Path of Exile 2 Anteprima: lo abbiamo visto in azione e ci piace!

Non lo si vedeva in giro da un po’, ma questo non significa che il gioco sia stato abbandonato: abbiamo infatti partecipato in anteprima alla presentazione di Path of Exile 2 (per comodità da ora in avanti anche PoE 2), che ci ha galvanizzato più di quanto ci saremmo aspettati. Abbiamo assistito, in streaming, a decine di minuti di gameplay esclusivo in compagnia di altri colleghi e di alcuni sviluppatori del team di Path of Exile, nello specifico i direttori del progetto Jonathan Rogers e Mark Knewstubb. Dal 2019, quando il titolo sequel del fortunato primo capitolo fu annunciato, sono cambiate così tante cose che i due membri di Grinding Gear Games hanno avuto molto da raccontarci e spiegare. Probabilmente, quando leggerete questo approfondimento starà andando in onda, o sarà già stato trasmesso, il nuovo ExileCom 2023, un evento celebrativo del successo dell’Action RPG che ha riscosso parecchio successo nel corso degli anni in cui la casa di sviluppo l’ha organizzato. Path of Exile, il primo, è difatti tuttora vivo e vegeto nelle comunità di giocatori singleplayer, ma soprattutto multiplayer, continuamente aggiornato e migliorato. Peraltro, prossimo alla release di una versione Mobile (sulla quale i dev non si sono sbottonati, ma che scopriremo all’ExileCom) e di un DLC tutto nuovo. Il raduno sarà così il momento perfetto per rafforzare l’attaccamento della community, ma anche un’occasione eccellente per approfondire ulteriormente tutto ciò che ci apprestiamo a esporvi sul sequel, e che ci è stato svelato in anteprima. Perciò bando ai convenevoli: questo è tutto quello che abbiamo carpito, o ci è stato illustrato, riguardo il nuovo Path of Exile 2 in uscita (prevista, ma non ancora confermata) nel 2024!

Path of Exile 2 Anteprima

Path of Exile 2: più grande, più bello, più Action

Quando Path of Exile 2 fu annunciato all’ExileCom 2019, il programma degli sviluppatori era di farlo uscire come sostituto dell’attuale Path of Exile, per ereditarne il client, la campagna e tutto il resto come una sorta di gigantesco aggiornamento. Infatti, per chi non ne fosse al corrente, nel gioco Action RPG di Grinding Gear Games è presente un sistema di microtransazioni, eventi PVE e tanto altro molto simile alla strategia Blizzard per mantenere vivo e in salute ogni capitolo di Diablo dall’avvento “dell’internet” nel gaming in poi. Perciò, ci ha raccontato Jonathan, aveva senso inizialmente che il nuovo ecosistema di PoE 2 archiviasse quello passato, quando fosse venuto il momento. Poi, però, lo sviluppo di Path of Exile 2 si è allungato, le ambizioni si sono fatte più elevate e il primo capitolo, nel frattempo, proprio non voleva saperne di perdere smalto, popolarità e giocatori. La decisione è stata naturale: Path of Exile 2 non avrebbe rimpiazzato PoE, ma lo avrebbe invece affiancato su una piattaforma online condivisa tra i due. Saranno molti i “wormhole” dai quali i giocatori potranno passarsi skin per armi, armature e classi, nonché tutto ciò che dovessero aver acquistato in passato, prima di Path of Exile 2. Il passaggio, dove possibile, è addirittura bidirezionale, cioè quel che esiste sia in PoE che in PoE 2 potrà essere trasferito avanti e indietro come i giocatori vorranno. 

L’amore per il franchise che è stato e la passione per quello ancora “sotto i ferri” era palpabile durante la presentazione, e l’emozione con cui entrambi i direttori del progetto parlavano è diventata presto contagiosa. “Ci siamo accorti” hanno detto “che stavamo per cancellare senza motivo un gioco ancora oggi amatissimo. PoE e PoE 2 invece possono coesistere”. Avranno, ovviamente, storie collegate ma separate, campagne distinte, DLC dedicati, endgame e patch di bilanciamento appositamente studiate per le numerose differenze che intercorrono tra i combat system e le implementazioni a livello di equipaggiamenti, abilità attive e passive, numero e tipo di classi disponibili per i player. Certamente prima o poi il secondo capitolo surclasserà il primo quanto a popolarità, freschezza e presenza di nuove sfide e missioni: è nella natura del sequel proseguire, migliorare e ingrandire ciò che è stato iniziato precedentemente. “Nuovi mostri, abilità, meccaniche, Boss, classi, ci sarà tutto quel che potreste aspettarvi dalla nuova generazione di Action RPG. E ancora non abbiamo parlato del ritorno delle leghe da PoE: stiamo lavorando a qualcosa di grandioso” hanno proseguito i developer. Che qua e là, non si sono nemmeno risparmiati di paragonare la loro creatura a Diablo 4, incalzati dalle domande dei nostri colleghi. Forse è malizia vederci una frecciatina, ma è stato detto dai due distrattamente, durante la presentazione del gameplay vero e proprio, che “ci sono meccaniche molto usate nei titoli simili a PoE 2 che semplicemente… non ci piacciono. Noi le vogliamo fare diversamente”. A tal proposito… 

