Ghostrunner 2 Recensione: il ritorno del cyber-ninja e della sua katana letale

Dopo il successo ottenuto dal primo capitolo, le cui vendite hanno superato 2,5 milioni di unità dal lancio, avvenuto a ottobre 2020 (come vi raccontavamo qualche tempo fa), torna ora 505 Games, con l’aiuto del developer team One More Level, con un secondo capitolo del nostro eroe mascherato in un mondo cyberpunk. Parliamo di Ghostrunner 2, l’hardcore FPP (first-person perspective) platform d’avventura che arriva su console next-gen, e non solo, dal prossimo 26 ottobre, anticipando la sua uscita al 24 ottobre con la Brutal Edition. Proprio quella che noi abbiamo testato su PlayStation 5, per immergerci a fondo in tutta la ricchezza di esperienza ludica di questo nuovo progetto, diretto sequel del precedente capitolo, ma non per questo è necessario averlo giocato per capirne la narrazione. Scopriamo più da vicino cosa ci ha riservato la nostra esperienza di gioco su console next-gen di Sony!

Ghostrunner 2: il sangue scorre copioso sulla katana

Come anticipato, per avvicinarci a Ghostrunner 2 non è necessario aver giocato il titolo precedente, né da un punto di vista narrativo, né per lo stile di gameplay adottato da One More Level. Anche perché le vicende susseguitesi nel primo capitolo vengono riprese brevemente in un video di pochi minuti, che ci fornisce un recap abbastanza esaustivo per rinfrescarci la memoria, o semplicemente per allinearci su quanto accaduto in precedenza. E per chi aveva già messo le mani sul titolo uscito nel 2020, non ci sarà da stupirsi se anche stavolta il sangue scorrerà copiosamente, e tanta velocità quanta violenza ci attendono in questo attesissimo slasher-hardcore in prima persona, ambientato un anno dopo le vicende del primo Ghostrunner. Ci dovremo avventurare in questo futuro cyberpunk post-apocalittico, contestualizzato dopo la caduta della Custode delle chiavi, una tiranna che governava la Dharma Tower, ossia l’ultimo rifugio dell’umanità. Così il nostro protagonista cyber-ninja, Jack, è tornato per affrontare il violento culto IA di altri cyber-ninja, nato al di fuori della sopracitata Dharma Tower, e per decidere il futuro del mondo e degli uomini. Come fare dunque per sistemare le cose e riportare ordine in questo mondo dalle tinte cyberpunk?

Hardcore-platform a tutta velocità

Innanzitutto, non potevano di certo mancare i numerosi, incredibili combattimenti con la katana, l’arma principale sfruttata dal terribile assassino quale è il nostro protagonista. Una componente principale di questo titolo, che ci porta nuovamente di fronte a un’esperienza di gioco decisamente fast-paced, dunque dal ritmo molto elevato, dove lucidità e riflessi sono fondamentali per passare da un livello all’altro e progredire in un percorso mai facile. Come del resto lo era stato quello del primo Ghostrunner. Jack non farà altro che dover essere guidato con precisione su percorsi sempre più difficili e con sempre più ostacoli, grazie anche a tecniche di parkour che richiedono una certa precisione, non solo nostra, ma anche del motore di gioco. Questo purtroppo non è sempre avvenuto, in quanto abbiamo dovuto fare i conti diverse volte con un personaggio leggermente legnoso nei movimenti e complicato da manovrare talvolta, ma più per una risposta del motore di gioco non ottimale. Abbiamo infatti riscontrato tali problematiche in determinate situazioni, rese ancor più complicate da qualche bug che ci ha fatto incastrare in angoli e punti sopraelevati dove non avremmo voluto finire.

Ma Ghostrunner 2 non è solo velocità, tanti salti e piattaforme da attraversare grazie a spericolati passaggi di parkour; la precisione è richiesta anche in fase di combattimento, dove bisogna necessariamente sfruttare l’attimo per non farsi annientare dal nemico con un proiettile o un colpo alle spalle. Complice una telecamera non sempre stabile e non perfettamente in grado di rispondere simultaneamente ai nostri comandi, finire a terra in uno sconfortante game over non sarà per nulla raro. Dovremo infatti cercare di contrastare questi piccoli difetti del software per avere la meglio e parare i colpi dei nostri avversari, per poterli fare a fettine immediatamente con un sol colpo di katana. Ma c’è anche dell’altro che ci attende in Ghostrunner 2.

More of the same, ma con qualche novità in più

Come avrete capito, nella sua forma più elementare, questa nuova IP del franchise di 505 Games è una sorta di “more of the same” del primo Ghostrunner, che aveva fatto innamorare tantissimi giocatori in tutto il mondo. Purtroppo o per fortuna, le meccaniche non vengono messe in discussione, senza presentare un gameplay ridefinito e riprendendo il gioco originale con qualche miglioria. In particolare in alcuni momenti di prestazione tecnica nel caricamento (fatte salve le complicazioni appena elencate poc’anzi) e nel comparto grafico, ma anche aggiungendo profondità in fase esplorativa e proponendoci un viaggio pieno di nuovi pericoli, nemici e puzzle da affrontare attraverso la campagna complessiva. Oltre a questa tipologia di combattimenti, in Ghostrunner 2 ci attende anche una maggiore fase di esplorazione del mondo, che ci conduce al di là della Dharma Tower attraverso tanti diversi livelli non lineari e dove ciascuno di essi prevede complesse sezioni di gioco in moto, nuove modalità e tutta l’azione ad alto ritmo adrenalinico che avevamo appunto già incontrato nel primo Ghostrunner.

