Le console Evercade tendono ad essere spiritualmente e concettualmente anomale, almeno se le si compara con le tendenze del momento. Cinque o sei anni fa era esplosa la moda delle console “mini” in salsa retrogaming, tuttavia la nicchia dei device d’impronta nostalgica sembrava essersi definitivamente esaurita nel momento in cui i grandi brand hanno lasciato l’intero settore in mano ad alcune aziende che spesso tollerano silenziosamente gli atti di pirateria. Blaze Entertainment rappresenta in queste dinamiche la bastian contraria, l’azienda si è disinteressata della fase discendente di questo fenomeno commerciale e dall’inizio degli anni Venti ha immesso in commercio una console di retrogaming dietro l’altra, ottimizzando le prestazioni degli apparecchi fino a consolidare quella che è la sua ultima creatura, almeno in ordine di tempo, l’Evercade EXP.
Quello partorito dall’azienda britannica è un device che va in controtendenza sotto molti aspetti, non solo per la scelta di un parco titoli che guarda al passato, ma anche per la posizione granitica che la dirigenza ha assunto nel puntare su di un device handheld, creando uno strumento dall’alta portatilità. Una scelta audace e un po’ folle che stona grandemente nei confronti di un panorama che grazie alla Nintendo Switch e allo Steam Deck ammicca non poco a realtà ibride che si legano a PC e schermi televisivi. Come insegnava Steve Jobs, la giusta dose di follia risulta però parte integrante del processo creativo che porta all’evoluzione tecnica. L’ultimo device di casa Evercade sembra aver fatto tesoro di questa massima.
Le presenza fisica di Evercade EXP
L’Evercade EXP non è la prima console portatile benedetta dalle fabbriche di Blaze Entertainment, circa due anni fa i riflettori erano stati puntati sul lancio dell’opportunamente nominata Evercade Handheld, una macchina decisamente più modesta e dai tratti “giocattolosi” che oramai è anche discretamente difficile da reperire. Quest’ultima iterazione del prodotto non è dunque una rivoluzione vera e propria, piuttosto affina e sviluppa una serie di basi consolidate che però hanno sicuramente tratto giovamento del restyling approfondito che è stato elaborato nell’ultimo periodo.
Con uno schermo 4.3″ IPS Screen (800×480) e uno speaker stereo di tutto rispetto, Evercade EXP garantisce una fruibilità on-the-go che eleva non poco gli standard a cui ci aveva abituato il suo predecessore. In particolare, spicca l’aggiunta di un “TATE mode” che si rivela in grado di stravolgere le convenzioni grazie a una semplice intuizione: approfittare pienamente dello schermo a disposizione per sperimentare i titoli anche in un formato verticale, mimando in piccolo le impostazioni dei cabinati delle sale giochi. Una nuova e ricercata linea estetica si allontana inoltre dagli immaginari vicini alle vecchie console Nintendo per abbracciare invece quelle estetiche pulite e di design più affini alle tecnologie successive alla Wii.
La console eredita dalla sua controparte fissa, l’Evercade VS, una connettività wi-fi utile a scaricare gli aggiornamenti di sistema, nonché la possibilità di connettere lo strumento a uno schermo grazie a un cavo Hdmi-mini, non presente nella confezione. In pratica, l’Evercade EXP fa tutto il necessario per dimostrare di essere tecnicamente al passo coi tempi, aggiornando un format che funzionava, ma che si dimostrava anche datato.
Il formato su cartuccia
Chi non è mai incappato nelle console della serie Evercade potrebbe rimanerne stupefatto, tuttavia il brand si è sempre discostato dalle schede SD e dall’esclusività dei programmi precaricati per gettonare piuttosto la dimensione nostalgica della cartuccia di plastica dura. L’Evercade EXP non fa eccezione, anzi è compatibile con le raccolte di giochi già pubblicate fino a oggi, con il risultato che può virtualmente vantare una libreria di titoli che potenzialmente tocca le 297 unità. Ogni pacchetto contiene un numero variabile di videogame, tuttavia il prodotto offre già di base una selezione di proposte che è più che adeguata a intrattenere per molteplici ore. A questi si aggiungono gli “hidden games”, esperienze videoludiche nascoste e da attivare nel menù apposito attraverso l’inserimento di codici e comandi.
