The Great War Western Front è un titolo che farà la gioia dei fan dei wargame strategici in tempo reale, dei nostalgici dei titoli esagonali a turni, ma anche di chi ama l’azione bellica dura e pura, con un sistema ibrido geniale. Il tutto con un realismo storico, inoltre, davvero accurato, non solo nei fatti di cui narrano i libri di storia, ma anche nelle più piccole tecniche di battaglia e strategie realmente in uso all’inizio del secolo scorso. Si, perché, anche se il conflitto maggiormente usato come setting nel mondo videoludico è la più recente Secondo Guerra Mondiale, con un mercato saturato da WWII game, la Prima Guerra Mondiale, detta La Grande Guerra, ha molto da dire, specie per la sua diversità, fatta di tempi lunghi, attese, strategie, e fronti contrapposti per ideologia e modo di pensare. Lo strategico firmato Petroglyph Games ha colto in pieno lo spirito dell’evento bellico, trasformandolo in un eccezionale opera videoludica che vi appassionerà come poche altre.
Petroglyph Games, dalle ceneri si risorge sempre a nuova gloria
The Great War: Western Front è uno strategico magnifico, tecnicamente perfetto e realizzato da mani incredibilmente esperte, che hanno letteralmente scritto la storia del mai dimenticato genere degli RTS. Il primo nome che viene in mente pensando a questo settore è infatti quello di Command & Conquer, una saga ancora oggi di culto, che ha preso i semi piantati dal granitico DUNE II per trasformarli in una sequoia inscalfibile, capace di reggere come poche altre alla prova del tempo. Quello che una volta era noto come Westwood Studios e che poi è stato prima trasformato ed inglobato in Electronic Arts Los Angeles dalla casa madre Electronic Arts ed infine chiuso, ormai venti anni fa esatti, 2003, ha dato infatti vita allo sviluppatore Petroglyph Games, fondato da ex dipendenti che hanno trovato una nuova sede a Las Vegas. Il nuovo team ha portato avanti la filosofia Westwood con onore, diventando nel tempo un vero e proprio punto di riferimento per il settore RTS e degli strategici in generale. oltre alle recenti versioni remastered di Command & Conquer e Red Alert, da loro curate, ricordiamo titoli quali Star Wars: L’impero in guerra del 2006 ed i successivi Panzer General: Allied Assault, Mytheon, che offre un affascinante setting ellenico, la serie Universe at War, Conan: Unconquered, la deliziosa serie 8-bit Armies e l’interessante esperimento End of Nation, che mescola MMO con RTS. Non proprio i primi arrivati nel settore degli Strategici in Tempo Reale, dunque. Trovate il sito ufficiale dello sviluppatore al seguente LINK. Capirete quindi che ogni nuova uscita dello studio del Nevada comporti per gli appassionati un vero evento, vista l’elevatissima qualità delle loro produzioni, e The Great War Western Front di cui ci occupiamo oggi non è decisamente da meno, confermando l’elevato talento del gruppo di sviluppo.
The Great War: Western Front, La Grande Guerra non è mai stata raccontata così bene
Delle vere cause dello scoppio della Prima Guerra Mondiale si discute ancora, ed anche se ufficialmente la miccia che ha scatenato il conflitto è stata l’uccisione dell’ Arciduca Francesco Ferdinando, legittimo erede del trono Austro-Ungarico da parte del terrorista serbo bosniaco Gavrilio Princip, in realtà dietro c’era una vera e propria divergenza di interessi, filosofie di vita e modi di pensare, tra gli schieramenti coinvolti. L’acredine tra il fronte imperiale e quello alleato, composti rispettivamente da Impero Tedesco, Impero Austro-Ungarico, Bulgaria ed Impero Ottomano (l’attuale Turchia) contro Impero Russo, Impero Giapponese, Regno Unito, Regno d’Italia e Francia, a cui, come sappiamo, si sono uniti in seguito Stati Uniti, dal 1917, ed altre potenze del globo, facendolo diventare il primo conflitto della storia a livello mondiale. L’evento è durato solo quattro anni, dal luglio 1914, un mese dopo il compimento dell’attentato, fino al novembre 1918, con una mobilitazione di soldati senza precedenti, oltre settanta milioni, e notevoli perdite, con sedici milioni di morti e ed oltre venti milioni di feriti e mutilati. Tutte le fasi della guerra sono raccontate con dovizia di particolari nello strategico firmato Petroglyph Games, che offre la possibilità di impersonare uno dei due fronti a scelta, tra imperiali, detti anche Vierbund o Quadruplice Alleanza ed Alleati.
