Beh, la nostra rotta l’abbiamo tracciata, ed è giunto il momento di esprimere un parere definitivo su questo Sea Of Thieves. Lo dirò subito, usate questa frase come chiave di lettura: deve esserci di più. Va bene il mare, stupendo, di cui non si possono che tessere le lodi; divertentissima la navigazione, non troppo complicata ma neanche così semplice come sembra a prima vista. Perfetto il senso di coinvolgimento ma ecco che qua cominciano i dubbi, uno su tutti: in che cosa, esattamente, mi sto imbarcando?
Perchè Sea Of Thieves è come una tela incompiuta, al momento, è come un elegante brigantino ma con le vele lacere: non andrà da nessuna parte se non subirà qualche riparazione in corsa. C’è bisogno di una squadra di valenti mozzi che, ago e filo e toppe alla mano, ripari le vele e sbrogli il sartiame per mettere finalmente in rotta questa nave.
Con queste premesse, giustamente, verrebbe da pensare che il gioco di Rare sia vuoto, senza contenuti o peggio: senz’anima. Sarebbe una menzogna, roba da far subire un sonoro giro di chiglia al mozzo che ha osato pronunciare una nefandezza simile! Sea Of Thieves ha un’anima e – anche se non sembrerebbe – i contenuti ci sono. Così come i modi di ammazzare il tempo durante le nostre traversate, anche se non molti. Non ancora. Già nella nostra Route To Review io e i miei compagni di ciurma abbiamo espresso alcuni pareri a riguardo, trovandoci concordi su un punto ben specifico: ci vorrà tempo per capire cosa, esattamente, il titolo di Rare può offrire e siamo concordi sul fatto che si possa dare fiducia agli sviluppatori. Dopotutto la stessa Rare ha parlato di almeno un anno di supporto ininterrotto, quindi è lecito aspettarsi qualche aggiunta in grado di rimescolare completamente le carte in tavola.
Il gameplay di Sea Of Thieves risulta abbastanza immediato, di facile comprensione e semplice da padroneggiare nelle sue meccaniche. Pur mancando un vero e proprio tutorial, i pirati che salpano su questa nave vengono presi e buttati da subito in mezzo al gioco senza nessuna spiegazione degna di nota e, già dopo pochi minuti, si è in grado di muoversi agilmente per il mondo di gioco e di cominciare a sperimentare i primi rudimenti della navigazione, il vero e proprio cuore dell’esperienza di gioco insieme al mare di Sea Of Thieves che non esito a definire una delle ambientazioni più curate, coinvolgenti e stilisticamente convincenti che abbia avuto occasione di esplorare.
Si, perchè passare del tempo in mare sarà l’attività che vi porterà via più ore. Imparare, traversata dopo traversata, a conoscere i limiti del nostro Galeone o del nostro Sloop, è una sensazione difficile da esprimere se non con una parola sola: esaltante! Veleggiare tra un’isola e l’altra, affrontare tempeste in grado di strappare il fasciame dalle fiancate del nostro Galeone (e costringere il nostro mozzo a correre sottocoperta per rattoppare la nostra bagnarola!), combattere con altre ciurme di pirati; tutto, nelle sessioni in mare aperto è una vera e propria ode, un monumento quasi, alla libertà. Questo però, come abbiamo già avuto modo di puntualizzare, porta ad uno squilibrio non indifferente: è facile, molto facile, abusare della possibilità di poter letteralmente fare qualunque cosa ci venga in mente. Ecco quindi che senza un controllo dall’alto o safety zone di sorta, quella che doveva nelle intenzioni di Rare essere una esperienza multigiocatore libera si, ma basata sulla cooperazione, diventa un caotico e granguignolesco free for all, dove la regola è sempre e solo una: prima spara poi, eventualmente, fai domande.
Una situazione che pone in leggero svantaggio i neofiti del gioco, che si troveranno spesso a fare i conti con ciurme appostate, come lupi, intorno ai vari avamposti sparsi per il mondo di gioco e pronti ad assaltare ogni povero sprovveduto che capiti loro a tiro. Fortunatamente questa sensazione di impotenza viene un po’ meno grazie alla scelta (coraggiosa!) di Rare di adottare un sistema di progressione orizzontale per Sea Of Thieves, che di fatto mette tutti i giocatori, a prescindere dal tempo passato in gioco, sullo stesso livello. Altro elemento che mitiga un po’ la frustrazione di fronte all’abuso di certe meccaniche è la natura prettamente social del titolo che si, è possibile (ma non consigliabile) giocare in solitaria, ma rende al meglio se affrontato in compagnia. Che sia una piccola ciurma di due pirati o un equipaggio di quattro elementi poco importa: la chiave per godere del gioco in ogni sua sfumatura è la compagnia.
