Philips 40B1U5601H Recensione: professionalità di un certo peso

Philips 40B1U5601H

Dopo averlo annunciato a dicembre, Philips ha finalmente lanciato sul mercato il mastodontico 40B1U5601H, un monitor widescreen da ben 40 pollici (39,5 in realtà, o 100,4 cm di diagonale per i fanatici del sistema metrico decimale) gemello del precedente 40B1U5600, sua versione leggermente più economica, che si presenta con un piedistallo altrettanto massiccio insieme al quale raggiunge il considerevole peso di quasi 15 chili. Sì, è un po’ tanto rispetto alla media, ma si tratta di un ottimo compromesso in cambio della metratura di schermo a disposizione. Rispetto al 40B1U5600, le componenti aggiuntive includono una webcam ed un microfono con cancellazione di rumore integrati, due accessori che lo rendono perfetto per l’utilizzo business cui la multinazionale olandese lo ha designato, ed una pletora di porte sulle quali mi soffermerò tra poco che offrono una connettività pressoché infinita. Il tutto viene venduto ad un prezzo che oscilla poco al di sotto dei 1000 euro, una cifra sicuramente importante, in cambio della quale potremmo tuttavia affermare di aver acquistato due monitor contigui di ottima fattura.

Philips 40B1U5601HPhilips 40B1U5601H: un display decisamente attrezzato

Come affermato dalla stessa casa produttrice, il 40B1U5601H è destinato a tutti quegli utenti business che vogliono qualcosa di più dalla loro workstation, a partire dalla superficie visiva utilizzabile. Ciò che mi ha piacevolmente sorpreso sono le porte di cui dispone, conseguenza naturale delle dimensioni della scocca che permettono di ospitare una moltitudine di ingressi. La dotazione comprende, in ordine sparso:

  • 1x HDMI 2.0
  • 1x DisplayPort 1.4
  • 2x USB-C (upstream, modalità DP Alt, dati, PD fino a 100 W)
  • HDCP 1.4 (HDMI/DisplayPort/USB-C)
  • HDCP 2.2 (HDMI/DisplayPort/USB-C)
  • HBR3 (USB-C/Porta Display)
  • USB 3.2 Gen 2 / 10 Gbps
  • 4x USB-A a valle (1 per la ricarica rapida B.C 1.2)
  • 1x USB-C a valle (dati, PD 15 W)
  • Uscita audio/jack per microfono
  • 1x RJ45

Insomma, sia dal punto di vista delle connessioni che delle ricariche, l’UltraWide della Philips propone un assortimento più che completo. L’occhio più attento avrà sicuramente notato che, proprio in virtù delle DisplayPort presenti, abbiamo la facoltà di collegare lo schermo in daisy chain, uno schema di cablaggio in cui più dispositivi vengono connessi tra di loro in sequenza o ad anello, quasi come una ghirlanda di fiori. Il display è inoltre equipaggiato con 2 altoparlanti da 5W, un’opzione che non ho mai compreso fino in fondo perché di solito tali diffusori non sono all’altezza di un qualsiasi modello esterno, anche economico: eppure, devo ammettere che in questo caso l’audio non è poi così male, forse un po’ metallico e con bassi poco incisivi, ma ciò non toglie che la resa complessiva sia più che accettabile.

Philips 40B1U5601H

Lo schermo supporta l’HDR ma, a giudicare dalle impostazioni, il modello più economico risulta un po’ più performante in tal senso, a ulteriore testimonianza che il 40B1U5601H resta un modello aziendale in tutto e per tutto, con l’enfasi posta più sulla leggibilità di quanto mostrato a video che su tecniche quali l’estensione della gamma dinamica delle immagini.

La webcam integrata è da 5 MP, ideale soprattutto per Windows Hello, il sistema di riconoscimento facciale di Windows, ma può essere utilizzata anche per videoconferenze o registrazioni personali. L’immagine non è nitidissima, il rumore a volte risulta eccessivo, ma è comunque sufficiente per le classiche, interminabili e spesso un po’ troppo frequenti riunioni di lavoro.

