Subversion – L'Anteprima

Gli autori di Defcon e Darwinia si preparano a stupire il mondo videoludico con un titolo tanto essenziale, quanto stimolante. [Preview]

Se dovessimo votare il team di sviluppo che più ci intriga fra gli sviluppatori indie, Introversion sarebbe in lizza per il podio. Si tratta di un piccolo gruppo di ragazzi inglesi (inizialmente erano solo in due) che da anni ci delizia con piccole ma geniali perle di giocabilità. Chi è cresciuto con pellicole come Wargames, I Signori della Truffa e Tron non può che essere affascinato da piccoli gioielli come Uplink, Defcon e Darwinia. Si tratta di titoli decisamente non facili da digerire per il grande pubblico, ma allo stesso tempo eccezionali per i geek più estremi, che non si fanno spaventare da una curva di apprendimento molto ripida e da una grafica astratta ed essenziale, ma comunque di grandissimo effetto.

Se siete fra coloro che adorano questo approccio, vi consigliamo di tenere d’occhio Subversion, ovvero l’oggetto di quest’anteprima. Annunciato da tempo, ma ancora privo di una data di uscita, è il seguito spirituale del gioco di esordio di Introversion (il già citato Uplink), ma è stato continuamente ritardato per fare spazio agli altri lavori. Il motivo è semplice: Subversion è tutto basato sulla tecnologia dei gadget da spionaggio, ed è un titolo che si preannuncia come incredibilmente complesso, ben più complesso del già difficile Uplink. La base di partenza è una sorta di versione digitale di pellicole cinematografiche o di serie TV come Impossible Mission e Ocean 11, e lo scopo del giocatore è quello di superare le difese di vari edifici allo scolpo di carpire informazioni o, magari, portarsi via del vil denaro.

L’approccio è molto realistico, quasi a un livello paranoico: gli script saranno ridotti all’osso, e tutto sarà simulato nel dettaglio. Per fare un esempio, di una porta automatica verrà simulato tutto il funzionamento, dal sensore a fotocellula alle collisioni delle porte quando si chiudono. Il giocatore per mantenerle aperte potrà quindi sfruttare tutta una gamma di opzioni diverse, dall’usare un chewingum sul sensore al hackerare il software che le controlla.

Anche i circuiti elettrici (per esempio quelli di bombe o timer) saranno simulati cavo per cavo, resistenza per resistenza: quando dovrete superarli, non ci sarà uno script che capirà se avete tagliato il filo giusto, ma verrà simulato in tempo reale il vero circuito. Il risultato può apparire identico a un osservatore distratto, ma nella realtà è ben differente, dal momento che così facendo sarà possibile aggirare i problemi anche in modi non necessariamente previsti dagli sviluppatori, proprio come negli eccellenti lavori di Warren Spector.

Se la struttura appare molto intrigante, più difficile è capire come esattamente si svolgerà il gioco nel dettaglio, anche perché – probabilmente – nemmeno i ragazzi di Introversion hanno capito esattamente cosa fare di tutto questo potenziale. Il team di sviluppo sta gettando le fondamenta, sperimentando e creando la struttura che poi consentirà di svilupparci dietro qualcosa di più concreto. Gli esperimenti visti finora, comunque, ci hanno lasciato a bocca aperta, tanto quanto ci ha lasciato a bocca aperta vedere una ALU perfettamente funzionante riprodotta in Minecraft. Non vediamo l’ora di potervi raccontare di più.