I Cavalieri dello Zodiaco Recensione: Back To 1990

I Cavalieri dello Zodiaco

È il 1990. Sta per finire la scuola. Torni a casa dopo aver comprato Dylan Dog in edicola. Tua madre ti ha preparato l’insalata di riso. Accendi la tv e ci sono I cavalieri dello zodiaco. Sei felice. Dannatamente felice.
Questo per dire che basta un titolo, in certi casi, a provocare o rievocare emozioni, indipendentemente dal risultato raggiunto. Entrare in una sala cinematografica a vedere un film che porta questo titolo, per una certa generazione di spettatori, appaga a prescindere. Noi l’abbiamo visto in occasione dell’anteprima italiana tenutasi a Cartoons on the Bay, a Pescara, e ce lo siamo goduto.

I Cavalieri dello Zodiaco: Back To The Nineties

Se vogliamo, questa pellicola diretta da Tomek Bagiński risulta in questo senso estremamente consapevole, e ancora di più lo è la distribuzione italiana Eagle Pictures che decide di farne un evento in sala per soli tre giorni, a partire dal 26 giugno, per concentrare al massimo il pubblico potenzialmente interessato, che probabilmente appartiene proprio a quella generazione lì.
Prova però – e non ci sentiamo di biasimarlo – anche a buttare dentro anche chi è arrivato dopo, citando qua e là dal cinema degli anni Novanta e Duemila, operando soprattutto – e qui potrebbe fallire – una grande opera di occidentalizzazione di un mito nato nel Sol Levante ma a sua volta molto sincretico, dato che comprende in maniera preponderante elementi di mitologia greca, seppur rielaborati.

I Cavalieri dello Zodiaco

Saint Seiya

Seiya – interpretato da Mackenyu – è un testardo adolescente di strada, che trascorre le sue giornate esibendosi come lottatore per sbarcare il lunario e dedicandosi alla ricerca della sorella, rapita anni prima. Quando in uno dei suoi combattimenti sprigiona involontariamente poteri mistici che non sapeva di avere, Seiya si ritrova coinvolto in un mondo di santi in guerra, antichi addestramenti magici e una dea reincarnata che ha bisogno della sua protezione. Per sopravvivere, dovrà abbracciare il suo destino e sacrificare tutto per conquistare il posto che gli spetta tra i Cavalieri dello Zodiaco. Il film, prodotto dalla Toei Animation Production e interpretato anche da Famke Janssen, Madison Iseman, Diego Tinoco, Mark Dacascos, Nick Stahl e Sean Bean, uscirà solo al cinema il 26, 27 e 28 giugno 2023 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Phoenix vs Phoenix

Se da un lato la trama di base è abbastanza fedele a quanto ricordiamo dell’amato anime (e prima ancora manga) firmato da Masami Kurumada, l’apparato estetico si muove più dalle parti dei film di supereroi americani, dal ralenti ossessivo tipico del cinema di Zack Snyder a suggestioni provenienti dagli X-Men di Bryan Singer, a partire dalla presenza di Famke Janssen (Jean Grey/Phoenix) nel ruolo dell’antagonista. Questo, tra l’altro, dà al regista l’opportunità di realizzare quella che è forse la strizzata d’occhio più raffinata e divertente della pellicola, dato che anche ne I cavalieri c’è un personaggio chiamato Phoenix, che a un certo punto si scontra proprio con quello di Janssen. Phoenix Vs. Phoenix, insomma, e sono belle mazzate… se ci fosse stato anche Joaquin Phoenix, sarebbe stata l’apoteosi!

Combattimenti a go-go

Mazzate che, tra l’altro, sono la cifra stilistica del film, con combattimenti prolungati e ben coreografati, con i fili poi cancellati in cgi, come si faceva una decina d’anni fa. Se non sono i supereroi, è Matrix, oppure Underworld… insomma avete capito l’antifona. 2000 rules. C’è anche Sean Bean e non è difficile immaginare che fine faccia il suo personaggio, senza timore di fare spoiler. Va preso tutto un po’ col sorriso, perché la fedeltà all’anime se ne va presto a spasso, e inoltre il film ha la pretesa di avviare, a quanto pare, una saga, dato che di Cavalieri ne vediamo ben pochi e il finale resta aperto. Va ricordato, però, che la serie e anche il film in originale si chiamano Saint Seya, e dunque la pellicola, comprensibilmente, si permette di concentrarsi solo sul protagonista, Seya, appunto, che scopre di poter diventare un cavaliere di Pegasus per proteggere la bella Isabel, incarnazione della Dea Athena, forse più da sé stessa e dal suo potere che dai malintenzionati. Tra i malvagi c’è anche Nick Stahl, in grande spolvero dopo una carriera rovinata da Terminator 3.

 

Se avete amato I cavalieri dello zodiaco e siete disposti ad accettare una versione “contaminata” dateci un occhio. Il film non è specificamente brutto e offre anche qualche bella scena d’azione, anche se il gusto generale è molto retrò. Non aspettatevi però un’opera di grande poesia. In fondo è solo una festa per ricordarci chi siamo stati.

Voto: 6.5

Fumettista, giornalista, saggista, tutto quello che finisce in “ista” gli si confà alla grande, spaziando a 360 gradi nell’universo della scrittura ogni volta che la vita glie ne dà possibilità. Vi ricorderete di lui per le storie su ‘Samuel Stern’ e per la graphic novel ‘Garibaldi Vs. Zombies’, ma quando non ha il costume da supereroe scrive di cinema per CinecittàNews e per tante altre testate… tra cui indovinate quale?