattel Intellivision, il vecchio VCS assume la nuova denominazione di ATARI 2600, e resta sul mercato come entry level. La nuova console non riscuote un grande successo, anche se si vedono sul sistema ottime conversioni, tra cui quella di PAC-MAN, che invece su VCS era stata disastrosa, come sappiamo. La collection offre solo cinque titoli per rappresentare lo sfortunato sistema, tra cui spiccano dei classici come Millipede, Missile Command e Super Breakout, ma anche due piccole chicche come Star Raiders, che include la Enhanced Version, e Bounty Bob Strikes Back! Maggior successo sul mercato ottiene il successivo ATARI 7800 ProSystem, classe 1986, di cui la raccolta presenta sette titoli selezionati, tra i quali contiamo una nuova versione del classico Asteroids e soprattutto l’eccezionale Dark Chambers, una riedizione moderna del classico dungeon crawler del passato Dandy, che proprio su questa console ottiene maggior fortuna. Per la gioia degli ataristi più sfegatati ATARI 50 The Anniversary Celebration include anche una piccola selezione di titoli realizzati per ATARI Jaguar, nove per l’esattezza, ma tra questi ci sono delle chicche spettacolari, come Cybermorph, lo sparatutto in bundle con la console, il divertente Atari Karts sviluppato da Miracle Designs nel 1995, che osa sfidare Mario Kart di Nintendo, ma soprattutto Tempest 2000 di Llamasoft, un titolo ideato da Jeff Minter in esclusiva per la console, che rappresenta anche una vera killer application della stessa. Un sistema sfortunato, nato nel 1993, che prova anche la via del CD-ROM e della Realtà Virtuale, attraverso due periferiche, ma che presto soccombe sotto il peso del successo della prima PlayStation. Un momento storico che divide passato e futuro.
Le sorprese della collezione: dai portatili alla linea Atari Reimagined
Nella collezione trovano spazio anche i portatili, tra cui l’handheld dedicato ATARI Touch Me del 1978, versione tascabile di un Arcade di quattro anni prima, interessante curiosità storica, e l’otto bit da passeggio a colori ATARI Lynx, lanciato nel 1989 come concorrente del Game Boy e purtroppo mai adeguatamente apprezzato dal pubblico. Non sono presenti titoli di particolare rilievo per il sistema, come ad esempio le note produzioni Epyx, come California Games, titolo più venduto in assoluto per la console, di cui non ci sono i diritti, ma sei giochi tutto sommato trascurabili, davvero un peccato. Di tutt’altro spessore i sei titoli moderni in stile enanched della linea Atari Reimagined, nati per ATARI VCS moderno. Questi giochi, da soli, costituiscono uno dei veri punti forti della raccolta, e fanno ancor di più notare come spesso gameplay datati possano essere divertenti ancora oggi, grazie ad una nuova cosmesi. Davvero fantastico il nuovo Yars’ Revenge Enhanced, terrorizzante Haunted Houses, frizzanti Neo Breakout e Quadratank, ed interessante l’omaggio al mondo vettoriale VCTR-SCTR. Ma quello che spicca di più nella sezione dedicata ai remake è Swordquest: AirWorld che rappresenta il seguito della serie, con un nuovo capitolo inedito realizzato da zero secondo le direttive originali di Tod Frye. Un contenuto davvero notevole.
Lo sviluppatore della collezione del resto è un veterano delle raccolte dedicate al Retrogaming, che da oltre vent’anni si occupa di produzioni simili, ovvero il leggendario gruppo Digital Eclipse, scelta egregia da parte del publisher ATARI. Il titolo si propone come un vero e proprio museo visitabile, diviso in cinque aree tematiche, ma anche ricchissimo di contenuti extra, tra u quali spiccano bozzetti di game designer originali, dietro le quinte, percorsi storici interattivi, interviste video inedite, racconti storici, scansioni d’epoca e molto ma molto altro. Se amate la storia dei videogiochi, di cui la Grande A rappresenta una parte notevole, non dovete assolutamente perdere questa eccezionale collezione. Da recuperare, ve lo raccomandiamo, in una delle fantastiche edizioni fisiche che sono già disponibili sul mercato a mid price.
Piattaforme: PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch
Sviluppatore: Digital Eclipse
Publishers: ATARI
ATARI 50 The Anniversary Celebration porta sui sistemi moderni cinquanta anni esatti di storia, celebrando uno dei marchi simbolo del videogioco stesso, quella ATARI fondata da Noland Bushnell e Ted Dabney nel lontano 1972 e che con PONG ha rivoluzionato il mondo videoludico, creando di fatto una vera e propria industria. La raccolta è realizzata dallo sviluppatore veterano Digital Eclipse, un vero mostro sacro delle retro-collezioni tematiche, che ci presenta un vero museo delle meraviglie, con oltre cento titoli giocabili provenienti dal mondo Arcade come dalle console, con chicche di culto del passato come Asteroids, Yar’s Revenge e Tempest 2000 di Jeff Minter. Difficile davvero poter volere di più, nonostante, per questioni di diritti, siano rimasti fuori titoli cult come Paperboy o Gauntlet, legati al gruppo Atari Games, non presente nella raccolta. Quella che abbiamo tra le mani non è una semplice collezione, sono cinquanta anni di storia, da conservare ed amare per sempre.