Se è vero che il genere dei picchiaduro vs ha recentemente rialzato la testa, dobbiamo considerare che di giochi di combattimento sportivi/realistici c’è ancora una discreta penuria: a livello tecnico saremmo oramai in grado di godere di simulazioni di alto livello, ma sembra che molti studi di sviluppo non siano granché interessati al genere, temendo forse di infilarsi in una nicchia di mercato poco recettiva. Steel City Interactive, tuttavia, ha accettato la sfida, supportato nella pubblicazione da Plaion, e sta lavorando alacremente all’interessante Undisputed, precedentemente noto col nome di eSport Boxing Club (ESBC). In occasione del rilascio in Early Access, abbiamo avuto modo di provarlo con qualche giorno di anteprima rispetto al pubblico, per saggiare con mano le qualità di questo ambizioso simulatore pugilistico.
Undisputed: per chi ha i pugni nelle mani
Come dicevamo, Undisputed si inserisce in un contesto di vera e propria mancanza di titoli del genere, soprattutto se si ricercano velleità di verosimiglianza lontana da una giocabilità arcade e spettacolare in maniera fine a se stessa. Per certi versi, potremmo accostare questo titolo a Gran Turismo, nelle intenzioni ma anche nei punti salienti: velleità simulative, realismo immersivo, corposa presenza di elementi del mondo reale a livello di nomi e licenze. Già a partire dalla versione in accesso anticipato avremo a disposizione un roster di più di cinquanta pugili reali, minuziosamente riportati su schermo: i nomi spaziano per tutte le categorie di peso e genere, riprendendo sia campioni attuali che del passato, permettendo dunque anche incredibili Dream Match. Si va da nomi leggendari quali Muhammad Ali e Sugar Ray Robinson fino a campioni moderni come Canelo Alvarez, Terence Crawford e Tyson Fury; la compagine femminile presenta, tra le altre, Katie Taylor, Jessica McCaskill, Natasha Jonas ed Ebanie Bridges. Il tutto con le licenze ufficiali delle rispettive federazioni e organizzazioni, come WBC e British Boxing Board of Control.
Quel che è davvero entusiasmante del carnet di nomi celebri è che non ci si è limitati a riprodurne fedelmente le fattezze, ma anchei punti di forza e debolezza: le differenze si fanno sentire e il bilanciamento tra i lottatori stesso non è imposto dall’alto come in classico picchiaduro alla Street Fighter, ma insito nel fatto che starà al giocatore trovare la chiave di volta per sfruttare al meglio i talenti e minimizzare i difetti di ogni lottatore: Muhammad Alì ha statistiche micidiali ma non necessariamente è avvantaggiato: dovrete comprendere “come” usarlo per avere la meglio sugli avversari.
Come salire sul ring… senza rischiare di prenderle sul serio
E, dato che il gioco mette sulla griglia davvero tante pietanze, non sarà così semplice scoprirlo prima di sbruciacchiare qualcosa e finire ko numerose volte. Scordatevi di premere tasti a caso per sorprendere gli avversari: la CPU ci è sembrata piuttosto reattiva in merito e un avversario umano non cadrà nella stessa trappola due volte. La varietà delle mosse, al contempo, stupisce: jab, montanti e ganci sono naturalmente la base, ma sarà possibile variare in molteplici modi le angolazioni del colpo, la destinazione alta o bassa dello stesso e la sua potenza, giocando di gambe e combinando il tutto con schivate, finte e contrattacchi. Il tutto combinato con la possibilità di usare due guardie diverse e un movimento disinibito dei passi attorno al vostro avversario. Sarà vostra discrezione scegliere l’approccio da esibire, se più cauto o aggressivo, a secondo di chi impersonate e di chi avrete davanti. Il tutto si traduce in una grande strategia in tempo reale che mette a dura prova i vostri nervi e la vostra coordinazione, costringendovi senza dubbio a una certa dose di allenamento per rendervi ragionevolmente sicuri del vostro grado di esperienza.
I comandi, difatti, sono ben distribuiti e relativamente semplici, ma ricordare tutte le varie combinazioni non sarà per niente semplice, all’inizio. Anche perché dovrete entrare nell’ottica simulativa del titolo, per il quale non c’è semplicemente una barra d’energia da svuotare ma vari indicatori di condizione che vi porteranno a essere più o meno inclini a un knock out o a deficit di vario tipo, momentanei o meno. Le condizioni fisiche dei pugili sono tenute in considerazione, tra stamina, pulsazioni, adrenalina, dando temporanei boost o nerf da sfruttare o evitare assolutamente.
Una profondità entusiasmante, ma che al contempo potrebbe spaventare chi è alla ricerca di qualcosa di più semplice e dal gameplay più arcade.
A dire la verità, qualcosa che richiama i tempi dei giochi da bar c’è, ma è qualcosa che ci auguriamo venga spazzata via e sostituita nel più breve tempo possibile: la dinamica di ripresa dagli atterramenti. Quando un KO ci spedirà al tappeto ma avremo ancora abbastanza energia da poter potenzialmente rialzarci, il titolo ci proporrà un minigioco in cui dovremo usare i grilletti per far combaciare due stanghette su due piccole aree di due fasce verticali, in frenetico movimento: qualcosa in grado di innervosire anche i player più pazienti e di vanificare ogni sforzo sul ring per manifesta incapacità in un “giochino” che ben poco ha a che spartire con il rigore strategico del gameplay. A tal proposito, consigliamo a chi vorrà cimentarsi col titolo di prendersi tutto il tempo possibile ad allenarsi nei comandi di base, presntando particolare attenzione ai consigli presentati in questo video ufficiale.
Dal punto di vista tecnico il gioco si fa decisamente ben volere, con una grafica ben plasmata, un ottimo fotorealismo di volti e arene (naturalmente anch’esse su licenza) e animazioni plastiche, a volte anche troppo: alcune animazioni o pose, reiterate o mantenute, appaiono forse un po’ pupazzose, insieme ad alcuni effetti dei colpi, ma sono piccolezze ancora da limare in uno stato della build ancora work in progress. Da rivedere, anche, la gestione della telecamera, forse un pelo troppo bassa e incline a effetti di distorsione per fortuna deselezionabili. Spettacolari, come da copione, entrate in scena e commento audio in tempo reale, anche se potrebbero diventare ripetitivi, alla lunga.
PIATTAFORME: PC (Steam)
DATA USCITA: 31 gennaio in Early Access
SVILUPPATORE: Steel City Interactive
PUBLISHER: Plaion
Tirando le somme sulla giocabilità, abbiamo un comparto di ottimo livello simulativo che, però, richiederà un notevole impegno da parte degli utenti, soprattutto all’inizio, quando è difficile anche solo capire quanto certi colpi abbiano davvero influito sull’andamento dello scontro, non così immediato e intellegibile come in un picchiaduro qualunque. Allo stato attuale della build c’è molto da giocare, ma si tratta principalmente di match singoli: non sono ancora presenti modalità che vadano oltre al vs, a piccole sfide specifiche e all’allenamento. La prospettiva futura comprenderà, ad ogni modo, anche un editor e una modalità carriera, per creare la propria personale leggenda pugilistica. Le spigolature ci sono e sono piuttosto evidenti, tuttavia per il pubblico di riferimento già solo quanto offre l’early access è oro colato, in attesa di tutte le implementazioni effettive che porteranno alla pubblicazione del gioco in build definitiva, che dovrebbe così giungere come promesso, oltre che su PC (tramite Steam), anche su Series X/S e PlayStation 5.