La saga di Final Fantasy ha oramai così tante diramazioni che risulta difficile contarle, anche in modo sommario. Se poi andiamo a inserire nel magico calderone dei JRPG Square Enix tutte le sue IP – spesso seriali – collaterali, l’elenco risulta davvero esteso e difficile da gestire, con anche delle differenze strutturali e tematiche notevoli. Sussiste però, sicuramente, un elemento comune a tutte le produzioni del genere del publisher nipponico: quello musicale. Ed è un elemento che praticamente mai ha deluso estimatori o semplici usufruitori di questi titoli. Potremmo stare ore e riempire decine di migliaia di cartelle sugli elementi opinabili di questo o quel titolo, ma le colonne sonore dei Final Fantasty (e non solo) sono sempre state apprezzatissime, cosa che ha portato alla naturale creazione di una serie spin-off, di genere rhythm game, che con Theatrhythm Final Bar Line giunge al quarto episodio principale (senza dunque contare Theatrhythm Dragon Quest e Kingdom Hearts Melody of Memory).
Theatrhythm Final Bar Line: note senza confini
Oltre a essere l’elemento che, universalmente, mette d’accordo tutti (Final Fantasy XV, XIII o IX suscitano reazioni diverse all’interno del fandom, ad esempio, come videogioco nel loro insieme, ma le colonne sonore sono amate dalla quasi totalità dei fan), la musica dei Final Fantasy è anche l’elemento che risente meno del tempo che passa: le visual e i sistemi di gioco dei titoli più vecchi hanno subito doverose operazioni di remastering per poter essere appetibili al pubblico attuale (basti pensare alle varie pixel remaster, al di là del risultato finale) ma le musiche dei vecchi FF non perdono mai il loro appeal. Per dirla in maniera semplice: la grafica di FF VII rimane espressiva ancor oggi, ma è anche invecchiata male, per forza di cose, ma un pezzo come One Winged Angel è immortale, anche al netto dei vari riarrangiamenti succedutisi nel corso degli anni.
Una compilation “interattiva” di questo vero e proprio patrimonio artistico era quasi doverosa da parte di Square Enix, che ha realizzato prima due episodi della serie su 3DS, in seguito una versione arcade e, ora Final Bar Line, che nelle intenzioni vuole essere il capitolo “definitivo”. E potrebbe esserlo, se SE volesse semplicemente aggiornare il titolo tramite DLC/Season Pass, magari su base annuale, con i nuovi giochi dei suoi franchise. Staremo a vedere: per ora possiamo comunque tuffarci nelle 500+ canzoni di Theatrhythm Final Bar Line, dopo aver inizialmente saggiato la ricca demo presentata il primo febbraio.
Musica, Maestro!
Chi già conosce la serie spin-off o, quantomeno, il genere dei rhythm game, sa cosa aspettarsi da Final Bar Line: si tratta “semplicemente” di premere i tasti del pad a tempo con la musica di turno, magari abbinando le direzioni impresse con pad e stick analogici. Quel che differenzia gli esponenti del genere sono i generi musicali e l’eventuale complicatezza delle combinazioni da effettuare con la dovuta destrezza. TFBL non rivoluziona la formula, e anzi, per quanto possibile, la semplifica, rendendo il tutto molto accessibile ma al contempo riesce a creare vari livelli di sfida e impegno stratificati. Non ci sarà bisogno di premere tasti specifici (al di là di quelli direzionali) come in altri titoli simili, quanto piuttosto sarà tutta una questione di timing, oltre che di avere l’accortezza di sfruttare a dovere i piccoli elementi da gioco di ruolo inseriti dai designer di indieszero.
