The Elder Scrolls Online Firesong Recensione: addio, Bretoni

The Elder Srcolls Online

Eccoci qui arrivati, in conclusione di questo esaltante anno, alla chiusura dell’arco narrativo di The Elder Scrolls Online dedicato al popolo Bretone. Volendo fare un bilancio prima di addentrarci nell’analisi dei contenuti di Firesong, l’ultimo dlc messo a disposizione da Zenimax Online per il vasto pubblico di giocatori di The Elder Scrolls Online, possiamo dire con serenità che sono stati 12 mesi davvero esaltanti per l’MMO di Bethesda. Certo, nel passato avevamo avuto ottimi contenuti tra capitoli e dlc, ma mai prima d’ora un arco narrativo era stato capace di dare una qualità media così elevata, non solo in termini di istanze e attività di gruppo ma anche, e soprattutto, in termini narrativi. L’anno scorso Blackwood aveva cominciato a mostrarci un’accresciuta attenzione alle questioni politiche “terrene” ma alla fine queste avevano sempre finito per coinvolgere, in un modo o nell’altro, le divinità daedriche. Con Legacy of the Bretons le varie etnie di Tamriel hanno completato la loro trasformazione narrativa da meri burattini a veri protagonisti. E mi permetto di aggiungere, finalmente!

L’uomo è il vero male

La narrazione di Firesong va ad approfondire un aspetto, nonché tradizione culturale, del popolo bretone che High Isle aveva messo da parte, quella dei Druidi. Se gli intrighi di palazzo, il vassallaggio e la cavalleria erano state la colonna portante della narrazione nella nostra lotta contro la sovversiva setta degli Ascendant, in questo DLC conclusivo l’antica religione druida e i suoi conflitti interni sono la chiave. Nell’isola minore dell’arcipelago delle Systres Galen le tre principali congreghe druidiche sono in subbuglio perché una delle tre, i Firesong, stanno mostrando un atteggiamento progressivamente sempre più ostile non solo nei confronti dei loro pacifici confratelli ma soprattutto nei confronti dei signori che controllano l’isola, i Mornard. La questione sarebbe già complessa di per sé se non fosse che il figlio maggiore nonché erede della nobile famiglia per volere della madre ha ricevuto una doppia educazione, come rampollo e cavaliere da un lato, come druido e mago dall’altra, e questo rischia di scatenerà una guerra civile che va ben oltre i confini dell’isola e che rischia di scuotere la civiltà Bretone e il trono Hammerfell. Lo sviluppo degli eventi finisce poi con intrecciarsi con quanto accaduto ad High Isle con l’ordine degli Ascendant e, di fatto, se ne configura come l’antefatto e la rilevanza di entrambi le storyline è tale da poter andare ad incidere più in generale sulla guerra delle tre fazioni, e sull’intero ecosistema narrativo di The Elder Scrolls Online.

Ad ogni passo, una rivoluzione

Come tutti i dlc di TESO arrivati a chiusura di un ciclo narrativo, Firesong non propone alcun tipo di contenuto per party, che siano essi dungeon o trial. In compenso però, propone una piccola rivoluzione in termini di bilanciamento di skill. Il processo di modifica sul peso dei light e degli heady attack rispetto all skill che prevedono damage over time iniziato con Lost Depth si può considerare arrivato ad un buon punto. Una delle grandi doti del team di sviluppo è infatti quella di lavorare molto non tanto su nuovi item e nuovi armor set, o più in generale sull’equipment quanto su come le caratteristiche del personaggio creato dal giocatore vada ad interagire con armi e armature equipaggiabili e, vi posso garantire, che i cambiamenti sono tali un personaggio altamente performante se non aggiornato a dovere, anche a livello strutturale, finirà con il diventare buono solo per i contenuti PVE nel giro di 6 mesi. A questo proposito vale la pena sottolineare che con Firesong sono arrivati diversi nuovi set il cui valore estetico supera di gran lunga quello concreto. Se il Bastion of Draoife, ispirato alla splendida armatura della Casata dei Mornard, è infatti bellissimo da vedere il suo utilizzo resta attualmente un mistero. E così come il Draoife, stesso discorso può essere applicato al Back-Alley Gourmand con il suo buff a seguito dell’assunzione di cibo, o il Claw of the Forest Wraith che invece garantisce un bonus sul critical damage alla abilità di classe.

Un’isola selvaggia

Per tornare ad argomenti più prosaici, ho molto apprezzato l’isola di Galen e la selvaggia isola vulcanica di Y’ffelon. Continuando nella volontà di dare grande varietà di ambientazioni all’interno della stessa location, le due isole minori dell’arcipelago, presentano una vegetazione, una fauna e una popolazione ancora più selvaggia di Amenos. Galen con la sua attività piratesca e le comunità druidiche e Y’ffelon con il suo vulcano in perenne attività, mostrano un lato primitivo ed animale della cultura bretone che ancora non avevamo conosciuto. Si susseguono nella nostra avventura continui rimandi alla cultura celtica che passano per la conoscenza di spiriti della foresta e animali magici. Tutto questo si scontra poi con la civiltà signorile di Casa Mornard che cerca disperatamente di traghettare questa parte ancora oscura della cultura bretone verso il futuro. Un futuro fatto di scontri tra etnie e guerra civile, in una parola la grande guerra delle tre fazioni. Purtroppo va detto che ormai questo “pretesto” che va avanti dalla nascita stesso di TESO comincia scricchiolare e ci auguriamo che anche da quel punto di vista vengano fatti aggiornamenti ma possiamo rassicurarvi del fatto che guardando gli ultimi due archi narrativi si intuisce che qualcosa si muove in Zenimax e chissà se nel giro di un paio di anni anche questo aspetto non venga rivoluzionato

Piattaforme: PS5, PS4, Xbox Series X/S, Xbox One, PC

Sviluppatore: Bethesda Softworks, ZeniMax Online Studios

Publisher: Bethesda, ZeniMax

The Elder Scrolls Online Firesong è un DLC di buona qualità. Presenta sempre le stesse caratteristiche di prevedibilità dal punto di vista di narrazione ma si trova a concludere quello che probabilmente è il miglior arco narrativo di The Elder Scrolls Online uscito fino ad oggi. Un anno ricco di contenuti che sono stati capaci di regalare moltissime ore di divertimento ai due grandi pubblici di TESO, gli amanti delle attività solitarie e coloro i quali preferiscono le istanze, le trial e qualsiasi tipo di attività di gruppo. Pochi giochi sono capaci di riuscire a soddisfare in questo modo entrambe le “razze” di videogiocatori. Ci auguriamo solo che con il prossimo annuncio di gennaio Bethesda sia capace di mantenere le promesse fatte con Gates of Oblivion e Legacy of the Bretons. Si respira aria di tempesta, a Tamriel.

VOTO 7.8

Federica Farace, alias Sister Death, è la dimostrazione che i redattori sono come la cioccolata: quelli buoni stanno in Svizzera. Ama i vichinghi, i conigli, Conan, Star Wars e i videogiochi. Spera costantemente che nel mondo si scateni l'apocalisse zombi e non escludiamo che si stia dando da fare per accelerare il processo.