Mortal Kombat 1 Provato: Test Your Might

Mortal Kombat 1

Mortal Kombat 1 sta per arrivare, e l’avvenimento è così subitaneo che non abbiamo fatto praticamente in tempo a realizzare cosa fosse successo prima che Ed Boon ci regalasse il primo “provato” del gioco, uno stress test esclusivo a cui relativamente in pochi, tra stampa e giocatori selezionati, hanno avuto accesso. Ecco le nostre impressioni derivanti da un approfondito playtest di questa versione di prova.

Mortal Kombat 1: un reboot parziale

Due le modalità a cui abbiamo avuto accesso: il ritorno delle mitiche Torri (in versione basilare da quattro incontri) e il Versus online. Il livello di difficoltà delle torri era piuttosto basso, ma è chiaro che sono state inserite giusto per fare le prime partire di impratichimento ai comandi e alle mosse, pur non inserendo un vero training mode. Cosa che, ad ogni modo, è risultata gradita perché (almeno chi scrive) non ama mai lanciarsi online senza prima avere un minimo di padronanza del mezzo, ritrovandosi magari a fronteggiare avversari già molto scafati e che di certo non hanno interesse a fare da sparring partner. E, a proposito di preparazione, le opzioni relative ai comandi e alla lista mosse (ancora incompleta ma promettente) appaiono già molto buone, con una chart dei vari move-set molto chiara e dettagliata nelle informazioni.

Il gioco si presenta sulla falsariga dei precedenti, con qualche variazione ma, anche, senza quei passi avanti che ci si attendeva. Mortal Kombat 1, a quanto pare, rebooterà radicalmente la storia, la lore e i personaggi del multiverso di gioco ma di rivoluzioni non se ne vedono né all’orizzonte né in prossimità. Si tratta di un singolare frullato di idee prese (o scartate) ed evolute dalle due versioni di X e 11, nonché da Injustice, con un paio di accenti che, a conti fatti, catturano gran parte dell’attenzione. Ma arriviamoci con calma.

Persi e ritrovati

Ci sono alcune cose che, rispetto al passato, sono state perse o, semplicemente, abbandonate per motivi opinabili. Non abbiamo la corsa o movimenti comuni che permettano di scattare: questo non ci è granché piaciuto perché il ritmo di gioco è, in questo modo, molto compassato, con un “neutrale” in cui ci si studia parecchio e poi offensive esagerate in cui ci si scanna in tre secondi. Se da un lato questo è ‘verosimile’ e riporta non solo alle vere arti marziali (assassine) e ai film d’azione a cui la saga storicamente si ispira, da un punto di vista del gameplay potrebbe non essere il massimo per alcune tipologie di giocatori. Oltretutto, tecnicismi o meno, quasi tutta la concorrenza di genere (tra cui il recentissimo Street Fighter 6 e Tekken 8) sta prediligendo un approccio aggressivo e veloce degli scontri, e la lentezza operativa di MK1 si fa sentire. Se la cosa vi disturbi o meno, è tutto sommato soggettivo, ma non volge comunque a favore del flow generico degli scontri, per certi versi più belli da vedere che da giocare, forse.

Completamente opposto, invece, l’approccio al gioco aereo, finalmente più attivo, con aeree e antiaeree che moltiplicano esponenzialmente le possibilità di scontro, e questo è sicuramente un gran bene. Terzo elemento da tener presente: i breaker e i colpi fatali. I breakaway di MK11 non ci sono più, sostituiti da classiche combo breaker un po’ più banali come concetto ma sicuramente più funzionali. I Fatal Blow, invece, tornano alla grande, più spettacolari che mai, questa volta con l’ausilio della grande novità di MK 1: i Kameo.

Mortal Kameos

Non stiamo parlando, ovviamente, di preparati per torte di origine teutonica ma di personaggi “ospiti” che fungeranno da spalla per quello principale. Qui il gioco spinge tantissimo e, quella che a prima vista, durante i trailer, sembrava un qualcosa di accessorio, magari disattivabile, entra invece a far parte in maniera centrale dell’esperienza di gioco. Mortal Kombat 1 non è un gioco tag team, quindi sì, selezioneremo due personaggi, ma il secondo fungerà unicamente da supporto e non potrà scambiarsi il posto con il lottatore attivo come in Dragon Ball FighterZ, Marvel VS Capcom o Tekken Tag… ma allo stesso tempo non si tratta neanche di presenze “mordi e fuggi” come gli striker di The King of Fighters, che però sono a tutti gli effetti anche personaggi giocabili.

