Hunted: The Demon's Forge – Anteprima PC/Xbox 360/PS3

L’impronta lasciata da Gears of War su questa generazione di videogiochi non si discute. Da quando è uscito il capolavoro di Epic, infatti, decine di sparatutto hanno iniziato a scopiazzarlo, dando…

L’impronta lasciata da Gears of War su questa generazione di videogiochi non si discute. Da quando è uscito il capolavoro di Epic, infatti, decine di sparatutto hanno iniziato a scopiazzarlo, dando vita a quella che a tutti gli effetti è una nuova corrente negli sparatutto in terza persona. Ci riferiamo alla visuale, al sistema di coperture e alla presenza di una campagna in cooperativa, divenuta una delle feature più desiderate dai fan. Ah, non dimentichiamoci anche l’Unreal Engine 3, tecnologia sviluppata dalla stessa Epic, che dopo Gears of War ha mosso decine di giochi di tutti i generi, contribuendo a plasmare l’aspetto grafico standard degli shooter su Xbox 360 e PlayStation 3.


Tenete questo pregevole cappello introduttivo a mente, perché il gioco che andiamo a presentarvi risponde perfettamente a tutti i tratti distintivi dello “sparatutto Gears of Waroso” (sic – ndCT). È incentrato sulla cooperativa per due giocatori, ha un sistema di copertura e un sistema di controllo d’ordinanza, e gira sull’Unreal Engine 3. Di cosa parla? Di Marine spaziali? Di Marine spaziali pelati? O forse di Marine non spaziali, ma comunque pelati e nerboruti? No. Viva la vita, no.


Deviando brutalmente dagli stereotipi degli ultimi anni, Hunted propone un’ambientazione tutta diversa. InXile ha lasciato da parte la fantascienza e il testosterone a buon mercato puntando su uno stile fantasy che ricorda quello del Dungeons & Dragons degli anni Novanta. Un dungeon da esplorare, una quest accettata perché le quest si accettano, e due protagonisti che sono tutto un programma: un guerriero con uno scudo e uno spadone (ah! Pure pelato!), e un’elfa vestita con un bikini di pelle a metà tra un disco dei Manowar e un raduno di motociclisti.


Nel deviare dagli stereotipi degli sparatutto moderni, InXile ha paradossalmente abbracciato quelli del fantasy vecchia scuola, andando a cercare tutti i cliché che molti titoli moderni evitano intenzionalmente. A seconda dei gusti, lo stile di Hunted potrà sembrare squisitamente nostalgico o irreparabilmente infantile. Il gioco vero e proprio, invece, sembra solido e divertente, anche perché l’accento sulla cooperazione è più marcato del solito. Le abilità magiche dei due eroi sono studiate per essere sia d’attacco (quando puntano i nemici) sia di supporto (quando puntano l’alleato), e il level design permette di sfruttare le doti da mischia del guerriero e quelle a distanza dell’arciera in bikini.


InXile, a prescindere dall’ambientazione, ha per le mani una formula interessante, che pur senza innovare ha tutte le carte in regola per portare qualcosa di valido e diverso nell’affollatissimo mercato degli sparatutto.

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