Nel dicembre del 2020, riuscì a truffare mezza Italia e forse anche di più vendendo online migliaia di Playstation 5 senza averne a disposizione neppure una. Arriva la condanna per il titolare del negozio fantasma Euromediashop. Falso era il magazzino della zona industriale di Brindisi, aveva appiccicato una targa posticcia all’ingresso, falsa la campagna marketing, mai pagata, false, appunto, quelle console vendute sottocosto. Falsa, idealmente, era anche quella società, con sede legale ubicata in un appartamento disabitato in un quartiere popolare di Tuturano.
Nonostante la richiesta del pubblico ministero fosse di 3 anni, Christian Ciciriello, Ceo della famigerata Euromediashop, di anni, in primo grado, ne ha beccati 4 più due mesi e venti giorni, per una condanna in abbreviato che sarà probabilmente impugnata in appello dal suo legale Luigi De Franco. D’altro canto, fu lo stesso Ciciriello, intervistato da Antenna Sud dopo una breve ma appassionata inchiesta giornalistica, ad ammettere quella truffa, nata per gioco e finita sulle testate nazionali. Una confessione resa anche alla Guardia di Finanza, dove lo stesso Ciciriello, braccato da giornalisti e clienti, si rivolse per chiudere la vicenda. Prima della truffa di Euromediashop, Ciciriello faceva il parcheggiatore abusivo, e che aveva ideato il raggiro per raccogliere 2-3000 euro. Per sua stessa ammissione amante del gioco d’azzardo, ha però deciso di fermarsi e dire basta, quando la situazione stava andando fuori controllo.
Alle parti civili, ovvero acquirenti e grafici truffati, ma anche l’associazione a tutela dei consumatori Codici, è stato riconosciuto un danno che varia dalle 3mila alle 2mila e 500 euro, ma anche 6mila e più euro per il rimborso delle spese legali. Insomma, alla fine, in attesa dell’ultimo grado, per Euromediashop è finita male. Quelle Playstation 5, pagate e mai arrivate, semplicemente non esistevano. Lo ha detto il Gip del Tribunale di Brindisi.