Parlando delle possibilità offerte dal gioco, come già ho specificato poco fa, Sea Of Thieves al momento non offre moltissimo in termini di contenuti: non c’è una storyline da seguire, cosa che effettivamente fa storcere il naso (avrei preferito vedere una bella campagna, foss’anche rigorosamente multiplayer, snodarsi attraverso i mari di Rare), le attività proposte dagli sviluppatori escludendo il PvP sono praticamente solo quattro e l’endgame pare essere, per ora, abbastanza deludente. Insomma, c’è molto su cui lavorare, Rare dovrà essere molto attenta ai suoi passi futuri: la community che si è creata intorno al titolo vuole, ma sarebbe meglio dire pretende, di più. Per ora ci sono tre tipi di contratto, chiamati Viaggi, che sarà possibile affrontare per le altrettante Gilde in gioco. Completando una qualunque di queste missioni i giocatori saliranno di livello nella rispettiva Gilda, fino al raggiungimento del cinquantesimo livello (equivalente del decimo grado nella gerarchia della Gilda). Una volta giunti a questo punto ci verrà affidata, da un NPC misterioso, una missione che ci consentirà di elevarci al rango di Pirata Leggendario. Tolti i Viaggi, l’altra attività per ora offerta da Rare sono i Raid. Se state veleggiando e all’orizzonte vedrete apparire una grande nuvola, cupa e roboante, a forma di teschio non potete sbagliare: è in atto un Raid, un assalto a un fortino governato da Scheletri che assaliranno a ondate i pirati tanto coraggiosi da affrontarli. Sconfiggendo queste ondate di nemici i giocatori guadagneranno una Chiave che garantirà loro l’accesso al forte presidiato dagli Scheletri e, con essa, l’ambito bottino.
Tecnicamente non c’è molto da eccepire: personalmente ho giocato il titolo di Rare su PC (con una configurazione in grado di far girare il gioco al massimo del dettaglio) e, a parte un fastidioso effetto pop in di alcuni elementi in lontananza e un field of view a mio avviso un po’ troppo ristretto, per l’esperienza che Rare va a proporre, sul fronte grafico non possiamo che brindare, con un boccale di grog, alla salute degli sviluppatori. La caratterizzazione del mondo di gioco, seppur vasto e un po’ vuoto a tratti, è ottima e il sistema di illuminazione riesce a creare delle atmosfere decisamente coinvolgenti. Molto apprezzabile anche il ciclo giorno/notte; più volte mi sono trovato in coffa, sul mio Sloop, ad osservare un’alba dopo una tempesta o, magari, sul ponte di un Galeone con il naso all’insù a godermi il viola e il verde di un’aurora boreale.
L’audio, a parte la monotonia della colonna sonora, è ben curato e riesce ad essere funzionale al gameplay: ben direzionato e nitido, ogni rumore prodotto dall’ambiente circostante (inclusi i nemici e la fauna, ovviamente) ha una fonte precisamente individuabile.
In conclusione Sea Of Thieves mi ha convinto, ma con riserve. Il futuro del titolo è per ora incerto, basato su un equilibrio precario che vede da un lato le promesse di Rare, che si auspica vengano presto onorate, e dall’altro una community bramosa di nuovi contenuti per un titolo atteso da anni. Noi abbiamo scelto di dare fiducia a Rare, confidando in un supporto al titolo degno di questo nome e che sia il vero vento in poppa di questo galeone.
Solo il tempo ci può dire se Rare riuscirà a seguire la rotta ideale che ha tracciato per Sea Of Thieves, ma se state cercando un titolo che premi la libertà d’azione più completa e sia privo di troppi orpelli, avete il gioco per voi. Se, d’altro canto, quello a cui ambite è un PvP ben strutturato, quest line avvincenti e una trama da seguire, rifuggite queste acque: le vostre speranze naufragherebbero subito.