Era il (non troppo lontano) 2021, quando il team di sviluppo PlaySys annunciava ufficialmente la sua avventura 3D in via di lavorazione, dopo i primi teaser del suo grande progetto che ha cominciato a prendere forma l’anno prima ancora. Questa realtà tutta italiana portava al pubblico videoludico l’annuncio dei lavori a Dreamers, che impiegherà diverso tempo per prendere forma. Un ambizioso progetto che fin dall’inizio si è presentato in maniera interessante e curiosa per le sue features previste, così come per la vicenda che si cela dietro di esso. Scopriamone di più allora in questa nostra anteprima, in vista della sua uscita finalmente resa ufficiale per il prossimo settembre su PlayStation, Xbox, PC e Nintendo Switch, quest’ultima più avanti nel tempo.
Dreamers, come nasce il sogno di PlaySys
Dreamers, nato con il nome provvisorio di Project Dreams, è un’avventura tridimensionale piena di colori, dove il team ha concentrato gran parte dei suoi sforzi. Lo stile grafico risulta dunque essere un focus importante di questa produzione, in quanto è proprio la stessa componente visiva a giocare un ruolo importante nell’economia narrativa dell’avventura. La scelta di fondere i due elementi, grafico e narrativo, è stato concepito per regalare ultimamente un impatto molto più marcato del mondo di Dreamers, scegliendo la stilizzazione delle forme, per un risultato nel complesso semplice, ma contestualmente anche accattivante. La semplicità e basilarità dell’operazione videoludica che sta per vedere la luce si riflettono anche nell’assenza quasi totale di texture, tranne che per un minimo easter-egg, di cui non possiamo rivelarvi nulla al momento. Un’altra caratteristica che rende il processo di creazione versatile è stato l’utilizzo del toolkit di sviluppo del team stesso, ossia il “PlaySys Interaction Framework”, con una serie di strumenti realizzati nel corso dei 13 anni di attività. Ricordiamo anche che il team PlaySys si è fin da subito ampiamente concentrato sulla lavorazione di questo titolo, per quanto ci fossero altri progetti e lavori in corso, ma la tematica principale di Dreamers è fin da subito stata a cuore del team. Il videogioco in questione parla di delusioni, creando un’atmosfera onirica e calando i giocatori in un mondo sospeso tra realtà e sogno, dove è fondamentale riuscire a far sentire il giocatore parte fondamentale dell’avventura, per fare sì che il titolo riesca davvero nel suo intento. Nel gioco vengono affrontate anche altre tematiche importanti della quotidianità dell’individuo, come la famiglia, la burocrazia e le problematiche a volte conseguenti. Inoltre, un punto fondamentale del titolo di PlaySys è la mancanza di egocentrismo nello storytelling, in quanto parecchi NPC partecipano attivamente alla collettività. Una piccola nota di colore: per realizzare questi NPC low-poly e per aumentarne il contrasto narrativo, PlaySys ha investito nella creazione di un teatro di motion-capture nei propri uffici.
La stilizzazione a tutto tondo delle emozioni
Ma cosa ci racconta la trama di questa vicenda? Avete ricevuto una lettera misteriosa, che vi condurrà ad affrontare una serie di avventure attraverso un mondo ancora inesplorato, affacciandosi così ad avversità, momenti di incertezza ed emozioni sorprendenti. Il viaggio che dobbiamo intraprendere in Dreamers infatti non prevede di condurci nei luoghi che ipotizziamo di raggiungere, per nulla. Addentriamoci ancor di più in qualche dettaglio interessante di questa storia, dove siamo dunque chiamati a partire per un’avventura epica che vede tre personaggi unici, un ragazzo, una ragazza e un robot, che si ritrovano in qualche modo immersi in una sequenza di eventi bizzarri, tra scenari che sembrano appartenere a un mondo di sogno più che alla realtà. Durante l’esplorazione di un vasto mondo pieno di regioni diverse, ognuna con le proprie sfide e misteri da scoprire. Lungo la strada inoltre avremo la possibilità di fare la conoscenza di parecchi NPC intriganti, in grado di offrirci missioni e aiutarci nel percorso, ricco di ostacoli ed enigmi, uno più impegnativo dell’altro e suddiviso in livelli. Se in alcuni livelli del gioco sarà presente lo split-screen, nonostante il titolo sia stato pensato in prima battuta per giocatore singolo, il punto focale dell’esperienza videoludica rimane sull’immersione nella mappa di gioco, in single player. La componente di sfida non è quindi un elemento importante in questa vicenda, considerando anzi che non c’è nemmeno la possibilità di incappare nel game over. Inoltre, i tre personaggi principali di cui faremo la conoscenza fin dall’inizio sono anche in grado di esercitare un’ampia gamma di abilità utilizzabili per superare tutte le asperità nelle quali incapperemo durante la nostra esperienza videoludica, caratterizzata anche da un comparto estetico interessante.
