Fate/Samurai Remnant

Fate/Samurai Remnant Provato: il Rituale della Luna Crescente ha inizio

Abbiamo avuto modo di mettere le mani sulla build anteprima del nuovo Action RPG di Koei Tecmo, Fate/Samurai Remnant, annunciato qualche mese fa. Il titolo si presenta ben strutturato e originale, seppur con qualche nota negativa sulla profondità del gameplay di cui ne parleremo a breve. Il gioco ci catapulta nell’anno quarto dell’era Keian del periodo Edo, dove sono passati molti anni dalla fine di un’era turbolenta e intrisa di sangue e la popolazione conduce un’esistenza pacifica e tranquilla. Vestiremo i panni di Miyamoto Iori, un giovane spadaccino che è dotato di un potere celato. Infatti, il marchio rosso che porta sulla mano lo rende capace di invocare il suo Servant: Saber, un’eroina di un’era passata. Questo potere unico lo rende partecipe del “Waxing Moon Ritual“, dove sette coppie di Masters e Servants, storici Heroic Spirits dotati di un potere sovrannaturale, lottano tra loro per ottenere l’onnipotente wish granter: il Waxing Moon’s Vessel. Solo una coppia emergerà vittoriosa da questo rituale e potrà ottenere il premio finale. Miyamoto Iori si trova quindi costretto, in modo del tutto inaspettato, a partecipare in questa feroce battaglia che ha luogo a Edo.

Fate/Samurai Remnant

Fate/Samurai Remnant: un mix tra Action RPG e Mosou dallo stampo Nipponico

Durante il prologo veniamo introdotti alla lore del gioco che ci porta a conoscere diversi aspetti della trama e il protagonista, Miyamoto Iori, il quale vive ad Asakusa e svolge delle mansioni da spadaccino per guadagnare qualche soldo. Una notte viene improvvisamente attaccato da alcuni spadaccini, incaricati di mettere fine alla vita del protagonista. Inizia, quindi, la fase di tutorial che ci spiega le basi del gameplay che sono molto semplici. Premendo il tasto X eseguiremo delle combo di attacchi leggeri e, premendo il tasto Y, concluderemo la nostra combo con un attacco pesante. È anche possibile cambiare la nostra Stance di combattimento tra Earth e Water. La Stance Earth è perfetta per subire colpi e non essere sbilanciati dagli attacchi avversari grazie all’abilità passiva Fortitude, mentre la Stance Water è utile se ci troviamo contro un numeroso gruppo di nemici e preferiamo delle combo rapide con le doppie katane. Inoltre, se utilizziamo a lungo una delle due stance assumiamo, per un breve periodo di tempo, le caratteristiche principali che possono essere trasportate cambiando stance. Ad esempio, utilizzando lo stile Water fino a raggiungere lo stato di Afterglow e, cambiando lo stile in Earth, sarà possibile sferrare attacchi più rapidamente. In questa build di anteprima solo 2 stili di combattimento su 4 erano presenti e, suppongo, che gli altri due stili saranno Fire ed Air. Il protagonista ha anche un attacco speciale chiamato Valor Strikes eseguibile premendo il tasto B solo quando il Valor Gauge sotto la salute di Iori è completamente carico. Per quanto riguarda i nemici, quando sono avvolti da un’aura rossa, stanno per eseguire un Deadly Attack che è possibile bloccare grazie ad un attacco pesante. Inoltre, schivando con RT al momento giusto, si attiva il Riposte ed è possibile contrattaccare l’attacco avversario premendo X. In certi momenti del combattimento, quando le katane di Yori e dell’avversario si scontrano, si attiva un breve Quick Time Event in cui bisogna premere i tasti X e Y a fase alternate per sopraffare la guardia dell’avversario.