I lottatori Kameo saranno versioni alternative di personaggi principali o versioni storiche di personaggi secondari (come Striker di MK3) che avranno un loro moveset dedicato ma non completo e non potranno essere usati come lottatori principali, ma solo come spalla. Tuttavia, a differenza di quanto avviene di solito con implementazioni di gameplay di titoli simili, non si limiteranno a entrare, effettuare una mossa specifica e scomparire, ma avranno a disposizione diverse mosse che possono entrare in kombo con quelle del personaggio principale, in maniera anche piuttosto articolata, andando a chiudere anche prese e, udite udite, Fatality dedicate. Il oro utilizzo è limitato da un cooldown a cui prestare molta attenzione perché, come in tutti i picchiaduro di nuova generazione, è importante l’offensiva al momento giusto ma spammare le mosse espone a punisher terribili. Sonia e Kano dal MK classico e Jax da MK3 dimostrano molta personalità e un arsenale variegato e molto utile, da scegliere con accuratezza in rapporto al personaggio principale.
Il sistema funziona molto bene ed è cinematografico, anche se fanno un po’ strano alcune accoppiate, soprattutto in un contesto come quello di MK. Probabilmente è un sistema che NetherRealm ha inventato per Injustice (dove i sidekick degli eroi principali sarebbero come pane e Nutella) e che testano in MK 1 prima di implementarlo al meglio in Injustice 3.

Veniamo ai quattro personaggi presenti in questo primo stress test: purtroppo mancavano Raiden e Scorpion, ma ad ogni modo Liu Kang (nuovamente protagonista della saga), Sub-Zero, Kitana e Kenshi fanno davvero bella mostra di sé: due grandi classici, un personaggio femminile iconico e un grande ritorno. Archiviata definitivamente la questioni delle “varianti” viste precedentemente (probabilmente per evitare il disarmante – per i neofiti – effetto sorpresa dei move-set), tutti e quattro mostrano stili compatibili col passato ma rinnovati, naturalmente diversi tra loro.
Stili diversi (agili e concatenati Liu Kang e Kitana, compassati e implacabili Sub-Zero e Kenshi) ma che funzionano splendidamente, senza cozzare né visivamente né a livello di gameplay, tra zoning e pressing delle mosse. Si tratta di un sistema di gioco in bilico tra passato e modernità, che andrà testato in tutte le sue possibilità per vedere l’effettivo bilanciamento e ritmo degli scontri. Perlomeno, siamo sicuri già da oggi, visto il playtest preliminare, che il netcode sarà di alta qualità come da tradizione dello Studio.

Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC, Nintendo Switch

Sviluppatore: NetherRealm Studios

Publisher: Warner Bros. Games

Data di uscita: 19 settembre 2023

Mortal Kombat 1, siamo sicuri, farà faville presso il pubblico di riferimento, e potrebbe anche trovare parecchi nuovi giocatori, dato il gameplay semplificato rispetto al passato e l’aspetto grafico piuttosto rifinito, per quanto ancora realizzato in Unreal Engine 4 in un bizzarro tentativo di andare all-in con la generazione moderna di console ma tenere il piede in due scarpe presentandosi anche su Nintendo Switch (con risultati tecnici che saranno tutti da vedere). Davvero belli i fondali di gioco, anche se non interattivi, particolarmente animati o tendenzialmente horror come nel recente passato; meno convincente l’effetto cinematografico degli scontri, assolutamente spettacolare all’inizio ma a lungo andare stancante alla quarantesima visione delle stesse, lunghe, cutscene più o meno gore onnipresenti.

Toumarello è il nickname che si porta appresso ormai da anni, ma non chiedetegli di spiegarvelo: è un tipo logorroico e blablabla. Per vivere (in ogni senso) scrive e descrive, in particolare di roba multimediale, crossmediale, transmediale... insomma, gli interessa il contenuto ma spesso resta affascinato dall'utilizzo del contenitore. Ama Tetris e le narrazioni interattive.