Al suo interno, la console custodisce infatti 18 giochi Capcom precaricati, i quali sono dunque accompagnati da una cartuccia al cui interno sono custoditi sei ulteriori titoli Irem. Come accenniamo ogni volta che ci avviciniamo a un prodotto Evercade, è facile inoltre intuire che la forza del brand sia l’alta propensione al collezionismo. Tra custodie ben disegnate, manuali cartacei integralmente colorati e una presenza fisica degna di nota, proprio le cartucce diventano la punta di diamante di un investimento videoludico che è ben tangibile ed evidente, di un qualcosa che si eleva oltre al mero sfogo videoludico per sfociare nel vero e proprio feticistico da arredamento. Se siete il tipo di gamer che prova piacere nel mettere in bella mostra la propria collezione di custodie, il brand fa al caso vostro.
Pur volendo contenere la spesa, i titoli già sperimentabili nel pacchetto di partenza sono caratterizzati da must storici e assolutamente riconoscibili, si vedano Street Fighter 2 e Captain Commando, ma anche da piccole perle meno ovvie quali Lighting Swords e In the Hunt. L’unica pecca da evidenziare in questo frangente è caratterizzata dall’impossibilità di godere dei giochi attraverso un’esperienza condivisa. Non è possibile garantire il multiplayer attraverso interconnessioni tra console, controller abbinati o rete wifi. Nei fatti si è incastrati in un’eterna esperienza in solitaria, anche quando i singoli titoli promuovono con fare irriverente la possibilità di sfidare amici e parenti.
Evercade EXP, il qui e ora
Inutile negarlo, la questione del multiplayer è una faccenda che può compromettere l’interesse di molti nei propositi del prodotto in questione, tuttavia Evercade EXP ha comunque una serie di qualità che sapranno guadagnarsi l’affetto di un pubblico selezionato. L’elemento maggiormente degno di nota è la già menzionata modalità TATE, la quale enfatizza in maniera significativa e sorprendente la godibilità di quei software che sono stati pensati originariamente per lo scorrimento verticale, si veda 1942. Un paio di pulsanti piazzati strategicamente e un dpad sagacemente in rilievo finiscono con il richiamare alla memoria il binomio joystick-pulsantiera proprio dei tradizionali cabinati, una sensibilità tattile e muscolare di cui è difficile rendere coscienza con le sole parole, ma che garantisce un riscontro fisico che è sorprendentemente appagante e gratificante.
L’unica intaccatura della modalità TATE è rappresentata dal fatto che l’ergonomica del device non sia stata pensata per la posizione verticale, quindi abbandonarsi a lunghe sessioni di gioco è improbabile, se non perlomeno scomodo. Non che ve ne sia il rischio concreto di indulgere troppo nei vizi videoludici: l’azienda dichiara che l’apparecchio sia dotato di un’autonomia di 4 o 5 ore, uno standard che non è di per sé autonomo, ma che comunque fatica a reggere il confronto con le 9 ore massime di Nintendo Switch. Basta andare indietro di un’unica generazione videoludica per notare che le console portatili superavano raramente le 6 ore di autonomia, tuttavia il progredire della tecnica ha imposto ormai un metro di paragone impietoso, facendo sfigurare di conseguenza tutte le prestazioni che si limitano a rientrare nella media.
Come tutte le uscite Evercade, anche Evercade EXP concede però diverse soddisfazioni per quanto riguarda la profondità dell’emulazione. Non solo i titoli sono stati tutti pubblicati previa l’ottenimento delle licenze – cosa non affatto scontata –, ma il sistema è dotato anche di una serie di piccole attenzioni che dimostrano la cura e la consapevolezza che i produttori hanno riposto nel prodotto. Si va dall’ormai indispensabile filtro delle linee di scansione che imita l’estetica dei tubi catodici fino a raggiungere la possibilità di limitare o di sbloccare i gettoni inseribili per ogni partita. Dettagli minori, ma assolutamente graditi, che aumentano notevolmente l’accessibilità e la personalizzazione dell’intera console.
DATA USCITA: 15 dicembre 2022
SVILUPPATORE: Blaze Entertainment
Abbiamo passato relativamente poco tempo a testare la minuscola ed elegante Evercade EXP, ma in quegli attimi fugaci ci siamo trovati a sviluppare opinioni estremamente divergenti. La nostra parte più istintuale ha approvato senza alcuna ambiguità la qualità dello schermo, la piacevolezza tattile dei controlli e l’idea di un’impostazione verticale che simula i cabinati delle sale giochi. D’altro canto, il lato più freddo e distaccato della psiche che ci comanda si è focalizzato sul renderci evidenti alcuni limiti tecnici dello strumento, elementi che vanno dalla durata della batteria all’impossibilità di godere appieno dei titoli multiplayer. Evercade EXP può essere un acquisto azzeccato, tuttavia vi invitiamo ad avvicinarvi al device solamente dopo aver pensato seriamente alle varie alternative a vostra disposizione, Evercade VS in primis.