Path of Exile 2 Anteprima

Il gameplay vero e proprio: il monaco e il mago

Il gameplay proiettato in streaming durante la presentazione è stato estratto dall’Atto 3, dei sei totali che comporranno la campagna principale di Path of Exile 2. Abbiamo ammirato, nello specifico, due diverse location e due classi molto diverse in azione, in quello che ci è parsa già da ora, a distanza di più di un anno dal rilascio effettivo del gioco, una prova di forza non indifferente. Anzitutto siamo stati catapultati in una giungla lussureggiante, invasa da mostri di varia misura e impreziosita da rovine dimenticate. In questa location all’aperto il gameplay era focalizzato su una delle 19 (di cui sei totalmente nuove) classi di gioco: il monaco (che è una delle sei neo-introdotte). Si tratta di un tipo di guerriero estremamente fisico, come da tradizione per gli Action RPG, il che ha permesso ai direttori del progetto di parlarci più approfonditamente delle migliorie alle meccaniche melee di PoE 2. “Il combattimento corpo a corpo è molto diverso da prima” ha affermato Mark “abbiamo lavorato sodo per garantire più agilità ai guerrieri fisici. Infatti, praticamente ogni skill muove e sposta il giocatore e lo costringe a essere più dinamico”. Ha continuato poi Jonathan, con un breve approfondimento sul sistema di classi in gioco. In breve, ogni classe di PoE 2 ha fino a due caratteristiche portanti tra intelligenza, destrezza e forza, che caratterizzano il suo gameplay, le sue abilità attive e quelle passive. In questo modo, l’albero delle tipologie di combattenti si è ramificato ulteriormente, inizialmente nelle summenzionate sei classi aggiuntive, ma anche rendendo più coerenti alcune specializzazioni passate, attribuendo loro nuove combinazioni peculiari. Inoltre, ad allargare il divario tra classi ci pensano le “Ascendancy Class”, cioè ulteriori tre approfondimenti dedicati per ciascuna tipologia di lottatore, che permettono di personalizzare ancora più in profondità il feeling di ognuna giocando con le statistiche e le abilità equipaggiate.  

Path of Exile 2 Anteprima

Pur non avendo potuto controllare praticamente (lo avremmo voluto tantissimo!) la veridicità di queste affermazioni pad alla mano, il filmato in onda era abbastanza eloquente al riguardo. Il monaco protagonista era agile e distruttivo, costantemente in movimento e preso ora da una raffica di pugni rapidi, ora da un affondo devastante, ora da un tornado di calci che spazzava via ogni ostacolo. “Ci siamo impegnati molto affinchè fosse tutto più soddisfacente possibile” ha esclamato Jonathan. Per esempio, implementando un sistema di riconoscimento dei detriti e delle architetture del livello di solito intangibili, cioè lo sfondo. In effetti, il monaco in gioco, ha sempre schivato con naturalezza ogni impedimento durante le sue acrobazie forsennate, senza mai interrompere il flow dell’azione con un ipotetico, anticlimatico e datato “bump” contro un sasso imprevisto. “Non perderete mai il controllo del vostro personaggio in battaglia” ha concluso Jonathan. Comprendiamo le vostre preoccupazioni: significa forse che Path of Exile 2 sarà… troppo semplificato? Crediamo che le affermazioni dei dev non vadano intese, stando a quanto abbiamo visto, come una semplificazione eccessiva del sistema di controlli. Piuttosto, come una delle “feature quality of life” pensate per lanciare PoE 2 nel mondo della Next Gen degli Action RPG con telecamera isometrica. Puntando di più sulla scenograficità dei combattimenti, come leva primordiale per attirare i giocatori, per avvilupparli solo in un secondo momento in un complesso ecosistema RPG, dove la strategia pare regnare ancora sovrana su tutto. Vi basti pensare che non esistono, per dire, attacchi single target: tutti i colpi sono potenzialmente ad area (AOE). Perciò si può usarli a caso, o “usarli bene” massimizzando l’impatto di ogni sferzata con un positioning adeguato sul terreno, per atterrare più nemici possibile.

