Inkulinati Provato: ne ferisce più la penna della spada

Inkulinati

Il genere degli strategici riserva spesso qualche bella sorpresa ma, generalmente, è difficile che le ambientazioni colpiscano i giocatori, diventando il punto di forza dell’intera produzione. Così è, invece, per il nuovo gioco edito da Daedalic Entertainment e sviluppato da Yaaza Games: Inkulinati. Un titolo peculiare, a cominciare dal nome, che suona così bizzarro nella nostra lingua ma, in realtà, deriva da una semplice crasi tra “Ink” (“inchiostro” in inglese) e “Illuminati” (con riferimento a uno specifico tipo di libri miniati). I cosiddetti “manoscritti illuminati” erano dei libri (detti anche “codici”) di varie dimensioni vergati a mano da eccezionali artisti amanuensi, che con pazienza e perizia creavano opere d’arte uniche impreziosite (o, meglio, illuminate) da foglie d’oro e d’argento, oltre che da disegni più o meno stilizzati e, spesso, di incredibile fantasia.

Negli ultimi anni si sta riscoprendo l’interesse per questo tipo di illustrazione (impossibile non ricordare Pentiment), per certi versi precursore dell’arte del fumetto, che vedeva spesso protagonisti animali antropomorfi darsi battaglia o combattere con esseri umani. Inkulinati è fondamentalmente questo: uno strategico ambientato tra le pagine miniate di un bizzarro codice cavalleresco.

InkulinatiInkulinati: chi vive per l’inchiostro, muore per l’inchiostro

Partiamo da un assunto: è ora di dimenticare il classico modo di dire “secoli bui” in riferimento al Medioevo, che è stato di fatto un periodo che ha avuto i suoi guizzi, spesso proprio tra le pagine delle cose più serie dell’epoca, come potevano essere testi liturgici. Quelli che andremo a vedere (e creare) nel gioco sono veri e propri meme antelitteram, ricchi di ironia sul passato e sul presente. Nel gioco vestiremo i medievali panni di un Maestro Inkulinati, in grado di conferire vita alle figure disegnate tramite Inchiostro vivo, una sostanza che si rivelerà fondamentale e che segnerà vita e morte del nostro avatar, delle nostre creature e dei nostri avversari, umani o gestiti dalla CPU che siano. Si potrà scegliere tra una rosa di bizzarri figuri e combattere contro ancora più assurdi nemici, tra cavalieri templari, suore, amanuensi, figure mitologiche e… Dante Alighieri in persona!

Starà a noi scegliere il tipo, l’aspetto e le abilità delle bestie che andremo a creare tramite l’inchiostro, nonché le nostre abilità specifiche, che potranno essere di offesa o taumaturgiche. Lo scopo, inutile a dirsi, è annientare l’Inkulinati avversario, riducendo a zero la sua salute, coinvolgendo in un qualche cataclismatico apocalisse o facendolo scivolare fuori dai bordi della pagina, tramite le abilità nostre e delle nostre armate.

Più facile a dirsi che a farsi, in verità: il gioco ha una difficoltà quasi punitiva, soprattutto all’inizio quando si è alle prime armi e bisogna impratichirsi con le migliori tattiche di posizionamento delle truppe. La maggior parte delle mappe è generata in modo procedurale, rendendo il titolo quasi un roguelite, per certi versi: e chiudere una run potrebbe rivelarsi assai complesso ma mai privo di soddisfazioni, al netto di alcune frustrazioni iniziali. Il livello di sfida è alto perché gli errori costano cari e una singola svista può costare una vita, ma prendere dimestichezza è solo questione di pratica, e finirete quasi per affezionarvi alle assurde bestie a cui darete vita. Cani spadaccini, conigli lancieri, gatti vescovi, lumache antropofaghe e tanto, tanto altro si daranno battaglia su campi bidimensionali caratterizzati da dislivelli, ostacoli, opportunità e bonus da sfruttare il più possibile. Ogni turno avremo a disposizione alcune mosse (dipendenti dai passi necessari per compierle e dalla quantità di inchiostro a nostra disposizione) per spostare le truppe, crearne altre, dare battaglia, pregare per guadagnare buff di vario tipo… e riposare. Il ritmo è cadenzato e pensato per creare equilibrio tra le possibilità dei contendenti, tra debolezze d’evocazione, pisolini, necessità di variare gli approcci per evitare malus e guadagnare vantaggi.

PIATTAFORME: PC (Steam e GOG), Xbox Series X|S
DATA USCITA: 31 gennaio in Early Access
SVILUPPATORE: Yaza Games
PUBLISHER: Daedalic Entertainment

Il trend “medievale” che sta prendendo l’industria dei videogiochi sta cominciando a piacerci parecchio: dopo il grandioso Pentiment abbiamo ora anche Inkulinati, titolo che in comune con l’avventura Obsidian ha solo l’idea – meta quanto genialmente applicata – di muoversi all’interno di un codice medievale. Questa volta, però, non abbiamo a che fare con misteriosi assassinii ma con buffe battaglie tra animaletti e mostriciattoli antropomorfi che non si prendono mai troppo sul serio, neanche in punto di morte. Il sistema di gioco è molto ben congegnato ed equilibrato, anche se più complesso del dovuto nelle battute iniziali, che possono lasciare un po’ spiazzati i neofiti del genere. Azzeccato lo sprezzante umorismo applicato a testi e immagini, e apprezzabilissime alcune finezze, come il testo delle pagine (rigorosamente in inglese arcaico) che va man mano creandosi seguendo effettivamente l’andamento della battaglia. Infine, una lode va anche alla traduzione italiana di nomi, testi e abilità, molto fruibile e scevra di refusi. Già in versione Early Access il titolo è molto ben fruibile, contando anche la possibilità di giocare in locale contro avversari umani: le espansioni future garantiranno molte altre possibilità, compreso il multiplayer online, dunque i fan del genere non se lo facciano scappare!

Toumarello è il nickname che si porta appresso ormai da anni, ma non chiedetegli di spiegarvelo: è un tipo logorroico e blablabla. Per vivere (in ogni senso) scrive e descrive, in particolare di roba multimediale, crossmediale, transmediale... insomma, gli interessa il contenuto ma spesso resta affascinato dall'utilizzo del contenitore. Ama Tetris e le narrazioni interattive.