Dead by Daylight: Special Edition – Recensione

Behaviour e Starbreeze Studios hanno deciso di trasportare il loro Dead by Daylight nel mondo del console gaming, ovvero su PlayStation 4 e Xbox One. Il titolo è stato presentato in veste elegante, attraverso una Special Edition che include tutti i contenuti aggiuntivi presentati dal momento del lancio su PC, avvenuto a giugno dello scorso anno. Il gioco prende a piene mani dalle meccaniche del genere multiplayer online asimmetrico, presentando una sfida quattro contro uno, che risulta essere meno sbilanciata del previsto. Infatti, anche a causa di alcune discutibili scelte di gameplay, non risulta quasi mai vincente dal lato del cattivo, restando però fedele agli insegnamenti della più o meno recente storia cinematografica. I prodotti videoludici da cui questo Dead by Daylight prende ispirazione sono evidenti e spaziano da Friday the 13th the Game per arrivare a una reinterpretazione in chiave gore e trash di Evolve, con il ruolo del gigantesco mutante interpretato da un serial killer dalle doti soprannaturali decisamente altalenanti. Lo scopo del gioco, invariato rispetto alla controparte PC, risulta essere intuitivo fin da subito, fornendo al giocatore la possibilità di scegliere tra il ruolo dell’assassino e quello del sopravvissuto. I killer potranno selezionare diversi alter ego, il cui vero punto di forza risiede nell’aspetto inquietante, un’evidente omaggio ai grandi classici del cinema horror grottesco, e nei poteri più o meno straordinari in loro possesso. Sarà proprio il pazzo omicida ad attendere i sopravvissuti, creando la lobby di gioco, mentre le vittime dovranno solo avviare il sistema di matchmaking per essere catapultati all’interno della partita. Dead by Daylight, inoltre, si fa notare per un sistema di gestione dei vari personaggi dalla forte impronta GDR: la Tela Sanguinaria. Si tratta di un’intricata rete di accessori, poteri e attitudini che potranno essere di volta in volta sbloccati con i punti guadagnati in base ai risultati delle partite online. La scelta di puntare così tante risorse sulla caratterizzazione e sulla personalizzazione delle proprie controparti virtuali risulta vincente, considerando che altrimenti il gioco si sarebbe limitato alla ripetizione di una serie di partite con variabili estremamente limitate.

Dead by Dealight

L’Atmosfera della Strage

L’impatto visivo di Dead by Daylight non è da sottovalutare, infatti, sebbene mostri i suoi limiti tecnici a più riprese, lo fa con assoluta dignità. Le location di gioco risultano essere coerenti con quella che è l’ambientazione proposta e l’Unreal Engine 4 riesce a dare una buona prova della sua solidità. Fumo, nebbia, miasmi putridi e strutture degradate costituiscono il fulcro dell’esperienza e servono anche come mezzi per esaltare le varie scelte di gameplay. I modelli dei sopravvissuti rappresentano l’ennesimo richiamo ai lungometraggi appartenenti al genere d’ispirazione, mentre la loro personalizzazione non risulta più solamente estetica. Sarà infatti possibile selezionare abiti particolari, i quali spesso avranno colori sgargianti e renderanno più semplice l’individuazione del giocatore da parte del killer: una vera e propria sfida alla morte. Il discorso per quanto riguarda gli assassini è leggermente differente, infatti, il citazionismo cede quasi il passo alla visione da fan. I cattivi introdotti con i vari DLC, la Strega e il Dottore, si distaccano leggermente dal discorso, mostrando un design caratteristico, innovativo e facilmente identificabile. Considerando anche le intenzioni di base per quanto riguarda le meccaniche di gioco, il vero elemento mancante nel design estetico dei personaggi è il senso del macabro e dell’orrorifico. Le creature sono inquietanti, ma non inducono terrore o soggezione, sempre che quello fosse l’obiettivo iniziale degli artisti. Quello che Dead by Daylight perde sul lato visivo, lo guadagna sotto l’aspetto dell’ascolto. La soundtrack scava a più riprese nel repertorio rock di vario genere, presentando una serie di brani che si adattano come un guanto di pelle al contesto complessivo. Il team artistico e quello di sviluppo si sono dimostrati intelligenti nell’integrare sapientemente gli elementi visivi e sonori con quelle che sono state le scelte di gameplay. Ogni inseguimento del killer è sottolineato dall’incalzare della musica, mentre ogni rumore di passi è fondamentale per localizzare la posizione della preda o per capire quale sia stato il generatore ad essere stato attivato in quel preciso istante.