I vari brani, difatti, saranno “affrontati” da un party eterogeneo composto da personaggi principali dei vari episodi canonici della saga, ognuno con punti di forza, abilità e debolezze, in grado di usare skill di vario tipo e sfruttare oggetti equipaggiabili. Si tratta di qualcosa che sortisce un effetto sensibile sulla difficoltà (e gli high score) dei vari livelli, che quindi in un certo qual modo è vincolata in molti casi non solo alla bravura nel tenere il ritmo ma anche al giostrare questi piccoli ma significativi approcci in stile RPG. Il titolo, inoltre, non reintegra sistemi di comando alternativi, né tanto meno il touch screen introdotto su 3DS e facilmente replicabile su Nintendo Switch, preferendo un approccio quanto più possibile stilizzato e che riprende, nei tipi di “percorsi”, quanto visto in precedenza, ampliandolo.
Oltre a sfide e modalità multigiocatore, avremo accesso in particolare a tre tipi di brani, dallo stile musicale differente ma dal gameplay assai simile: Field Music Sequence (FMS), Battle Music Sequence (BMS) e infine Event Music Sequence (EMS), che vanno a ripercorrere uno i tipici momenti di esplorazione, loot e combattimenti casuali, il secondo le avvincenti battaglie coi boss e il terzo, invece, le canzoni rappresentative dei momenti salienti di ogni capitolo.
Un carnet che più ricco non si può. O forse sì?
Sono presenti brani e personaggi dai quindici episodi canonici della saga, i vari sequel / spin-off ma anche saghe collaterali, come SaGa, Nier, Mana… il gioco base contiene ben 104 personaggi e 385 brani, quindi è in grado di intrattenere per molto, molto tempo. Se a questi aggiungiamo quelle che vengono aggiunte dalle versioni Deluxe e Premium, arriviamo a sfondare il tetto delle 500 canzoni, probabilmente la collezione più ricca mai vista in un gioco del genere. Non c’è ogni singolo brano pubblicato da SE, ma tutto o quasi quel che di rilevante sia stato presente in un suo RPG sì, ad esclusione delle saghe di Dragon Quest e Kingdom Hearts, per le quali dovrete rivolgervi ai titoli specifici citati precedentemente. Certo, almeno un paio, dato l’elemento celebrativo, potevano esserne inserite almeno un paio, giusto per presenza. Così come sembrava scontata la presenza delle versioni duali dei brani bilingua come Melodies of Life o Real Emotion. E, sempre parlando a livello di celebrazione, ci si poteva aspettare qualcosina in più a livello di filmati, gallery di immagini e simili, abbastanza scarno se si eccettuano le illust realizzate con lo stile deformed scelto e i FMV (originali o appositi) dei quadri EMS. A differenza del titolo musicale relativo a KH, qui non ci saranno veri e propri riassunti di trama, elementi inediti o rievocazioni effettive, quanto più che altro dei reminder che riusciranno a dire qualcosa solo a chi, i titoli di riferimento, li ha effettivamente giocati.
Piattaforme: PLayStation 5, Nintendo Switch
Sviluppatore: indieszero
Publisher: Square Enix
Theatrhythm Final Bar Line è il nirvana musicale dei fan di Final Fantasy, un’esperienza appassionante e divertente in compagnia di personaggi amatissimi e di 500 tra le canzoni più belle mai sentite in campo videoludico, create da artisti di primo livello come Nobuo Uematsu e Yoko Shimomura.
Certo, Square Enix avrebbe potuto osare di più sotto molti aspetti, inserire più elementi celebrativi, un player più duttile e presentare il titolo sotto una veste grafica più entusiasmante. Ed è altresì vero che i season pass a prezzo pieno portano la spesa a un livello generalmente piuttosto alto e che risultano quasi obbligati: canzoni imprescindibili come Eyes on me o Zanarkand sono esclusivo appannaggio dei pass. Ma è anche vero che si tratta di una cifra che un grande fan della saga potrebbe sentire di poter spendere senza troppi problemi, dato che si porta a casa anche una fetta di storia della musica videoludica. Una fetta gustosissima e in grado di intrattenere per decine e decine di ore sul versante interattivo, al di là dell’indiscutibile valore della collezione musicale.