La prima particolarità che salta agli occhi, subito dopo la divisione nei tradizionali esagoni della mappa di gioco, è il sistema ibrido scelto dagli sviluppatori come interfaccia. Di fatto le fasi in tempo reale e quelle più puramente strategiche basate sui turni, si alternano in modo ben strutturato, dando non solo la possibilità di pianificare gli attacchi e le difese al meglio, ma donando anche tempistiche di riposo all’azione pura. Con totale mancanza di tempi morti, sia chiaro. Il tempo concesso per ogni battaglia singola è di venti minuti esatti, ma il tempo si arresta magicamente nel momento in cui si passa alla fase gestionale pura, esattamente come succedeva nella realtà bellica, del resto, con una pianificazione molto accurata della azioni che si sarebbero svolte in fase di battaglia real time. Le stanze del potere decisionale contrapposte con il fronte militare di prima linea, per capirci. La base di partenza è sempre la mappa, dove ogni singolo esagono rappresenta uno specifico territorio, che a sua volta può confinare con uno o più fronti nemici, rappresentati da ulteriori esagoni. Attaccare o difendere il territorio prescelto è il fulcro di tutto, che procede, tramite turni, a micro scontri reciproci. Ogni territorio possiede delle Stelle Resistenza, per un massimo di cinque unità, che certificano il suo status attuale, e chiaramente quelli con meno stelle sono più vulnerabili. Dipende proprio da noi far abbassare la valutazione, poiché dopo ogni attacco positivo una stella verrà sottratta, ma si potrà rigenerare se il territorio scelto non sarà attaccato per un turno, poiché, come sappiamo, verrà rifornito dal governo centrale di armi e uomini per aumentare il suo status. L’attacco casuale contro obiettivi diversi non paga mai, dunque, e concentrarsi al meglio su un singolo target fino alla sua resa è la strategia migliore. Tutto questo è storicamente molto aderente al reale conflitto combattuto negli anni dieci, poiché la lentezza territoriale della guerra stessa è un fatto notorio. Del resto, rispetto alla Seconda Guerra Mondiale, la Prima, per gli amici nota come WW1, contava più sulle risorse di terra, composte spesso da soldati con scarponi di cartone e pochi mezzi, ma in gruppi numerosi, piuttosto che su artiglieria pesante o mezzi d’attacco aereo. Le risorse umane, i cosiddetti supplies, compongono infatti una delle due valute principali di gioco, insieme all’oro, che serve per acquistare ulteriori truppe capaci anche di costruire le suppellettili e le trincee fortificate sulla prima linea.
Lo Spirito della Nazione, una volta piegato quello la guerra è decisamente vinta
Non con le sole armi si vince la guerra, si è soliti dire. Ebbene, questo proverbio trova una realistica applicazione proprio in The Great War: Western Front. Infatti spesso non è necessario impiegare folli risorse militari di uomini e mezzi, ma solo azzerare il cosiddetto National Will, ovvero lo Spirito della Nazione del nemico. La sua gestione è una delle feature più articolate del gioco, e, di conseguenza, anche una di quelle più appassionanti. Pianificare al meglio le battaglie porta alla generazione di uno specifico numero che lo rappresenta, e consiste soprattutto nel morale cittadino, che aumenta o diminuisce in seguito non solo all’esito delle singole battaglie nel territorio, ma anche grazie alla capacità propagandistica degli avversari politici. Troppe sconfitte portano inevitabilmente il popolo verso la resa o al ritiro dal conflitto stesso. Il fattore Opinione Pubblica quindi si rivela fondamentale per il successo. La perfetta dicotomia tra fase gestionale a turni e azione in tempo reale permette davvero di realizzare il tutto al meglio. Se in un vecchio Command & Conquer a caso ad un certo punto l’azione si faceva, come ricorderete, troppo veloce per permetterci di pensare, facendoci agire con furore, stavolta abbiamo il tempo di pianificare il tutto al meglio tra una missione e l’altra, senza limite di mosse, fino ad esaurimento completo delle truppe, costruendo ad lib, spostando solo alcuni elementi, impiegare nuovi elementi o tecnologie scoperte man mano che prosegue il gioco, grazie agli utilissimi PR (Punti Ricerca), a disposizione degli scienziati, sullo stile del classico degli anni novanta X-Com: Enemy Unknow, per capirci. Quasi due giochi in uno, dunque, con entrambe le fasi parecchio appassionanti. Molti gli extra sbloccabili disponibili nel gioco, tra cui spiccano dodici Achievement e relative carte collezionabili che mostrano le reali e diverse divise dei soldati dell’epoca.
Il comparto audiovisivo è spartano e funzionale al gameplay, ma non per questo realizzato con pigrizia, anzi, molti particolari sono curatissimi e realistici. Il titolo è disponibile a partire dal trenta marzo tramite i canali Epic Games o Steam, in questa pagina, dove trovate anche i requisiti consigliati. Oltre all’edizione base, disponibile a mid price, trovate sul portale anche la più completa Victory Edition, che offre alcuni extra interessanti. Non dimenticate di usare un SSD, poiché il titolo presenta alcuni rallentamenti se si utilizza come storage un HDD classico, e quindi la prima scelta è decisamente consigliata. Il gioco occupa una dozzina di GB per l’installazione. La localizzazione in italiano è presente, e di ciò siamo lieti, ma abbiamo rilevato alcuni piccoli errori di traduzione, che speriamo vengano risolti con qualche patch futura. Pochissimi difetti, quindi, per un titolo assolutamente imperdibile per gli irriducibili del genere.
PIATTAFORME: PC
SVILUPPATORE: Petroglyph Games
PUBLISHER: Frontier Foundry
Petroglyph Games si conferma una vera garanzia per gli amanti dei giochi strategici. The Great War: Western Front è uno strategico veramente imperdibile per chi ama il genere, e soprattutto per gli appassionati di wargames ambientati nelle guerre mondiali. Vi sembrerà davvero di vivere i tanti momenti storici citati nell’opera, mouse alla mano. Il suo sistema ibrido tra turni e tempo reale ci ha letteralmente conquistati, offrendo un titolo solidissimo nelle meccaniche, appassionante nel gameplay e decisamente spettacolare nel complesso. Affilate le baionette, appuntamento a partire dal trenta marzo con i fumi grigi della Grande Guerra, il cui destino dipende da noi eroici giocatori.