La storia ci conduce dunque, ancora una volta, in luoghi distopici e cyberpunk all’interno e all’esterno dell’enorme Tower, un cambiamento notevole negli ambienti che eravamo abituati a vedere in questo mondo. One More Level ha inoltre introdotto una nuova funzionalità che ci consente di guidare una moto, utile per accelerare ed evitare pericoli, oltre che attraversare grandi spazi vuoti e perfino fare una sorta di “parkour su ruote“. Insomma, un veicolo futuristico che non è per nulla limitato dalle leggi della fisica. Se questo mezzo sarà possibile usarlo in diversi momenti di gioco, e dall’apprendimento abbastanza immediato dei suoi comandi, è anche vero che non andrà a impattare il gameplay di base in stile hacking. Non si tratta di fasi di gioco invadenti e che andranno a inficiare l’esperienza complessiva, anzi, collaborano ad alternare le fasi di gioco, ma senza smorzare il ritmo elevato.

Ghostrunner 2 e il lato artistico del cyberpunk

Guardando infine all’aspetto più artistico di Ghostrunner 2, e ai suoi contenuti speciali nella Brutal Edition che abbiamo testato, dobbiamo necessariamente menzionare la colonna sonora in particolare, a partire dal main-theme, se così possiamo definirlo, ossia “Aerial Assault”, il brano del compositore Daniel Deluxe, che ha anche composto la colonna sonora del primo capitolo. La colonna sonora vede anche la partecipazione di altri artisti talentuosi nel mondo del gaming, come Arek Reikowski, Dan Terminus, Gost e We Are Magonia. Sicuramente su questo lato, 505 Games hanno spinto moltissimo, per cercare di creare la giusta atmosfera e il ritmo adatto dettato anche dai temi musicali. Non meno rilevante il comparto grafico, sul quale il team di sviluppo ha sicuramente lavorato sodo per ricreare una perfetta situazione cyberpunk in ogni angolo del mondo di questo titolo. Qualche minima problematica è stata rilevata nelle fasi dove il movimento è più veloce, come se il motore grafico non riuscisse sempre a performare stando al passo con le sequenze sullo schermo, ma è davvero un piccolo bug che potrebbe essere facilmente risolto grazie alle prossime patch.

Infine, come anticipato, abbiamo avuto la possibilità di testare la Brutal Edition per la nostra recensione, un’edizione che si distingue dalle altre per vari motivi, che andiamo a elencarvi qui di seguito. Oltre alla Standard Edition e alla Deluxe Edition (che offre il gioco base, il pacchetto Katana tradizionale e il pacchetto Deluxe con skin per spada e mani), la Brutal Edition include gli stessi contenuti appena elencati, oltre al Brutal Pack (contenente skin animate per spada e mani e una skin per motocicletta), e qualche altro contenuto previsto grazie all’acquisto (a latere) del Season Pass, che ci consente anche di personalizzare ulteriormente il nostro personaggio. Un tratto, quest’ultimo della customizzazione, è stato evidentemente un tema molto sensibile per il team di sviluppo, che ha concentrato parecchi dei suoi sforzi in tal senso, per rendere ancor più variegata e customizzata l’esperienza di gioco in Ghostrunner 2, tutti dettagli che abbiamo avuto la possibilità di mettere alla prova e di testare, rivelandoci una certa cura nel comparto grafico.

Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC

Sviluppatore: One More Level

Publisher: 505 Games

In buona sostanza, Ghostrunner 2 riprende le sue origini senza sconfessarle, anzi, le integra ulteriormente con nuovi spazi da esplorare e nuove meccaniche, grazie all’introduzione dell’uso della moto. Un titolo che appunto riprende le orme del primo capitolo, proseguendo sullo stesso cammino sia per stile di gameplay, sia per continuità narrativa, seppur qualche minima complicazione tecnica non consenta, allo stato attuale di rilascio, di elevarlo all’eccezionalità da un punto di vista tecnico. Jack torna a mietere vittime in maniera imperdonabile con la sua katana, ma anche i nemici, allo stesso modo, saranno impietosi con lui al minimo colpo, procurandoci una serie copiosa di Game Over racimolati. Non ci siamo fermati per questo, anche se qualche bug non ci ha consentito di procedere spediti come avremmo voluto nei vari parkour acrobatici. Rimane comunque un ottimo lavoro con risultati più che buoni conseguiti da 505 Games e One More Level, che consentiranno a questo secondo titolo di tenere testa al numero di vendita racimolato con il primo capitolo. Chapeau e buona immersione nel mondo cyberpunk a tutti, tra cyber-ninja pericolosi e moto velocissime su cui sfrecciare.

Si svezza con Medievil e Tomb Raider, cresce con Final Fantasy, matura con la scrittura di qualsiasi genere di videogiochi. Giocatrice da più di 20 anni, Francesca coniuga passione e studio in una tesi magistrale a tema videoludico e la nutre quotidianamente tra console e articoli su videogiochi, cinema e serie TV. Toglietele tutto, ma non la scrittura.

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