Una volta sconfitto il gruppo di scagnozzi ce la vedremo con Rider, un Servant incaricato di ucciderci. Contro di lui e, in generale, con i boss che incontreremo durante l’avventura, bisognerà temporeggiare e attendere il momento giusto per attaccare. Contro i boss è bene tenere a mente che attaccarli non li fa sbilanciare e bisogna attendere che finiscano di attaccarci finché non sono avvolti da un’aura bianca-bluastra e, in questo frangente di tempo, è possibile attaccare il nemico facendogli accusare il peso dei nostri colpi. Conclusasi questa boss-fight non troppo impegnativa veniamo a conoscenza del potere segreto del protagonista. Grazie ad un marchio rosso sulla sua mano, può evocare il Servant di nome Saber che ci difende da un colpo fatale. Il gameplay, utilizzando Saber, non varia molto a livello di combo, ma possiamo utilizzare delle tecniche speciali che ci permettono di infliggere molti più danni. Quando l’Affinity Gauge si riempie è infatti possibile sferrare le Affinity Techniques di Saber. È possibile equipaggiare fino ad un massimo di 4 abilità e ognuna di esse richiede fino ad un massimo di tre Affinity Gauge pieni. Ovviamente, proseguendo nel corso della storia, sarà possibile sbloccare nuove abilità che ci permettono di creare delle letali combo tra Master e Servant o, addirittura, per attraversare il mondo di gioco in modo più rapido. Gli scontri non si limitano ad avversari umani, ma saranno presenti anche mostri da sconfiggere. I mostri più potenti avranno la Shell Gauge, una sorta di barriera magica che va distrutta infliggendo danni. Questa barriera non solo aumenta la difesa di questi boss e sarà impossibile infliggere danni, ma rende difficile sbilanciarli a meno che non si utilizzano le Affinity Techniques o si interrompe un Deadly Attack. In questo modo si otterrà una finestra di vantaggio per un breve periodo di tempo. Anche il protagonista può utilizzare delle magie che gli permettono di lanciare palle di fuoco, rigenerare la salute o potenziare le statistiche, tutte abilità sbloccabili dal vasto albero delle skill. Durante le battaglie sarà persino possibile cambiare l’azione tra il protagonista e Saber, ma solo quando la barra del trasferimento sarà piena.  In conclusione, il gameplay del combattimento si basa su questi principali elementi che ho elencato finora. Seppure il combattimento è a tratti ripetitivo, riesce comunque a intrattenere il giocatore garantendo un’esperienza solida e leggera che approfondiremo quando metteremo le mani sul prodotto finale.

Un vasto e magico mondo da esplorare

In Fate/Samurai Remnant la mappa di gioco sembra essere molto vasta e divisa in macro-aree che ci permettono di visitare diverse parti della regione. Durante questa anteprima abbiamo esplorato più di 6 diverse parti del mondo, tutte diverse, originali e con caratteristiche uniche che le contraddistinguono: passando dai bassifondi a una quartiere dei piaceri fino ad arrivare ad una fiorente area ricca di mercanti per poi raggiungere una sorta di fortezza piena di samurai. Abbiamo messo le mani solo su una piccola parte dell’esperienza completa, che sembra sia molto corposa. Infatti, esplorando possiamo incappare in diversi eventi con Saber che accresceranno il nostro rapporto con il Servant; sarà possibile trovare oggetti, mercanti, piccoli obiettivi nascosti, cani e gatti da accarezzare (coccolando gli animali viene ripristinata parte della nostra salute).

Per quanto riguarda i nemici la varietà è un po’ scarna, almeno da quello che abbiamo potuto vedere finora: tra i nemici umani spiccano dei semplici scagnozzi, ronin, ninja e lottatori di sumo (o qualcosa di simile). Il design di questi nemici semplici non spicca all’occhio e spesso sembra di combattere con dei cloni, d’altronde capiterà di vedere sempre gli stessi nemici. La ripetitività è anche complice del fatto che questo gioco è un mix tra un action-RPG ed un Musou con tanti nemici su schermo, ma non aspettatevi battaglie con centinaia di avversari. Il design dei mostri è invece più curato e ricercato, ma ovviamente prende a piene mani dal folklore Giapponese. Troveremo dei samurai scheletrici, Oni, enormi serpenti e tante altre creature. È inutile dire che i personaggi principali, sia Master che Servants, sono molto più curati rispetto ai normali nemici e vengono proposti design ricercati, originali ed a tratti bizzarri. I Servants sono divisi in 7 classi diverse: Berserk, Saber, Lancer, Assassin, Archer, Caster e Ruler. Sparsi per il mondo sarà possibile trovare anche i Rogue Servants, eroi che non hanno un padrone e si trovano a vagare per il mondo. Questa è un’ottima occasione per stringere delle alleanze che potranno portare a diversi benefici.

