La Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha ritirato il procedimento contro la proposta di acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Secondo IGN, la FTC ha risposto alla mozione di Microsoft di ritirarsi dal recente procedimento senza obiezioni, dando essenzialmente a Microsoft il via libera per procedere con la sua acquisizione da 69 miliardi di dollari.
Questo segue un recente report che ha rivelato che sia Microsoft che Activision Blizzard stavano chiedendo al giudice interno di ritirare il caso intentato contro di loro dalla FTC, affermando che l’opposizione alla fusione va contro gli interessi sia delle aziende che dei consumatori. L’acquisizione doveva essere completata prima della scadenza del 18 luglio, ma da allora le due società hanno annunciato di aver raggiunto un accordo che estende la scadenza al 18 ottobre. La proroga dell’accordo è arrivata dopo che martedì 18 luglio è scaduto il termine inizialmente autoimposto per completare l’operazione da 69 miliardi di dollari. Phil Spencer, capo di Xbox, ha dichiarato: “Siamo ottimisti sulla conclusione di questo accordo e siamo entusiasti di portare più giochi a più giocatori ovunque”.
La FTC ha originariamente citato in giudizio Microsoft per bloccare l’accordo come misura antitrust. Ha chiesto un ordine che ritardasse l’accordo a giugno, portando a un processo di una settimana in cui ha cercato di dimostrare che Call of Duty sarebbe diventato un’esclusiva e che Xbox poteva e voleva renderlo privato. La FTC è stata nettamente sconfitta su questo punto, con il risultato che la sua richiesta è stata respinta. Il processo completo è rimasto fissato per agosto, ma con il suo argomento centrale già sconfitto, c’era poco che la FTC potesse fare per rafforzare la sua causa.
La stessa CMA aveva recentemente annunciato di aver posticipato al 29 agosto il termine per la sua decisione finale relativa all’acquisizione, dopodiché l’autorità di regolamentazione e Microsoft hanno ottenuto una proroga di due mesi dal tribunale d’appello della concorrenza del Regno Unito per risolvere l’accordo.