Il nuovo sparatutto “a eroi” di Capcom, Exoprimal, è sempre più vicino alla pubblicazione, perciò lo abbiamo provato nuovamente. Lo avevo già testato in passato, sia ante, che dopo un periodo di Beta Pubblica aperto a tutto il mondo (potete leggere QUI la mia prima analisi, QUI la successiva scritta dal mio collega Salvatore Cardone). Purtroppo, nonostante il tempo trascorso e la prossimità del rilascio, ancora una volta non posso dire di essere rimasto colpito. Exoprimal non è un disastro, sia chiaro, e mi ha fatto divertire in più di un’occasione durante la longeva esperienza che ho avuto tra le mani nelle scorse settimane. Però, secondo me ancora non basta, non c’è più così tanto spazio per i giochi come Exoprimal. Non in questo mercato videoludico, con il numero impressionante di titoli, anche più originali e profondi di lui, che non ce l’hanno fatta. Exoprimal, semplicemente, “non ha la scintilla”: non si fa notare.
Exoprimal provato l’intreccio “multigiocatore”
Rispetto all’ultima volta, la build messa a mia disposizione conteneva anche elementi narrativi e filmati. La qualità tecnica e il doppiaggio (solo in inglese) non sono neanche male, ma nemmeno li si può definire entusiasmanti. Le animazioni facciali sono comunque credibili, i modelli dettagliati quanto basta e giusto le animazioni durante le cut-scene strappano qualche “punto grafico” in più del resto. In pochi minuti, comunque, si srotola l’incipit di una serie di vicende con un sapore notevole “di già visto” (qualcuno ha detto Pacific Rim coi dinosauri?), che ha per protagonista un roster di personaggi poco carismatici e abbastanza stereotipati. C’è il burbero capitano che una volta pilotava gli esoscheletri, chiamato per una missione top secret. La giovane donna dell’est Europa muscolosa e violenta, che probabilmente però nasconde un cuore d’oro. Infine, lo studioso con gli occhiali che sa tutto di computer e affini, a cui manca un braccio prontamente sostituito con uno modello “coltellino svizzero” tuttofare. Quanto a noi, i protagonisti, un editor già noto a chi ha provato la demo precedente permette di creare un personaggio più o meno personalizzato, che non parla mai e di conseguenza ha ben poco carisma e importanza nelle vicende raccontate, se non quando lo inseriamo in una tuta e combattiamo i dinosauri.
Almeno, dopo quest’ultimo provato è chiaro il filo conduttore delle vicende di Exoprimal: il mondo è in pericolo da quando misteriosi portali si aprono casualmente, vomitando rettili arrabbiati e devastando paesi e città. La squadra summenzionata, la nostra, è al soldo di un’azienda multimilionaria che produce Exocorazze, cioè esoscheletri biomeccanici pilotati da esseri umani che combattono i dinosauri quando se ne presenta il bisogno. Nel tentativo di sviluppare dispositivi sempre più avanzati, oltre alle corazze è però stata sviluppata un’intelligenza artificiale di nome Leviathan, con il compito di creare simulazioni di combattimento e spingere al limite piloti e dispositivi per aumentarne l’efficienza. I nostri vengono colpiti da uno stormo di dinosauri vagante durante una missione di routine, e precipitano proprio sull’isola in cui l’IA stava venendo studiata per “aggiustarla”. La situazione cola a picco più rapida del loro elicottero diventando così più assurda delle sue premesse. Quasi “troppo” persino in un mondo dove appaiono dal nulla dinosauri interdimensionali. Scopriamo infatti che Leviathan ha preso il controllo del laboratorio che la stava modificando e l’ha distrutto, evolvendosi al punto di poter toccare universi paralleli. Ha così iniziato a bloccare in un loop temporale tutti i guerrieri con Exotute che, come noi, cadono mano mano sull’isola in differenti realtà. Insomma, persegue ancora il suo scopo primario, ma… esagerando.