Sono molti in realtà gli elementi di “complicazione” delle meccaniche basilari, tali e tanti da costruire apparentemente un dedalo di capacità che potremmo definire “avanzate”. Come i “power charge”, una valuta accumulabile e spendibile combattendo, prendendosela con i nemici in fin di vita entro un dato tempo limite e finché hanno sulla testa un’icona blu. Con i Power charge si possono potenziare alcune abilità attive, non solo aumentandone i danni o l’efficacia (le cure, il bonus o malus alle statistiche fornito ecc.) ma proprio modificandone l’essenza: l’animazione, il tipo (ampliandone l’AOE e chissà cos’altro) e la durata. Per esempio, durante il test, il personaggio giocabile ha sfruttato Falling Thunder, una mossa che senza alcun Power Charge produce un fulmine AOE “piccolo” e infligge molti pochi danni, ma è veloce da lanciare e rallenta per un istante i nemici colpiti. Poi, per mostrarci le differenze, l’ha caricato con delle Power Charge e, al costo di un delay nel lancio dell’attacco, Falling Thunder ha scatenato una vera e propria tempesta devastante e assassina. Capite cosa intendevamo, però, con “strategicità”? Persino in una meccanica di potenziamento così semplice e immediata, gli sviluppatori hanno pensato a un sistema che bilanciasse le forze in gioco (il delay nel cast della magia). 

Un altro esempio pratico di quanto sarà (probabilmente) comunque necessario essere “bravi” per affrontare le sfide più toste in gioco è l’introduzione della “rotolata libera”. Non una schivata legata a cooldown come in Diablo 4, né al consumo di stamina. Tuttavia, il roll così descritto non avrà invincibility frames (se non contro alcuni colpi a proiettile), costringendo il player a sviluppare un timing di schivata perfetto e tempi di reazione rapidi. Volete un ulteriore livello di “strategia”? La schivata interrompe il lancio delle abilità ed è perciò ottima per implementare ulteriore imprevedibilità nel vostro personale pool di movimenti avanzati. Infine, per impedire definitivamente a chiunque di “pensar male” del livello di difficoltà di PoE 2, i director del gioco ci hanno detto che “non potrete gettarvi contro un Boss a ripetizione ancora, ancora e ancora se morite, allo scopo di ridurre di un po’ alla volta la sua salute fino ad azzerarla. Dovrete sconfiggerlo tutto in una sola volta!”. Il discorso “grossi gatekeeper cattivi” si è poi chiuso con una breve considerazione sui premi ottenibili sconfiggendoli. Nell’idea di “soddisfazione” che Grinding Gear Games vuole garantire ai giocatori è ovvio che il reward system occupi un posto privilegiato nella scaletta delle meccaniche importanti. Ebbene, ricchi forzieri e premi sembra non mancheranno, invogliando all’esplorazione libera delle mappe e costringendo i player a confrontarsi non solo con potenti Boss, ma anche con meno spaventosi, ma comunque temibili, mid-Boss opzionali. 

Infine, l’ultima parte del video preregistrato era dedicata a un’altra nuova classe, stavolta magica e con colpi a distanza e perciò molto diversa dal Monaco: il “Sorceress”. Ovviamente è basata sul tratto “intelligenza”, con una caratterizzazione tematica e pratica molto particolare: “è votata alla distruzione pura” ha gongolato Jonathan raccontandoci di più al riguardo. Abbiamo assistito, in effetti, a pirotecniche dimostrazioni di devastazione e morte, mentre tra esplosioni e palle di fuoco, piroette e proiettili di luce il Sorceress avanzava dentro ondate di mostri terribili, stipati in un dungeon di pietra decisamente più claustrofobico della summenzionata giungla della prima parte. L’azione c’era, ma era diversissima da quella messa in mostra con il monaco, come a volerci raccontare due estremi del combattimento, nel cui mezzo si disporranno le altre classi. Intanto, mentre il motore grafico si metteva in bella mostra e ci faceva sempre più desiderare di “saperne di più” sul fronte tecnico e delle prestazioni (ovviamente, invece, non abbiamo potuto approfondire alcun dettaglio ancora) Jonathan ci ha parlato di come funzioneranno magie, mana e affini in Path of Exile 2. Ancora una volta in ottica di dinamismo, Path of Exile 2 accosta al mana utilizzabile per le azioni istantanee, gli attacchi magici e le abilità varie la nuovissima barra dello spirito. 

