Milestone gioca sporco con MUD, il titolo per Xbox 360, PS3 e PC dedicato al variopinto mondo del campionato mondale di motocross.
Dopo averci messo al comando di potenti auto da rally, di nervose Superbike e dei più svariati tipi di auto, Milestone ha deciso di cambiare leggermente il suo approccio ai giochi di guida. MUD – FIM Motocross World Championship, il nuovo titolo presentato di recente e in uscita il prossimo marzo, abbandona in parte la via del realismo tracciata da Superbike, e cerca di seguire le orme segnate da WRC, puntando maggiormente sull’immediatezza e sul divertimento, piuttosto che sulla precisa simulazione delle sospensioni della due ruote.
Superbike, come ben sanno gli appassionati, è una bestia difficile da domare, soprattutto ai livelli più elevati di realismo: bisogna frenare con largo anticipo, impostare con certosina precisione la traiettoria e aprire il gas solo una volta superata la corda della curva. Occorre, insomma, macinare ore e ore di gioco solo per riuscire a essere competitivi su un singolo tracciato. Trasportare un simile approccio sui circuiti da motocross che caratterizzano MUD sarebbe anche fattibile, ma probabilmente solamente i fanatici più estremi apprezzerebbero un titolo tanto complesso da domare. Di conseguenza, lo sviluppatore milanese ha preferito giocare la carta della semplicità estrema, eliminando tutto ciò che poteva risultare frustrante e cercando di concentrarsi interamente sulla giocabilità pura., come peraltro si evince chiaramente dal filmato DevDiary che potete ammirare qui sotto.
Paragonare MUD a Mario Kart può sembrare una bestemmia (ed effettivamente, sotto molti punti di vista, lo è), ma concettualmente i due prodotti si assomigliano: nelle gare le sgomitate fra i piloti sono all’ordine del giorno, e i tanti salti non richiedono chissà quale abilità col joypad. Ai giocatori, alla fine, è richiesto di rimanere entro i confini del tracciato e, soprattutto, di caricare al momento opportuno il salto prima delle cunette: se l’operazione è fatta nel modo corretto, una volta appoggiate le ruote a terra si otterrà un boost di velocità in maniera simile alle derapate del celebre gioco di Nintendo. Occhio però: sbagliare i tempi porta a una rovinosa caduta, con conseguente perdita di tempo e posizioni.
Sebbene l’idea alla base di MUD sia ben differente da quanto siamo abituati a vedere da Milestone, ho apprezzato il coraggioso cambio di direzione, come del resto avevo apprezzato moltissimo la scelta di fare di WRC un titolo fondamentalmente divertente e immediato, più che cercare di confrontarsi con i vari DiRT su altri parametri. MUD si impara a giocare in pochi istanti, e una volta capito come funziona il concetto, sarà un susseguirsi praticamente infinito di salti e relativi “boost”.
Mentre provavo una build preview del gioco nella sede dello sviluppatore, sono rimasto colpito da alcune interessanti direzioni nel design, come la scelta di rendere spettacolari dei tracciati altrimenti ben poco stimolanti da vedere. Se siete mai stati su una pista da motocross saprete di cosa parlo: fango, sabbia e dossi circondati da una rete di protezione; attorno il nulla, la desolazione totale. Vicino alle piste da cross non ci sono le fitte schiere di alberi del tracciato di Monza o la pittoresca cornice del principato di Monaco: c’è solo tristezza e desolazione. Per questo motivo, gli sviluppatori hanno preferito tenere dei tracciati solo la piantina originale, e arricchire i fondali di elementi fittizi, inventati di sana pianta, ma capaci di rendere piacevole la grafica e di caratterizzare in qualche maniera gli scenari che si trovano in ogni parte del mondo, un po’ come facevano gli sviluppatori dei giochi di guida negli anni ’80 e ’90.
Se stilisticamente Milestone ha centrato il bersaglio, sono invece ancora scettico sul comportamento dell’intelligenza artificiale, da sempre fiore all’occhiello del team italiano, ma che per ora non mi ha convinto del tutto. Per quanto mi impegnassi a cadere, a uscire di pista e a combinarne di cotte e di crude, continuavo a vincere senza troppi patemi. Un problema sicuramente della build attuale, limitata al livello di difficoltà più bassa, che però mi ha impedito di capire se l’IA rimanga sugli standard di sempre o sia stata un po’ semplificata per garantire divertimento a tutti. Per avere maggiori dettagli su questo aspetto, insomma, bisognerà attendere un’altra visita in Milestone, che tra l’altro spero di riuscire a organizzare presto, fosse solo per vedere le altre modalità di gioco, quelle che si concentrano sulle acrobazie in aria e sulle gare di trick (un po’ come la Gymkhana di DiRT, però con le moto). Lo sviluppatore l’aveva concepita come DLC, per poi cambiare idea dopo i commenti positivi dei tester, che la ritenevano incredibilmente divertente. Peccato solo che Milestone non abbia fatto in tempo a farmene godere un piccolo assaggio, ma vi aggiornerò presto sui nuovi dettagli, contateci.