Pochi poligoni, tanto onirismo
Come brevemente anticipato, lo stile grafico si basa infatti su di un colorato mondo 3D a basso numero di poligoni, fortemente stilizzato e che conferisce al gioco un aspetto unico e affascinante, grazie alla realizzazione di ambientazioni dalla struttura realistica, ma dotate di un aspetto trasognato. Eccezion fatta per alcuni momenti “particolari” in cui ci possiamo trovare, buona parte dell’atmosfera deriva dall’utilizzo di un particolare tratto grafico che punta molto sull’effetto stilizzato “low poly”, ossia figure sintetizzate in pochi poligoni. Una scelta forse non troppo originale, considerando la quantità di titoli indie che presentano una realizzazione grafica ed estetica di questo tipo, ma rimanendo comunque nel suo complesso, dalle prime immagini a nostra disposizione, una soluzione molto piacevole e funzionale. Ci troviamo di fronte a scelte interessanti per quanto riguarda ambientazioni e personaggi, che davvero riescono a creare una giusta atmosfera onirica grazie anche alla successione di scenari e situazioni a volte bizzarra e inattesa, fra contrasti inusuali, elementi realistici che si mischiano con altri astratti e un clima generalmente trasognato e romantico. Dai primi video della demo recentemente distribuita infine, è evidente che l’ultimo periodo di gestazione per PlaySys dovrebbe essere dedicato ad alcuni elementi da rifinire, come i movimenti della camera, che soprattutto nei momenti di gioco in split-screen possono restituire degli effetti in parte disturbanti, con una soluzione un po’ da rivedere. Il gioco si presenta dunque nel complesso con una grafica non fotorealistica e dai tratti spigolosi, appositamente pensata per creare un disequilibrio tra la narrazione e lo stile visivo definito da colori vividi e rassicuranti, a netto contrasto con la presenza dei temi profondi che vengono affrontati. PlaySys infine
Piattaforme: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S, PC, Switch
Sviluppatore: PlaySys
Publisher: PlaySys
Data di pubblicazione: settembre 2023
Dreamers è un’opera tutta italiana che, in maniera semplice e con una grafica ridotta a pochi dettagli, vuole comunicare qualcosa di più di quanto si potrebbe pensare. Il team PlaySys ha a lungo lavorato su un progetto che vuole raccontarsi grazie a uno storytelling basato su storie che promettono di essere universali e di saper parlare a un ampio pubblico. Non ha smesso di stupire con la demo rilasciata di recente, proprio per raccogliere ulteriori feedback a poche settimane prima del lancio e per incuriosirci ancora di più. Ci è riuscito il team di sviluppo? Ebbene sì, avendo in serbo per noi una storia che riesce ad attrarci già dal titolo, con questa sola parola che ci lascia con l’acquolina in bocca e il desiderio di saperne di più. Non manchiamo di portarci appresso quesiti rimasti irrisolti chiaramente, anche per via delle informazioni non del tutto esaustive che avrebbero potuto ingolosirci di più, ma che hanno anche lasciato diverse domande e dubbi sulla versione definitiva di questa esperienza. Per ora dunque non resta che continuare a sognare, in attesa che questo gioco “realtà diverrà”.