Iron Man, Vedova Nera, Soldato d’Inverno, War Machine, Visione, Falcon, Occhio di Falco, Scarlet, Ant-Man e le nuove reclute Pantera Nera e soprattutto Spider-Man (entrato da poco nella scuderia Disney-Marvel dopo le tormentate vicende di Sony Pictures) tornano in forze sul grande schermo nel sequel di quel Captain America: The Winter Soldier che tanto piacque a critica e pubblico, e soprattutto dopo la mezza delusione di Avengers: Age of Ultron. Se Zack Snyder con il suo recentissimo Batman v Superman: Dawn of Justice aveva deciso di far confrontare solo due tra i maggiori supereroi di sempre, Anthony e Joe Russo rovesciano invece tutti (o quasi) i Vendicatori sul campo, quasi fossero dei soldatini giocattolo in mano a due ragazzini dispettosi. La domanda sorge però spontanea: c’è ancora spazio per nuove calzamaglie al cinema?
Già con il precedente Captain America: The Winter Soldier, il duo di registi aveva preso il personaggio dei fumetti creato da Joe Simon e Jack Kirby nel 1941, dando vita ad una spy story ben diversa dai classici Marvel Movies alla Thor o Guardiani della Galassia. In Civil War la situazione è pressoché identica, con la differenza che qui abbiamo dieci supereroi divisi in due schieramenti, pronti a darsele di santa ragione. Immaginate un Jason Bourne dove al posto del buon Matt Damon abbiamo un Soldato d’Inverno che è causa scatenante delle scaramucce tra Tony Stark e Steve Rogers, oltre ovviamente all’Atto di Registrazione dei Supereroi, che impone a tutti i vigilantes in maschera di legalizzarsi pur di esercitare il loro mestiere di difensori degli innocenti. Una diatriba che nasce come semplice scelta etica e morale ma che diviene sempre più tesa col passare dei 150 minuti di pellicola, sino a diventare una vera e propria piccola ‘guerra civile’ all’interno di una pista d’atterraggio (o un parcheggio), un tutti contro tutti che vede scudi, ragnatele, frecce e raggi laser volare da ogni dove, mentre in un angolo un “cattivo” trama nell’ombra per rendere la situazione ingestibile sia per l’una, che per l’altra fazione.
[quotedx]Dieci supereroi divisi in due schieramenti, pronti a darsele di santa ragione[/quotedx]
Una guerra civile che di ‘guerra’ ha però ben poco: i duelli tra gli Avengers e le varie new entries sono meno epici e spettacolari di quanto dovrebbero essere in realtà, con la sola differenza che al di fuori di una manciata di sequenze riuscite (e di un palese omaggio alla saga di Star Wars) spesso si ha come la sensazione che manchi quel respiro epico ed imponente che anche i fumetti originali sapevano restituire, quella escalation di drammatiche conseguenze che spinge lo spettatore a patteggiare per l’una o per l’altra fazione con un nodo in gola. E poi c’è Spider-Man, il momento clou del film che tutti i fan del fumetto aspettavano ansiosamente sin dal trailer rilasciato mesi fa. Nonostante la giovanissima età (ed il suo blaterare senza sosta) la resa estetica della nuova calzamaglia è assolutamente convincente ed il look scanzonato del personaggio interpretato da Tom Holland è centrato in pieno. Speriamo solo non si bruci in chiacchiere come i suoi predecessori, una volta che il suo film stand alone sarà uscito nelle sale (nota: la nuova Zia May interpretata dall’affascinante Marisa Tomei è decisamente… tanta roba).
Captain America: Civil War è in fin dei conti tremendamente simile al predecessore (spesso sembra infatti di star vedendo lo stesso identico film), risultando tanto prolisso quanto ben studiato. Un blockbuster godibile e fedele (ma solo in parte) all’opera d’origine di Mark Millar e Steve McNiven, che però si perde un po’ per strada a causa della scarsa epicità generale della vicenda. L’egoismo di Cap, l’arrivismo di Tony e un villain che è più un pretesto narrativo piuttosto che un reale super cattivo dei fumetti (dopotutto, la minaccia per gli eroi sono gli eroi stessi), rendono Civil War una dignitosa base di partenza per il prossimo Avengers: Infinity War. Sperando che per il ritorno dei Vendicatori al cinema, i fratelli Russo prendano in prestito quel respiro epico e spumeggiante che dopo il primo The Avengers di quattro anni fa non si è più ritrovato in un film su Cap e soci.