Poche ore fa si supponeva che l’UE oggi avrebbe autorizzato l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, e ciò è effettivamente avvenuto nel rispetto da parte di Microsoft di una serie di impegni relativi al mercato del cloud gaming.
La Commissione, nell’indagine sull’accordo da 69 miliardi di dollari, ha fatto sapere che non porterebbe danni alle console e ai servizi di abbonamento multi-gioco rivali, ma potrebbe influire negativamente nella concorrenza per quanto riguarda la distribuzione di giochi tramite cloud game streaming services e nella fornitura di sistemi operativi per PC.
Per far fronte a tali problemi di concorrenza Microsoft ha deciso di rispettare i seguenti impegni di licenza per dieci anni:
- Una licenza gratuita per i consumatori nel SEE che consentirebbe loro di trasmettere in streaming, tramite qualsiasi servizio di streaming di giochi cloud di loro scelta, tutti i giochi per PC e console Activision Blizzard attuali e futuri per i quali dispongono di una licenza.
- Una licenza gratuita corrispondente ai fornitori di servizi di streaming di giochi su cloud per consentire ai giocatori con sede nel SEE di riprodurre in streaming qualsiasi gioco per PC e console di Activision Blizzard.
La Commissione si servirà di un fiduciario indipendente, che dovrà monitorare l’attuazione di ciò che è stato stabilito.
“Queste licenze garantiranno ai giocatori che hanno acquistato uno o più giochi Activision su PC o console, o che hanno sottoscritto un servizio di abbonamento multigioco che include i giochi Activision, il diritto di trasmettere tali giochi in streaming con qualsiasi servizio di streaming di giochi cloud di loro scelta e di giocarli su qualsiasi dispositivo utilizzando qualsiasi sistema operativo”, ha asserito la Commissione.
Ha anche aggiunto: “Gli impegni affrontano pienamente i problemi di concorrenza individuati dalla Commissione e rappresentano un miglioramento significativo per il cloud gaming rispetto alla situazione attuale”. Tale fusione è stata approvata anche in Arabia Saudita, Brasile, Serbia, Cile, Giappone, Sudafrica e Ucraina. Microsoft e Activision hanno deciso di appellarsi alla sentenza della CMA.
