Exoprimal è sicuramente uno dei titoli più particolari di questo 2023. Il titolo di Capcom, “tamarro”, caotico e, per dirlo alla romana, più caciarone che mai è senza dubbio uno dei prodotti più interessanti di questa prima metà di una stagione videoludica partita già col botto. Da grandi appassionati di giochi quali Overwatch, Gears e Destiny, il titolo sviluppato dal team nipponico famoso per ben altre tipologie di prodotti ha suscitato subito il mio interesse e, sinceramente, non vedevo l’ora di poterlo provare con mano. Complici l’annuncio della data d’uscita ufficiale e la piacevole sorpresa legata all’inserimento del titolo nel catalogo di Xbox Game Pass sin dal lancio, Capcom ha deciso di iniziare a far muovere i primi passi a tutti i giocatori, con un’Open beta a cui ho potuto partecipare con accesso anticipato, grazie ad un codice fornitoci dal publisher. Dopo aver trascorso decine di ore tra un dinosauro e l’altro, a cambiare exotuta e a respirare sangue e zolfo, sono pronto ad esprimere il mio giudizio preliminare sul gioco, in attesa della versione finale prevista per il prossimo mese di luglio (giusto in tempo per il mio compleanno).
Exoprimal: parola d’ordine… “Sopravvivenza”
L’Open beta di Exoprimal mi ha permesso di testare una delle modalità principali del gioco, chiamata Sopravvivenza. In questa modalità, un mix tra scorta la bandiera o le varie “orde” di Gears, i giocatori sono raggruppati in due team da cinque, con l’obiettivo finale di distruggere le varie ondate di dinosauri e al contempo portare al termine le varie missioni nel minor tempo possibile, o comunque impiegando meno tempo della squadra avversaria. Questa modalità di gioco è in linea con il gameplay frenetico e super dinamico che sembra contraddistinguere il gioco, con nuovi obiettivi che vengono continuamente elencati sullo schermo, senza lasciare mai un attimo di tregua ai giocatori delle due squadre. Nella maggior parte dei casi, l’obiettivo è distruggere le orde di dinosauri nel minor tempo possibile, ma in alcuni frangenti il target può anche spostarsi su bersagli diversi e ben più impegnativi. L’aspetto più particolare della modalità Sopravvivenza di Exoprimal è la fase finale, il momento dell’ultima missione. Dopo aver portato a termine i vari obiettivi, i due team vengono catapultati in una sorta di arena esterna, in cui scontrarsi per poter portare a casa la vittoria finale.
In questi momenti, sfruttare anche l’attacco dei nemici è molto importante. I due team infatti sono costretti a fronteggiare, oltre al team avversario, anche le orde di dinosauri, che continuano ad apparire in maniera imperterrita fino al completamento dell’obiettivo finale. Un’altra dinamica molto interessante è quella delle “invasioni”. Durante gli scontri, completando obiettivi e uccidendo nemici, ho notato un indicatore che, una volta riempito, permette ai giocatori di prendere il comando di un T-Rex e di invadere la zona presidiata dal team nemico, seminando in tal modo scompiglio tra le forze nemiche. La frenesia degli scontri e il grande numero di nemici su schermo, a onor del vero, mi hanno dato la sensazione che le buone idee siano in qualche modo intrappolate in un insieme di trovate meno riuscite. Proprio il poco tempo che intercorre tra un obiettivo e l’altro è uno dei punti secondo me meno convincenti, per i motivi che vi ho elencato poco sopra. In certi momenti si fa fatica a stare dietro ai vari obiettivi, e il rischio di trovarsi in un turbinio di dinosauri e non saper più come fare per portare a casa la pelle è dietro l’angolo.
Un’exocorazza è per sempre? Non per forza!
Uno degli aspetti che mi ha convinto maggiormente di Exoprimal è la varietà di “classi” con cui è possibile lanciarsi nella mischia, che di primo acchito mi sembra poter soddisfare il palato di ogni tipologia di giocatori. Durante l’Open Beta, Capcom ha reso disponibili tre diverse Classi (immagino siano quelle definitive, ma non lo voglio dare per certo) con ben quattro diverse exocorazze differenti per il team d’assalto e tre per Colosso e Supporto tra cui poter scegliere. Ognuna delle quattro exocorazze possiede abilità e caratteristiche uniche, ma non soltanto. Quello che mi ha fatto veramente apprezzare tanto il lavoro svolto da Capcom è proprio la sensazione di trovarsi per le mani personaggi completamente diversi, anche nelle movenze e nell’approccio agli scontri, tanto in fase difensiva quanto, e soprattutto, in fase offensiva. Ad esempio, il modello “base” d’assalto, il Deadeye, si muove in maniera completamente diversa rispetto allo Zephyr, molto più veloce e scattante, e anche le stesse armi cambiano tra i due modelli. Questa grande differenza l’ho avvertita parecchio anche con i vari interpreti del ruolo di Supporter, che mi hanno ancora una volta stupito per varietà di utilizzo. Seguendo un po’ la linea tracciata da Overwatch (molti eroi si muovono in maniera molto simile ai vari eroi dello shooter di Blizzard), i vari membri del gruppo di Supporto si occupano della salute degli alleati con modalità e tempi sempre diversi ed ugualmente utili.