In un mondo costellato dalla magia, anche il nostro protagonista ha dei poteri non da meno. Infatti, come ho già accennato, Iori ha la possibilità di lanciare magie utilizzando delle Gemme. Il protagonista, grazie anche all’aiuto di un libro parlante chiamato Crimson Codex o “Nonno“, comprende che l’utilizzo della magia e delle Leylines è vitale. Infatti, Edo è costellata da queste linee di potere e subito dopo aver trasformato la nostra abitazione in un rifugio magico, che è possibile potenziare e far salire di livello, veniamo a conoscenza di un’altra modalità di gioco. In questa modalità di gioco, ci muoveremo grazie a queste Leylines attraverso una mappa del mondo di gioco modificata, e dobbiamo conquistare le Spirit Font spostandoci sui vari punti. Non mancano combattimenti contro mostri o umani che vorranno ostacolare la nostra avanzata verso l’obiettivo, ma possiamo anche evitare di combattere e ci basterà avanzare tra le fonti per bloccare la magia nemica e sconfiggerli. In questo modo difenderemo non solo il nostro quartier generale ad Asakusa, ma potenzieremo anche la statistica MAT che ci permette di infliggere più danni a demoni e mostri. Facendo salire di livello il nostro altare magico sbloccheremo anche alcune Spirit Font che, passandoci sopra, aumenteranno momentaneamente alcune statistiche. All’interno della abitazione di Iori non troveremo solo questo altare, ma sarà anche possibile eseguire la “Sword Maintenance” che ci permetterà di avere un boost all’esperienza guadagnata dagli scontri. A proposito delle katane, potrete anche personalizzarle cambiando la guardia, decorazioni, fodero e pendente: questi equipaggiamenti si troveranno come drop dai nemici o acquistandoli dai mercanti. Le katane non solo cambieranno aspetto, ma questi oggetti apporteranno anche un miglioramento ai danni, statistiche e potenziamenti secondari. Giocando a questa build di anteprima la sensazione è stata sempre quella di aver scalfito solo la punta dell’iceberg, Koei Tecmo ci ha dato solo un assaggio di quello che sarà il gioco definitivo.

Fate/Samurai Remnant: tecnicamente com’è?

Dal punto di vista artistico, Fate/Samurai Remnant richiama un’art style ispirato alla cultura giapponese che, grazie all’utilizzo del cel-shading, acquisisce una nota molto anime/manga. Lo stile, sia del gioco che delle illustrazioni, sembra provenire da una cultura antica, in linea anche con l’ambientazione del gioco impostata a metà del XVII secolo della storia del Sol Levante. Non aspettatevi una grafica spacca mascella, ma nonostante ciò il titolo riesce comunque a trasmettere il suo stile artistico di tutto rispetto. Una delle note negative che mi sento di rimarcare è quella di un eccessivo aliasing poiché, suppongo, il motore di gioco supporta solo l’FXAA. Di conseguenza, l’immagine di gioco risulta a volte troppo sporca e dal menù delle impostazioni non è possibile scegliere un altro tipo di anti-aliasing. Anche alcune texture non brillano in qualità, soprattutto quelle del terreno o di alcuni edifici, così come anche la qualità di alcune ombre, nonostante sia tutto impostato a dettagli alti. Tutto sommato, la veste grafica fa il suo dovere senza essere troppo “prepotente” rispetto ad altre produzioni, con gli sviluppatori che hanno puntato tutto sull’art direction, svolgendo un lavoro certosino. Fate/Samurai Remnant è ben ottimizzato senza mai scendere sotto i 60 FPS (non si può cambiare il refresh rate). Il gioco riesce a far immedesimare il giocatore nell’epoca in cui è ambientato, grazie a costumi, usanze ed edifici che richiamano quel periodo. Il gameplay è a volte incerto e si nota una certa ripetitività negli scontri, ma la reattività dei colpi sui nemici si fa sentire e si riescono a creare combo spettacolari grazie anche alle abilità del nostro Servant. Alcuni movimenti e animazioni risultano un po’ macchinosi in diverse occasioni, ma nulla di eccessivamente preoccupante. Nel prodotto definitivo mi aspetto di approfondire ancora di più il gameplay, grazie alle altre 2 stance  e le diverse abilità da sbloccare di Iori e Saber.

Configurazione di prova:

MSI Katana GF66

• GPU: RTX 3070 Laptop
• CPU: i7 11800H
• RAM: 16GB
• SSD NVME
• Sistema Operativo: Windows 11

Piattaforme: PS4, PS5, PC e Switch

Sviluppatore: Koei Tecmo, Omega Force

Pubilsher: Koei Tecmo

Data d’uscita:  29 settembre 2023

Fate/Samurai Remnant si presenta ben strutturato e originale, seppur con qualche nota negativa sulla profondità del gameplay che alla lunga assume una certa ripetitività nel combattimento. La build comprendeva solo il prologo e parte del primo capitolo e, di conseguenza, non abbiamo messo le mani sull’intero prodotto e non possiamo giungere a conclusioni troppo affrettate. Le abilità da sbloccare sono tante ed è possibile migliorare alcune combo delle stance Water ed Earth, sembra che ci sia comunque tanta carne sul fuoco da toccare con mano nel prodotto finale. Dal punto di vista artistico, richiama un’art style ispirato alla cultura giapponese con una nota molto anime/manga, in linea con la produzione. Il gioco sembra molto ricco di modalità e diversi modi di approccio al gameplay, grazie all’esplorazione, missioni secondarie e vari obiettivi da sbloccare nelle diverse macro-aree di Edo. In conclusione, Fate/Samurai Remnant sembra essere un ottimo titolo da quello che si è potuto toccare con mano finora e la curiosità di tastare la versione definitiva è molto alta.