Quale periodo migliore del Natale per rievocare il passato, per ritornare alla tradizione, per stringersi insieme al calore dei vecchi buoni sentimenti? Questo ha pensato di fare Robert Zemeckis…
Animazione
Distribuzione: Walt Disney Studios
Voto: 75
Quale periodo migliore del Natale per rievocare il passato, per ritornare alla tradizione, per stringersi insieme al calore dei vecchi buoni sentimenti? Questo ha pensato di fare Robert Zemeckis, insieme alla Disney, realizzando una nuova versione del celebrato romanzo di Charles Dickens del 1843, certo una storia di fantasmi e viaggi nel tempo, come la definisce il regista, ma soprattutto una storia di pentimento e redenzione: A Christmas Carol, Racconto di Natale, in una versione tradizionale quanto alla sceneggiatura, innovativa nella tecnica impiegata per rappresentarla. Il richiamo al passato è immediato fin dall’inizio, tipicamente “Disney”, con quel libro che, come un invito ad inoltrarsi fra le sue pagine, si apre davanti agli occhi dello spettatore, che poi vedrà fiorire fedelmente sullo schermo tutte le immagini che a suo tempo la lettura poteva avergli suggerito.
Il grande avaro Ebenezer Scrooge, ormai vecchio, solo, odioso ed odiato, rifiuta il mondo in cambio del suo rapporto morboso col denaro, convinto che tutti vogliano da lui ciò che ha di più caro, i soldi, rifiutando a priori l’ipotesi che qualcuno possa nutrire un diverso sentimento nel fondo del cuore, parte anatomica della quale Scrooge sembra privo. Anche nella giornata della Vigilia di Natale non perde l’occasione per respingere, umiliare, ferire chi gli sta intorno, dal nipote venuto ad invitarlo in famiglia, al povero impiegato della sua ditta, un omino spavento e mite. Ma nella notte Ebenezer riceve una visita inattesa, lo spettro del suo vecchio socio, che gli introdurrà tre Fantasmi del Natale, passato, presente e futuro. Il vecchio terrorizzato verrà trascinato in un folle carosello che lo riporterà ai tempi della sua giovinezza, delle speranze e delle illusioni, al suo meschino stato attuale ed ad un terrificante futuro. Durante questo viaggio avrà occasione di vedere ciò che si nasconde dietro le apparenze che nel suo bieco egoismo non ha mai voluto vedere e si sconvolgerà, all’idea di quanta sofferenza abbia seminato fra coloro che gli sono stati vicini. E si spaventerà del prezzo da pagare.
A questo scopo ha radunato un gran cast di noti attori, li ha chiusi dentro attillatissime tute quasi integrali ricoperte da decine e decine di sensori che hanno trasmesso ai computer ogni movimento e soprattutto ogni espressione degli interpreti (vengono scansiti anche i movimenti della retina), con la nota tecnica della performance capture (la tecnica col quale era stato realizzato anche il Gollum), che oggi ha subito un’enorme evoluzione rispetto ai primi prodotti visti, qui infatti nettamente superiore non solo al già citato Polar Express ma anche al più recente Beowulf, aggiungendo al gioco anche un Real 3D che conferisce spazialità e profondità di campo alle scene e spettacolare coinvolgimento alle sequenze d’azione. Sotto una perfetta texture sembra realmente di vedere Jim Carrey che interpreta Scrooge, con la sua fisicità così riconoscibile, con i suoi tic e la malignità acida che gli brilla negli occhietti pungenti. Carrey presta la sua voce ed il suo corpo anche ai tre Fantasmi. Il mite impiegato è Gary Oldman, ed anche il figlioletto malato e lo spettro del socio defunto; Robin Wright-Penn è l’amata abbandonata in cambio del lucro e la sorella ormai scomparsa, il nipote invano affettuoso è Colin Firth. A completare il cast, troviamo anche Bob Hoskins, sul quale sono modellati due personaggi minori , e Cary Elwes. In italiano le voci sono dei nostri ottimi doppiatori, per godersi però gli originali bisognerà attendere l’uscita in home video. Accuratissima ricostruzione scenografica, ispirata ai quadri del pittore William Turner, sontuosamente classica e sinfonicheggiante la colonna sonora di Alan Silvestri, da 25 anni collaboratore prediletto di Zemeckis. Sui titoli di coda echeggia lo voce del nostro Andrea Bocelli nel pezzo God Bless Us Everyone. A Christmas Carol è un prodotto perfetto in linea con la grande tradizione di casa Disney e con la passione di Zemeckis per le innovazioni e la ricerca tecnica, un mix perfetto per continuare a raccontare le favole anche nel 21° secolo, sperando sempre che ci siano bambini disposti a farsi incantare e adulti interessati a trasmettere loro tutto l’immaginario delle loro infanzie, oltre a valori mai passati di moda.