Al contrario di quanto il comune buon senso lascerebbe ipotizzare, l’appetibilità di un videogame non è necessariamente legata all’effettivo valore del suo gameplay, né tanto meno alla sua prestanza tecnica…

Anni ed anni di speculazioni commerciali paiono aver difatti confermato che, al momento di effettuare un acquisto, l’utente medio tenda a farsi influenzare anche da meri dettagli, come la spettacolarità della copertina o il semplice logo stampato su di essa.

Tra tutti gli elementi contestuali in grado veicolare l’interesse del pubblico, il supporto di un celebre testimonial rimane in ogni caso quello più affidabile, tanto che a confermarcelo troviamo una serie pressoché illimitata di iniziative a tema.

Particolarmente in voga nel ramo degli sportivi, questo escamotage pubblicitario non è andato però accompagnandosi sempre ad intuizioni brillanti: spesso e volentieri, ci siamo difatti ritrovati tra le mani titoli letteralmente bruciati dal supporto di soggetti tutt’altro che carismatici.

A guidare questo improponibile carrozzone troviamo diversi prodotti legati alla sfera calcistica come Sean Dundee’s World Club Football e Tony Meola’s Sidekicks Soccer: rispettivamente dedicati a due tra i peggiori giocatori della storia, questi ultimi fanno il paio con il mistico Glen Hoddle Soccer che, oggi come oggi, corrisponderebbe ad un Fifa 18 con Riccardo Montolivo in copertina.

Restando sul versante italiano, fa senz’altro piacere notare che nel 2002 vi fosse qualcuno disposto a dedicare un intero progetto ad un fuoriclasse del Bel Paese: peccato soltanto che Gianluca Vialli’s European Manager 2002 della Midas mirasse ad esaltarne le doti di allenatore e non la più legittima abilità col pallone…

La situazione non migliora di certo volgendo lo sguardo al mondo del pugilato professionistico: se Activision ebbe lo stomaco di piazzare in copertina un leggendario brocco irlandese come Barry McGuigan (Barry McGuigan Championship Boxing, 1985), SEGA non avrebbe fatto certo di meglio dedicando nientemeno che a James “Buster” Douglas – sì, proprio quello che mandò al tappeto Tyson nel match più farlocco della storia della boxe – la versione occidentale del mitico Final Blow (1990).

Spostando l’obiettivo sul parallelo universo della Kickboxing, risulta a questo punto doveroso elargire un encomio speciale al sontuoso André Panza’s Kick Boxing prodotto da Loriciels nel 1990, cui abbineremmo volentieri quel panzone di Jocky Wilson apparso sulla copertina Darts Challenge (1988, Amiga).

Mentre l’automobilismo veniva impunemente parodiato dalla distribuzione di Satoru Nakajima F1 Hero (1990, NES), il mondo del tennis si sarebbe invece distinto per aver immolato decine di più meritevoli campionesse sull’altare della bieca avvenenza, consegnando ai posteri il conturbante Anna Kournikova Smash Court Tennis (1998, PSX).

Volendo trovare un obbrobrio che possa aspirare al mirabolante ruolo di “Testimonial dei Peggiori Testimonial” di sempre, la scelta non potrebbe in ogni caso che ricadere sull’agghiacciante Tommy LaSorda Baseball (1989, Mega Drive) che vedeva campeggiare in cover il volto non certo fotogenico di uno dei più attempati eroi della disciplina in questione. A quel punto, tanto valeva piazzarci Luca Brasi del Padrino.