Undawn Recensione: il survival a portata di smartphone

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I giochi mobile sono parecchi, ma è abbastanza facile riconoscere nel mare magnum di titoli disponibili quelle che sono le vere occasioni da non perdere. E se finora non solo giochi appositamente pensati per device mobili sono riusciti ad avere successo, come Candy Crush Saga o Asphalt, ma anche franchise nati su console hanno poi anche trovato fortuna sui nostri telefoni e tablet, come Pokémon Go e la versione per Android e iOS di Grand Theft Auto, in questa recensione stiamo per scoprire proprio un titolo che ricade nella seconda categoria. Parliamo di Undawn, lo sparatutto-action in terza persona realizzato grazie alla collaborazione tra Lightspeed & Quantum, Level Infinite e Tencent, che abbiamo testato su iOS in versione mobile. Disponibile anche per PC e Android, ci siamo calati in questo MMO online free-to-play dove possiamo scoprire un mondo che a tratti ci ha ricordato non solo storie già famose nel cinema, come ha dimostrato il recente trailer con protagonista Will Smith, per ricordare il film Io sono leggenda di cui è stato protagonista, ma anche nel settore videoludico… Ora non vi anticipiamo altro e vi lasciamo alla nostra recensione di Undawn, testato su iPhone 14 Pro!

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Undawn: un’esperienza survival articolata

Come anticipato, Undawn è di fatto un open-world survival RPG con una storia interessante, ma non troppo originale alle spalle. Siamo nel 2037, quando il cosiddetto Continente Ovest era stato occupato in precedenza dai “Nuovi Residenti” ma nel tempo diversi accampamenti e nuclei erano collassati e abbandonati per mancanza di risorse, attacco da parte di banditi o invasioni zombie, i nemici che incontreremo spesso nella nostra avventura. Ora ai sopravvissuti non resta altro che cercare nuovi accampamenti e nuclei, con il solo problema che alcuni di loro si uniranno ai banditi e alle organizzazioni criminali che si sono formate durante l’apocalisse, in cerca di salvezza e risorse per la sopravvivenza. A questo punto comincia la nostra avventura, dove dopo una breve introduzione possiamo customizzare ampiamente il nostro personaggio, fin nei minimi dettagli e con una interfaccia davvero completa e interessante. Fatta questa operazione, che potrebbe richiederci anche parecchio tempo per tutti i dettagli che possiamo personalizzare, possiamo accedere a uno dei diversi server disponibili nella nostra zona, ciascuno dei quali ci condurrà in uno scenario specifico. Nel nostro caso, abbiamo iniziato l’avventura su una spiaggia, recuperando qualche risorsa utile e delle armi, per poi introdurci a tutta una serie di conoscenze e immediati scontri contro diversi zombie. Questi ultimi non sono di facile sconfitta, ma comunque non dovrebbero prenderci troppo tempo, e soprattutto non causarci troppi danni XP. Sarà infatti la cura del nostro personaggio a ricoprire un ruolo fondamentale in Undawn, dove dobbiamo monitorare quattro macrosezioni del benessere psico-fisico del personaggio che abbiamo scelto. Queste si suddividono in Corpo, Mente, Igiene e Metabolismo, e ogni sezione ha a sua volta delle voci da controllare per garantire la sopravvivenza e il monitoraggio delle corrette abitudini di allenamento e di pulizia per mantenere lontani gli zombie con il proprio odore, che potrebbe attirarli.

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Tra Io sono leggenda e The Last of Us