Ho già accennato al peso, 14,12 kg per l’esattezza, che rende il monitor abbastanza ingombrante, ma bisogna ammettere che, dopo avergli riservato il suo spazio sulla scrivania, la sensazione di robustezza e stabilità è impareggiabile e consente di lavorare senza il timore di urti accidentali che possano destabilizzarlo. La qualità dell’immagine è buona, con colori brillanti e particolarmente nitidi, mentre la frequenza di aggiornamento supportata è pari a 100Hz via HDMI (120Hz tramite DisplayPort USB) con supporto al VRR adaptive-sync, ed il pannello IPS dello schermo LCD a matrice attiva sfoggia un tempo di risposta di 4ms: valori di tutto rispetto per un utilizzo casalingo e professionale ma molto meno briosi del previsto sotto il profilo ludico, che ad ogni modo non costituisce il suo impiego principale.

Philips 40B1U5601HComodità voluminosa

I menù sono nascosti dietro la pressione di una serie di pulsanti, collocati nella parte inferiore della cornice frontale: anche in questo caso, data la cospicua estensione della superficie, gli ingegneri della multinazionale hanno prediletto una soluzione comoda piuttosto che il classico pulsante circolare o a rotella, che non di rado si rivela più scomodo del previsto da calibrare. È inoltre possibile erogare fino a 100W di potenza tramite una delle porte USB, il che rende necessaria una presa di corrente in meno a portata di mano quando, ad esempio, stiamo lavorando con un laptop e vogliamo al contempo mettere in carica lo smartphone. O magari lo smartphone e il tablet, poiché i 100W possono essere suddivisi ed andare a rimpinguare le batterie prosciugate di due dispositivi differenti.

Philips 40B1U5601H

Il rovescio della medaglia di questa funzionalità, chiaramente, risiede nel consumo energetico più elevato, ma per una volta mi ha fatto molto comodo sfruttare delle uscite alimentate supplementari e non lasciare tutto il lavoro sulle spalle già oberate dell’accumulatore del mio portatile. La risoluzione UltraWide CrystalClear da 3.440 x 1.440 pixel resta il punto di forza cardinale del 40B1U5601H, e la luminosità di 300cd/m² garantisce sfumature cromatiche molto calde e immagini limpide: oltre alle già menzionate videoconferenze, la gestione contemporanea di più software, IDE, tab di navigazione e strumenti di sviluppo su un singolo schermo risulta davvero agevole e precisa, posto di trarre vantaggio da una disposizione ordinata degli elementi, magari grazie all’ancoraggio di Windows, e non approfittare dello spazio fruibile per generare entropia. Anche il semplice playback di video, sia da dispositivi fisici che tramite servizi di streaming, è piacevole e rilassante per gli occhi malgrado il tempo di risposta non proprio rapidissimo. L’angolo di visione specificato è di ben 178 gradi e la copertura sRGB del 121% assicura un’encomiabile riproduzione dei colori. Per concludere, il monitor è provvisto anche di uno switch KVM multi-client, che consente agli utenti di controllare due PC separati tramite un’unica configurazione monitor-tastiera-mouse e di passare facilmente da una sorgente all’altra, mentre il solido braccio di sostegno è regolabile in inclinazione, elevazione, rotazione e orientamento.

Philips 40B1U5601H

Il modello 40B15601H UltraWide della Philips è la scelta ideale per chi utilizza il proprio PC principalmente per lavoro e vuole procurarsi un dispositivo di qualità eccellente, consapevole che questa qualità ha comunque un prezzo. Il costo viene però largamente compensato da tutte le caratteristiche e le facilitazioni integrate nella carrozzeria: pensate alle porte, alla connettività o persino all’ingresso di rete cablato, tutte opzioni che sfruttano a dovere le sue ragguardevoli misure. La webcam accoppiata al microfono, entrambi a scomparsa, e gli altoparlanti svolgono il loro dovere, anche se non riescono a rimpiazzare del tutto le analoghe periferiche esterne. Ma, alla fine, se ci soffermassimo solo su questi accessori rischieremmo di dimenticare la cosa più importante, e cioè che la qualità delle immagini del Philips 40B1U5601H è straordinaria e fornisce un supporto prezioso per qualsiasi tipo di attività che richieda l’utilizzo contemporaneo di più applicazioni. Ed ogni professionista che si rispetti vorrebbe metterci le mani sopra solo per questo motivo, naturalmente.

VOTO: 8.8

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.