Con lo spirito si possono sfruttare “ongoing effect” che aumentano la difesa, danneggiano nemici intorno al giocatore in un’area definita, o addirittura si può usare per evocare minion alleati. Ci sono vari modi di incrementare e rimpinguare lo spirito in dotazione a ogni classe (sempre uguale per tutti e pari a 100, pare), che sostanzialmente serve a evitare che i personaggi in campo debbano sprecare mana per le abilità attive, usandolo per difendersi con le passive e rallentando, quindi, il gameplay. Che, invece, nel video a nostra disposizione è rimasto sempre fulmineo, veloce e divertente, nonchè impegnativo e interessante anche adoperando una tipologia di guerriero tradizionalmente meno mobile e dinamico, il mago. Ma l’implementazioni più utile in tal senso è probabilmente la modernissima e utilissima opzione che automatizza il cambio dell’arma impugnata, a seconda del tipo di attacco che intendiamo sferrare. Tramite il menù di gioco, infatti, si possono collegare date abilità con date armi tra quelle equipaggiate e ogni volta che useremo una di quelle capacità “bindate” a uno strumento specifico, se abbiamo alla cintola, sulla schiena o nella mano secondaria l’arma scelta per massimizzarne l’effetto, il protagonista adopererà quella per attaccare, a prescindere da quale sia l’equip principale. Quality of life? Sì, ma è anche ben più di una semplice comodità: è il coronamento dell’intelligente fusione tra il gameplay votato all’azione spettacolare e quello pensato per chi sa e vuole pianificare con attenzione una strategia più complessa, fare management e micro  management di risorse, mana e spirito, attuare rotazioni, certo, ma anche improvvisare alla bisogna. 

Manca ancora parecchio…

Manca ancora parecchio tempo prima di poter mettere le mani sopra a una versione di prova, per dare un parere più concreto e meno ipotetico. Per lo meno, i partecipanti all’ExileCom 2023 avranno la possibilità di provare la build che noi abbiamo solo visto in azione in video, quella che nonostante ciò ci ha lasciato parecchio impressionati. Per chi spera che ciò stia a significare “Beta in arrivo”, abbiamo una brutta notizia: i director del gioco hanno già in mente una data per la prima Demo e Beta di Path of Exile 2, ma è fra tanto: il 7 giugno 2024 per la precisione (salvo rinvii). “Siamo emozionatissimi all’idea di far provare a tutti il nostro gioco.” hanno concluso “ma non vogliamo avere fretta. Siamo determinati ad agire per il meglio”. Francamente, aggiungiamo noi, si è notato. In barba a chi ci accuserà di sensazionalismi, che soprattutto ora, a così grande distanza temporale dalla pubblicazione ufficiale non sono opportuni, speriamo invece di essere riusciti a trasmettervi la solidità che il gameplay e le parole degli sviluppatori a capo del progetto ci hanno comunicato. Path of Exile 2 uscirà, se le date previste saranno rispettate, dopo cinque anni di fatiche e aggiunte, raffinamenti e lucidatura di un prodotto di partenza, il predecessore, che nonostante la natura indipendente aveva combattuto fin dagli esordi con mostri sacri del genere come Diablo, complice il declino del gioco d’azione di una volta in favore di nuove installazioni come i Souls.

Piattaforme: Xbox One, PlayStation 4, Microsoft Windows
Sviluppatore: Grinding Gear Games
Publisher: Grinding Gear Games
Data di uscita: 2024

Lo ripetiamo: non possiamo pronunciarci oltre “l’impressione”, data la natura dell’evento a distanza e senza possibilità di prova diretta. Tuttavia, possiamo e dobbiamo rassicurare chi spera di poter rivivere un’età d’oro per l’action RPG. Dopo l’ottimo Diablo 4, a breve distanza da Baldur’s Gate 3 (ammesso che sia un confronto azzeccato data l’impronta molto più ruolistica di quest’ultimo) Path of Exile 2 si è voluto mostrare al meglio e con le sue unicità. Con una grafica di tutto rispetto, una direzione artistica che strizza l’occhio alla decadenza dei souls e all’oscura, medievaleggiante aura nebbiosa di Diablo 2 e 4. Ma, anche, con la spensieratezza ludica che può vantare solo il “figlio” più moderno di un genere anziano, che ha bisogno più che mai di ciascuna delle migliorie suggerite, per ora, da PoE 2. Insomma: siamo fiduciosi, ma la strada è ancora lunga. Staremo a vedere. 

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.