Lo abbiamo detto poco fa e lo ripetiamo ancora adesso, l’interfaccia è davvero complessa e completa, forse fin troppo per giocare a Undawn dallo schermo di uno smartphone. Questo significa anche che a volte è quasi difficile riuscire a cliccare correttamente l’icona desiderata e a perdersi quasi nella navigazione dei menu. A parte questo aspetto però, la navigazione ed esplorazione del mondo di gioco è piuttosto intuitiva, soprattutto il raggiungimento dell’obiettivo di missione e il suo completamento, grazie alla presenza di un segnalino sempre acceso sullo schermo. Gli obiettivi che ci vengono dati sono completabili solitamente in poco tempo e sono molto serrati, dandoci la classica sensazione di gratificazione dei giochi mobile che ci seguono pedissequamente con piccoli task costanti. Il gioco inoltre si configura a volte anche come simulatore e city builder, per via di alcune richieste non solo di cura e attenzioni nei confronti del nostro personaggio, ma anche appunto sulla realizzazione di oltre mille oggetti e risorse per consentirci di realizzare gli edifici più diversi tra loro e organizzare le difese dell’avamposto contro qualsiasi tipo di attacco. Proprio a questo punto arriviamo alla somiglianza citata in apertura del nostro pezzo, ossia la vicinanza con The Last Of Us, famoso franchise videoludico che ha anche goduto del lancio di una prima stagione televisiva a gennaio 2023. Questo perché anche in Undawn la storia si basa su zombie da evitare, escamotage da mettere in atto per evitare di attirare la loro presenza e fazioni tra comunità, non tutte mosse da fini etici e corretti. La storia dunque, per quanto appunto non brilli di particolare originalità, scorre leggera e avvincente, da un server all’altro e da un obiettivo al successivo, potenziandosi sempre di più.

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Una colonna sonora ci farà sopravvivere

Considerando infine il punto di vista tecnico e grafico, non sempre Undawn arriva dove dovrebbe e vorrebbe. Se il caricamento del software e i costanti aggiornamenti vengono scaricati in poco tempo e con fluidità, non si può dire lo stesso delle performance del motore di gioco in fase di gameplay. Il passaggio da una sequenza animata alla partita è spesso scattoso e con qualche frazione di secondo di ritardo, così come non mancano diversi movimenti e risposte legnosi da parte del software, non sempre immediati. Allo stesso tempo, mentre abbiamo in corso un dialogo con uno dei tanti NPC che incontriamo nella storia, vedremo altri personaggi in movimento che invadono la schermata di gioco, già di per sé non troppo ampia. Al contrario, la connessione ai server funziona senza alcun problema, così come abbiamo a disposizione due tipi di chat, tra giocatori reali e NPC che ci invieranno risposte pre-configurate. E a proposito di step di progressi di gioco già previsti, quasi sempre le risposte che saremo chiamati a dare non modificheranno in alcun modo le azioni successive. Tante piccole pecche di una esperienza che avrebbe potuto essere migliore, tra cui anche la mancanza della localizzazione in italiano, mentre di sicuro un aspetto che ci ha ben colpito e convinto di Undawn sta proprio nel comparto grafico. La risoluzione su schermo in versione iOS ci è risultata davvero nitida e dettagliata, così come la colonna sonora è davvero spettacolare e meritevole di essere ascoltata in ogni sua traccia. Aspetti che riescono a farci sopravvivere in questo survival.

Piattaforme: Android, iOS, PC

Sviluppatore: Lightspeed & Quantum

Publisher: Level Infinite, Tencent

Undawn è dopotutto un esperimento ben riuscito su iOS, al netto di qualche difetto che non passa per nulla inosservato. Per essere un titolo pensato per mobile, presenta una serie di opzioni che lo rendono davvero completo, a volte fin troppo, per un piccolo schermo. Il concept design di gioco è stato pensato nel minimo dettaglio, cura che però non è stata altrettanto riservata alle performance tecniche nel movimento e nella risposta del software in partita. Salva il tutto un comparto grafico di tutto rispetto, a completare una narrazione che di per sé funziona fino a un certo punto. Forse la trovata di marketing della comparsa di Will Smith in uno dei trailer di lancio di gioco ha alzato le aspettative in maniera un po’ troppo eccessiva. Questo vuol dire che Undawn non merita la vostra attenzione? No anzi, al contrario. Solo, una scelta che rischia di aver alzato un po’ troppo l’asticella delle nostre aspettative, finendo con l’esperire un gioco buono, ma lontano dalla perfezione e dall’epicità che ci saremmo potuti in qualche modo aspettare.

Voto: 7.8

Si svezza con Medievil e Tomb Raider, cresce con Final Fantasy, matura con la scrittura di qualsiasi genere di videogiochi. Giocatrice da più di 20 anni, Francesca coniuga passione e studio in una tesi magistrale a tema videoludico e la nutre quotidianamente tra console e articoli su videogiochi, cinema e serie TV. Toglietele tutto, ma non la scrittura.