Il nostro obiettivo è assecondarlo mentre studiamo un piano di fuga e capiamo come spegnerlo, aiutati da altri guerrieri provenienti dal multiverso. In tal senso l’intreccio diventa prestissimo “multigiocatore”, perché raggiunto questo punto la trama inizia ad avanzare tramite cut-scene che si presentano in automatico, in seguito a un dato numero di partite multiplayer portate a termine. Si può scoprire qualche retroscena consultando una schermata apposita dal menù, in cui sono raccolti in automatico i dati che osserviamo mentre stiamo combattendo. Non posso rivelare altro, mi limito a osservare che, per il momento, il gioco non sembra curarsi troppo della sceneggiatura, scorre in sottofondo e basta. Dovrebbe essere un pretesto per giocare più partite? O magari un elemento di colore per evitare di dire che Exoprimal è solo uno sparatutto ibrido PVE PVP a eroi? Non sarà chiaro finché non avrò raggiunto momenti che potrò definire o meno “memorabili” e avrò saggiato la consistenza di una trama che, per ora, non mi ha regalato alcuna emozione.
Che si vincano o si perdano le battaglie, anche senza prestare attenzione alla storia, si ricevono ugualmente punti esperienza per far salire di livello il proprio personaggio e le singole tute. Più si va avanti, più si sbloccano skin per le armature e altre decorazioni varie, tutte di natura estetica. Passando più tempo in un singolo tipo di exotuta, invece, si sbloccano nuove opzioni offensive sotto forma di armi secondarie equipaggiabili, il cui tipo ed efficacia variano molto e non sono sempre bilanciatissimi. Ci sono effetti ad area davvero devastanti nei tier più alti, e per ora non sono riuscito a dare un vero senso agli shot mirati a colpi singolo, simili a colpi da cecchino per intenderci. Teoricamente servono per il PVP o per abbattere i dinosauri più grandi, quasi dei Boss e mini Boss, ma restano comunque meno efficienti di una raffica di esplosioni a zona.
Nuovo provato, stesse perplessità
Per completare il provato, un piccolo recap sul gameplay di Exoprimal è d’obbligo. Tuttavia, già da questo incipit avrete compreso che se lo chiamo “recap” è perché di fatto dalle prove precedenti a oggi l’esperienza ludica è rimasta immutata. Al più affinandosi qua e là con bilanciamenti al potere offensivo/difensivo delle Exotute, o alle capacità/quantità dei dinosauri che fronteggiamo. La struttura non è cambiata, al punto che persino i punti di forza del sistema e le perplessità sono le stesse. Exoprimal è uno sparatutto competitivo, non direi E-sportivo né con velleità torneistiche. Le situazioni che propone sono infatti eccessivamente confusionarie e poco leggibili sia dal di dentro, che da spettatori. Questo nonostante pochissimi elementi siano randomici in Exoprimal: per esempio, gli spawn point dei dinosauri sono sempre piazzati nelle stesse posizioni in ogni mappa, probabilmente proprio per ridurre l’aleatorietà e restituire l’impressione che il gioco richieda strategia e abilità superiori a quelle effettivamente necessarie per vincere. Anche la coordinazione serve a poco, perché basta avere il tipo giusto di exotuta in squadra per vincere (meglio se in più copie). Il bilanciamento è difatti poco equilibrato tra le classi: i supporter sono il fanalino di coda quanto utilità ed efficacia, mentre i tank sono in grado di infliggere molti più danni dei DPS, per di più ad area e con un quantitativo di difese oscenamente superiori. Peccato, perché il feeling degli spari è buono e alcuni attaccanti hanno abilità ultimate decisamente soddisfacenti da lanciare. Ma se l’obiettivo è vincere più grosso è, più male farà.