Il cameraman tifa per i sopravvissuti

Dopo le buone impressioni iniziali, è arrivato il momento di andare ad affrontare i punti più difficili e le mancanze che questo Dead by Daylight – Special Edition presenta ai propri giocatori. Trattandosi semplicemente di un porting per una piattaforma differente, i problemi sono rimasti sostanzialmente gli stessi della versione PC. Uno dei più grandi nemici di chi realizza videogiochi è la frustrazione della propria utenza. Il titolo di Starbreeze Studios fa davvero poco per tentare di alleviare questa sensazione. Lo scopo del gioco sostanzialmente è molto semplice e si divide simmetricamente tra i due protagonisti della vicenda: i sopravvissuti e il killer. I sopravvissuti dovranno attivare cinque generatori per aprire il cancello di uscita, nel mentre dovranno evitare di essere uccisi e dovranno soccorrere i compagni caduti. Ogni singola azione si svolgerà con un’inquadratura in terza persona e sarà condita da una buona serie di quick time event. Ogni interazione fallita genererà un forte rumore che svelerà all’assassino la posizione delle vittime. Il killer, dal canto suo, avrà bisogno di appendere i sopravvissuti inermi a dei ganci che progressivamente prosciugheranno la vita del malcapitato, fino alla sua morte definitiva. Il pazzo omicida di turno, come precedentemente anticipato, avrà una vita tutt’altro che facile, considerando che avrà bisogno di ben due colpi per abbattere il suo obiettivo. Le giovani prede, inoltre, spinte dall’adrenalina e dalla voglia di sopravvivere sfrutteranno gli enormi limiti della visuale in prima persona, a cui sarà obbligato l’assassino, per girargli attorno, facendo perdere rapidamente le loro tracce nel folto della vegetazione. Considerati poi gli evidenti limiti fisici e motori del mostro, il quale per scavalcare, rompere od oltrepassare gli ostacoli che verranno frapposti impiega un’eternità, l’utente che sceglierà di interpretare quel ruolo si ritroverà spesso a dover inseguire un miraggio piuttosto che un altro giocatore. Evito poi ulteriori approfondimenti sui limiti posti all’aggressività che sarebbe stata lecita attendersi da un maniaco assetato di sangue, il quale, invece, osserva compiaciuto la propria arma dopo ogni colpo portato a segno, rallentando ogni tentativo di omicidio. I poteri dei killer meritano un’analisi a sé stante, considerando che, a livello complessivo, sono ben strutturati e rappresentano la vera differenziazione nel design dei personaggi. Il battito di ciglia dell’Infermiera, una sorta di doppio blink che le consente di attraversare velocemente la mappa, soffre anche lui dei problemi cronici mostrati dalla telecamera.

La Special Edition

Essendo ormai trascorso più di un anno dalla release di Dead by Daylight, trovo che un’analisi generale del gioco fosse doverosa per tutti coloro che hanno intenzione di provare per la prima volta questo prodotto nella sua versione console: la Special Edition. Considerati tutti i lati positivi e quelli negativi del gioco pubblicato da 505 Games, l’offerta in sé si presenta con alcune caratteristiche piuttosto interessanti. La compagnia, infatti, ha messo in vendita il titolo completo a soli 29,99€, includendo tutti i DLC realizzati fino a questo momento. Si tratta di un’occasione vantaggiosa, specialmente per tutti coloro che sono già in possesso di un abbonamento per il gioco online su console. Inoltre, i nuovi killer, ovvero la Strega e il Dottore, le mappe, il Léry’s Memorial Institute e la palude Backwater, e i nuovi sopravvissuti, Ace Visconti e Feng Min, rappresentano alcuni dei contenuti realizzati con maggiore cura dell’intero titolo.

Conclusioni

Dead by Daylight – Special Edition è un prodotto che si lascia provare sebbene presenti degli evidenti limiti dal punto di vista della giocabilità e qualche piccola sbavatura nell’aspetto grafico. L’ambientazione offre molto agli appassionati di cinema horror anni novanta e a tutti quei giocatori che vogliono trascorrere un tranquillo weekend di paura, giocando sulla propria console. Il sistema di gestione dei personaggi lavora bene per invogliare i giocatori ad affrontare nuovi tentativi di fuga dal terrore, mentre la frustrante gestione del ruolo dell’assassino spinge esattamente dal lato opposto. Può fornire, infine, delle soddisfacenti ore di gioco solo se affrontato, e giocato, in chiamata con i propri amici, avvicinandosi quindi a prodotti come Left for Dead 2 di Valve. Ritengo che il gioco di  potrebbe avere un impatto completamente diverso, qualora decidessero di tentare la strada della realtà virtuale. Le tecnologie immersive potrebbero rendere l’esperienza generale decisamente più coinvolgente, garantendo un livello di tensione adeguato per un prodotto del genere.