Il Witchdoctor possiede l’abilità di curare ad area, mentre l’agile e scattante Nimbus è dotata di rollerblade con cui può muoversi rapidamente da un posto all’altro e prendersi cura degli alleati, con colpi (stile Ana di Overwatch) in grado sia di ferire i nemici sia di curare i compagni di squadra. Anche le exocorazze tank hanno dimostrato una bella varietà nella loro concezione e nel loro impiego in battaglia. Il più “semplice” da usare è il Roadblock. Questo gigante è munito di uno scudo di grandi dimensioni, e ricorda molto Reinhardt, uno dei volti più noti dell’ecosistema ludico di Blizzard. Grazie allo scudo, il Roadblock può parare gli attacchi nemici, ma è importante sottolineare che il gioco offre diverse tipologie di gadget e abilità extra tra cui scegliere per poter ottenere vantaggi durante gli scontri. Penso ad esempio alla barriera, capace di bloccare gli attacchi nemici e di essere allo stesso tempo in grado di far filtrare gli attacchi propri e quelli degli alleati, consentendo così di poter attaccare comodamente i tanti nemici su schermo. Come ogni buon gioco del genere, va detto che ogni personaggio possiede una sorta di abilità “ultimate” propria, richiamabile con la pressione simultanea dei tasti Y+B. Questa medesima combinazione di tasti consente anche ai giocatori di entrare all’interno dell’exocorazza una volta che si decide di cambiarla. Il gioco infatti permette di cambiare liberamente classe e corazza anche a partita in corso, ma bisogna comunque rispettare un tempo di cooldown, anche se molto basso. In definitiva, l’ossatura intorno ai personaggi e alle loro abilità sembra discretamente solida, ma è chiaro che per avere una visione più completa delle cose bisognerà attendere l’uscita del gioco.
Matchmaking, netcode e impatto grafico
A livello puramente tecnico e artistico, Exoprimal si presenta in maniera molto “tradizionale”. Il gioco di Capcom non è esattamente un capolavoro stilistico e, anzi, escludendo lo splendido design delle exocorazze si dimostra in verità molto povero in termini creativi e produttivi. Il design delle mappe, ad esempio, è molto derivativo e ricco di compromessi di natura visiva, il che sicuramente non riesce a donare al gioco un aspetto che definirei “next-gen”. Anche il design dei dinosauri mi è parso molto pigro, con veramente pochissimi spunti di interesse e in generale una ricreazione molto anonima anche delle creature più feroci.
Al netto di ciò, però, ho trovato la varietà di nemici potenzialmente soddisfacente, con diverse specie di dinosauri che si susseguono sullo schermo. A livello di fruizione tecnica, invece, il lavoro svolto da Capcom sembra interessante. Il matchmaking sembra essere discretamente veloce e affidabile, con il gioco che, in maniera veloce, inserisce i vari BOT all’occorrenza, per evitare tempi di attesa troppo lunghi. Anche sul piano della stabilità, Exoprimal si comporta più o meno bene. Durante le mie prove ho notato un frame-rate complessivamente solido, anche al netto dei tanti nemici su schermo, ma è chiaro che questo giudizio è falsato dai server “scarichi”, dunque bisognerà anche capire come si comporterà con i server aperti in maniera definitiva. Al momento, però, le buone premesse sembrerebbero esserci.
Piattaforme: PS5, PS4, Xbox One, Xbox Series X/S, PC
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom, Capcom U.S.A., Inc
Il primo contatto con Exoprimal è complessivamente interessante. Il titolo è divertente, e sembra puntare molto sulla qualità e la vastità delle classi e delle exocorazze, e potenzialmente sembra anche aver centrato l’obiettivo. Quello che convince poco è la natura troppo caotica delle missioni della modalità Sopravvivenza, ma bisogna chiaramente aspettare l’arrivo delle modalità aggiunte con il lancio del gioco sul mercato. Infine, ho qualche dubbio sul comparto grafico, troppo vetusto in alcuni frangenti ma, almeno sul piano della stabilità generale, non ci possiamo lamentare più di tanto.