65: Fuga dalla Terra è un film che dividerà certamente in due gli appassionati di Science Fiction cinematografica, grazie alla sua natura di film vecchio stile senza alcun compromesso. Un titolo particolare, che parte da una semplice idea assolutamente intrigante, e che purtroppo si perde nello svolgimento, concentrandosi troppo su alcuni aspetti, e troppo poco su altri. Un titolo che pare in tutto e per tutto il tradizionale B Movie anni cinquanta da Drive In statunitense, dove tra brividi facili, pop corn e calde notti estive sotto le stelle, spesso passavano titoli fantascientifici semplici e mirati all’intrattenimento puro. Un film che, senza la produzione di Sam Raimi sarebbe forse passato inosservato, ma che appare assolutamente anacronistico, nella sua semplice e brutale ruvidezza narrativa.
Sam Raimi presenta, una tradizione lunga quaranta anni
Il nome di Sam Raimi, menzionato nel cappello dell’articolo, avrà fatto drizzare le antenne a tutti gli appassionati di cinema, poiché, lo sappiamo, si tratta di un cineasta di culto, che nella sua lunga carriera si è dedicato, oltre che a dirigere film di culto, come la saga di Evil Dead, di cui abbiamo recentemente parlato grazie all’uscita dell’ultimo capitolo Evil Dead Rise che trovate in questa pagina, anche alla produzione, sia cinematografica che televisiva, dando una mano a diversi film che forse senza di lui non sarebbero mai nati, come Timecop, Boogeyman, poi diventato una serie, La Setta delle Tenebre o The Possession, ma anche alcuni J-Horror come il remake occidentale di Ju-On, diretto dallo stesso Takashi Shimizu o The Messangers dei leggendari Fratelli Pang, oltre al recente Il sacro male del regista greco Evan Spiliotopoulos. In TV indimenticabili poi Hercules, Xena, Cleopatra 2525 e tantissime altre produzioni, tutte realizzate dall’infaticabile Sam Raimi con il suo socio storico Robert Tapert. Una tradizione molto lunga quindi, che in pochi, tra il grande pubblico conoscono, limitandosi a quello che il regista ha diretto dietro la macchina da presa. Ultimissimo in ordine di arrivo questo sci-fi vecchio stile, intitolato in lingua originale solo 65. Un numero che, come andremo a scoprire, è legato al periodo storico in cui è ambientato, ovvero 65 milioni di anni fa, proprio nel momento in cui, sul pianeta Terra si sta verificando uno degli eventi planetari più traumatici, ovvero l’estinzione di massa dei dinosauri, un tempo principali abitatori del pianeta, in seguito al celebre impatto con un devastante meteorite, che non solo li ha fatti estinguere, ma ha cambiato per sempre la conformazione del pianeta stesso, con cambiamenti climatici e basilari fondamentali. Un film su questo argomento, oltretutto di genere fantascientifico, sulla carta, poteva essere davvero interessante, e l’incipit di partenza della trama di 65 Fuga dalla Terra è, lo ammettiamo, parecchio intrigante, peccato per lo svolgimento. Dare la possibilità di emergere a film minori, indipendenti e distanti dai blockbuster hollywoodiani, è bene ribadirlo, è sempre una buona cosa, a dispetto della qualità degli stessi, ed aumenta la cine-diversità (ovvero la biodiversità dei film stessi) differenziando l’offerta culturale.