Viene meno spesso persino la necessità di alternare e ruotare tra le abilità e il fuoco principali e secondari, limitandosi a spammare il cannone personalizzabile, sparare e saltuariamente lanciare la mossa ultimate. Questo perché per la maggior parte delle ore passate con il provato in Exoprimal ci si confronta contro avversari controllati dalla IA, i dinosauri, non noti fin dal paleolitico per brillare di intelligenza. Esteticamente ci siamo, le loro movenze sono naturali e quando brulicano in sciami avanzando verso di noi incutono persino un pizzico di timore. Ma la fisicità degli esemplari più grossi lascia un po’ a desiderare, i loro hitbox andrebbero ricalibrati e gli effetti delle loro “spinte” sui giocatori sono troppo meccanici, poco naturali.
Come già vi avevamo raccontato nei precedenti provati, però, non va tutto male in Exoprimal, anzi. L’alternanza di obiettivi PVE all’inizio, con ondate quasi da Musou da terminare più in fretta degli avversari, che diventano scontri PVP di conquista obiettivi o scorta, dopo qualche partita ingrana bene. In effetti a tal proposito c’è una meccanica in particolare che Capcom ha bilanciato rispetto alle scorse build: la “trasformazione” in dinosauro. Raccogliendo un oggetto messo a disposizione nella mappa, di solito al team che sta perdendo, un membro può diventare un dinosauro e disturbare il team nemico piombandogli addosso da un portale. Il lucertolone in cui mutiamo prima era fin troppo debole, arrivando a morire persino pochi istanti dopo essere spawnati. Adesso ha una resistenza maggiore, ma non eccessiva: un gruppo coordinato saprà comunque gestirlo in poco tempo, ma concentrandosi su di lui e distraendosi, magari, dagli avversari controllati dalla IA. Ora, in breve, ha finalmente senso usare la capsula di dino-trasferimento per mettere i bastoni fra le ruote del nemico.
Al momento di questo provato, però, in Exoprimal non è il bilanciamento altalenante delle abilità eroe, né l’essenzialità della trama o la prevedibilità delle sfide a preoccuparmi maggiormente. Si tratta infatti di elementi la cui natura può e dovrà cambiare fino al giorno del lancio, e persino dopo è auspicabile restino aggiornati e mutevoli. Piuttosto, mette in allarme ciò che difficilmente può essere sistemato entro questa estate. La struttura delle mappe è banale, piatta e ha un sapore quasi “da stock”. Come se fosse stata data troppa importanza nel definire il design di personaggi, skin e dinosauri, e solo all’ultimo si fosse iniziato a rendere le location interessanti da attraversare. Non emerge identità né dalle strutture cittadine, né tantomeno dalle grotte rocciose o da freddi hangar abbandonati. Tecnicamente infine, non ho grandi lamentele, ma forse è perché il colpo d’occhio generale è alquanto povero, con colori spenti e ambienti troppo vuoti e derivativi.
Piattaforme: PC, PS5, XBOX SERIES X|S
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom
Data D’uscita: 14 luglio 2023
Anche se lo abbiamo provato più volte, Exoprimal sta decantando a lungo prima della release ufficiale. Ogni volta che si è mostrato a noi, però, non è sembrato migliorare laddove i feedback lo pungevano maggiormente. Così com’è ora difficilmente potrà imporsi su uno dei mercati videoludici più competitivi e affollati in assoluto, quello degli sparatutto a squadre con eroi e abilità, nonostante l’ibridazione con le meccaniche PVE e i dinosauri. Al titolo serve una direzione più definita, una “catchphrase” o meglio una “missione” che al momento personalmente mi sfugge. C’è troppa carne al fuoco e non si sta cuocendo al meglio delle sue possibilità. Mi son chiesto: perché scegliere di investire tempo in un Game as a Service multigiocatore come Exoprimal? Per la trama? Allora serve un’enfasi maggiore che ne valorizzi i personaggi. Per il gameplay PVE? Allora servono più modalità, un’IA più sviluppata e dinosauri maggiormente diversificati. Per il PVP? In quel caso, infine, è necessario garantire bilanciamenti puntuali e nuovi eroi, abilità, armi con regolarità. Non sarà una sfida facile nemmeno per Capcom, questo è sicuro.