65 Fuga dalla Terra, stavolta il pianeta alieno ostile siamo noi…
Il film 65 è stato scritto, sceneggiato e diretto da Scott Beck e Bryan Woods, che ricordiamo come autori dello splendido e silenzioso A Quiet Place, qui anche coproduttori del film assieme a Sam Raimi, ed è stato distribuito nelle sale cinematografiche di tutto il mondo da Columbia Pictures, la divisione cinematografica di Sony, diventando di fatto un film di serie A, perlomeno a livello di produzione, ma mantiene il suo fascino ambivalente da B movie duro e puro, cosa che, lo sappiamo, dividerà senza dubbio il pubblico. Si tratta di una pellicola dotata di una idea di partenza forte ed intrigante, che però, dispiace dirlo, si perde nel corso della sua realizzazione. In Italia il film viene distribuito da Sony Pictures Italia, e vanta il doppiaggio del protagonista da parte del veterano Andrea Mete. Dopo un inizio interessante, in cui vengono presentati i protagonisti, di fatto diventa un fin troppo prevedibile Survival Movie, nel bene e nel male. L’essere ambientato sulla Terra di sessantacinque milioni di anni fa diventa quindi solo un escamotage narrativo per vedere come i personaggi riescano a sopravvivere, non solo alla continua ed assillante caccia da parte dei dinosauri, ma anche alla corsa contro il tempo, visto che il famigerato asteroide sta per scontrarsi con il pianeta, con le conseguenze nefaste che sono note a tutti. Tutto questo viene accentuato dal fatto che l’intero film è portato avanti da due soli personaggi, a cui si uniscono piccoli ruoli di altre persone che compaiono solo in forma di ologrammi registrati. Spicca su tutto la bravura dei due protagonisti, ovvero Adam Driver, nel ruolo del pilota spaziale Mills, che ricordiamo per aver partecipato alla saga di Star Wars, ma anche per il piccolo grande horror cult I Morti non muoiono del folle regista Jim Jarmusch e la giovanissima Ariana Greenblatt, nei panni di Koa, che, nonostante abbia sedici anni, vanta già un notevole curriculum, ben otto film e due serie tv, avendo iniziato a recitare fin da piccola nell’ambito di Disney Channel.
Qui astronave Zoic, stiamo precipitando, prepararsi all’impatto
Dal remoto e misterioso pianeta Solaris parte una missione speciale con un equipaggio in criostasi che, per un guasto ai motori si schianta su un pianeta ostile ed alieno, dove sopravvivono solamente il pilota ed una dei passeggeri. L’astronave Zoic viene letteralmente spezzata in due parti, il veicolo principale finisce in una valle ricca di alberi e foreste, che da subito appare ostile per sabbie mobili e misteriose presenze, mentre la navetta di salvataggio, rilevata come intatta dal computer portatile del pilota, resta ancorata sopra una montagna, che sarà necessario scalare cercando di sopravvivere alle avversità. A tutto questo si aggiunge il problema, non da poco, che Mills e Koa non possono comunicare perché parlano due lingue differenti, visto che lei proviene dalle zone alte di Solaris, dove parlano una lingua diversa. La trama, praticamente, finisce qui, e tutto il film si basa sul vedere come i due riusciranno a sopravvivere sul pianeta alieno, ovvero la nostra Terra di sessantacinque milioni di anni fa. Nulla viene concesso alle curiosità scientifiche, concentrando l’azione sulla componente survival e la lotta contro i dinosauri, che oltretutto appare davvero troppo cruenta, ricordando in diversi momenti i molti film di genere basati sulla sopravvivenza, come ad esempio Tremors. L’estrema bravura dei due attori, specie Adam Driver, valorizza senza dubbio il film, che però offre molto poco dal punto di vista narrativo. Alla buona realizzazione tecnica, prima tra tutti la computer grafica per realizzare i diversi tipi di dinosauri, T-Rex, Velociraptor, Oviraptor e Pterodattili, tutti realmente vissuti nel periodo Cretaceo, si unisce una colonna sonora intrigante scritta dal veterano Danny Elfman, autore anche delle OST dei film di Tim Burton, tra le tantissime a cui ha lavorato fin dagli anni ottanta. Il film, nella sua semplicità spartana, ha ottenuto scarsi risultati ai botteghini statunitensi, e non crediamo possa facilmente conquistare l’Europa, non solo dal punto di vista della critica, ma nemmeno con un buon riscontro di pubblico. Il genere controverso dei B Movie, del resto, muove da sempre poco il mercato cinematografico, magari rifacendosi nell’home video. Fantascienza vecchio stile, quindi, onesta e semplice, ma non aspettatevi Interstellar…
65 Fuga dalla Terra è un titolo che forse, senza Sam Raimi a spingerlo dal punto di vista produttivo, ed un protagonista incredibilmente talentuoso come Adam Driver, che ci regala una prova d’attore veramente buona, nonostante pochissimo materiale su cui lavorare, forse non sarebbe mai nato. Uno sci-fi fin troppo classico, che si rifà ai vecchi titoli da cinema all’aperto statunitensi della tradizione anni cinquanta. Semplici, immediati, senza fronzoli, basati spesso su una singola idea forte ed uno svolgimento quasi procedurale dell’intera pellicola. Un Survival Movie a tema fantascientifico, dove la scena è rubata quasi tutto il tempo dai dinosauri che cercano di divorare i malcapitati naufraghi alieni. Perché la Terra, sessantacinque milioni di anni fa, era un posto decisamente pericoloso, siete avvertiti.
VOTO: 6