MotoGP 19 Recensione

MotoGP 19 Recensione | Milestone, l’orgoglio italiano della scena videoludica internazionale, sempre attiva nel settore, ha finalmente portato a compimento la sua ultima fatica e quest’oggi siamo qui per parlarne. MotoGP 19 è un inno alla gioia; un passo in avanti, ludicamente parlando, ma con uno sguardo rivolto al passato, per riproporre contenuti assai graditi in precedenza e rimossi senza un motivo realmente logico. Simulatore realistico di una longeva saga per antonomasia che, pur con i suoi alti e bassi, ha garantito a tutti gli appassionati di Valentino Rossi e compagni una serie di titoli con cui sfrecciare in pista e vivere l’ebbrezza del Motomondiale (anche perché non sono moltissimi gli esponenti del genere in competizione). Come ben saprete, non si tratta di un racing arcade, di conseguenza è un titolo non adatto a tutti. Ciononostante, l’impegno di Milestone nel designare una qualità maggiore rispetto al passato ed arricchire nel miglior modo possibile l’esperienza di MotoGP 19 si intravede alla grande.

MotoGP 19 panoramica circuito

Panoramica del circuito.

Una volta avviato il gioco, la prima cosa che saremo invitati ad eseguire è creare il nostro alter ego pilota. L’editor non consente di modificare chissà cosa e ci limita a scegliere tra una serie di volti, senza poterli rimaneggiare a piacimento o cambiargli il look. Dopotutto, si tratta di un personaggio che vedremo nel 99% dei casi con un casco indossato, pertanto è anche giusto che l’editor non sia stato approfondito in maniera complessa. Al contempo potrà invece farvi piacere che esso risulti ben variegato nelle modifiche della tuta, dei caschi e di tutto ciò che riguarda l’estetica del pilota, avendo pure modo di creare il proprio casco personale e disegnare il numero di gara. Soprattutto per la modalità online, questa forte personalizzazione permette di avere piloti sempre diversi (ammesso che chiunque si dedichi a tutto tondo all’editor; di sicuro molti si limiteranno a scendere in pista con la prima cosa a caso che capita).

Moto GP 19 sulla griglia di partenza

Sulla griglia di partenza

Si scende in pista

MotoGP 19 permette di scegliere tra tante modalità di gioco con le quali sbizzarrirsi in gare ricche di emozioni e adrenalina. Troviamo innanzitutto la Carriera il cui scopo è guidare il nostro personaggio in un percorso di crescita, partendo dalle classi inferiori sino ad arrivare alle categorie professionistiche (il titolo permette anche di bypassare ed iniziare direttamente dalla MotoGP classe 500, ma invitiamo a partire dal basso per tanti motivi). Per chi ama maggiormente la competizione ardua e vuole mettere a dura prova le proprie abilità può scegliere di giocare la Carriera PRO. A differenza di quella standard, con questo livello di difficoltà più alto non sarà possibile ripetere le gare e tutto risulterà di gran lunga più complicato. Se non vengono rispettati gli obiettivi stagionali troppo a lungo durante la carriera, ciò potrebbe comportare il vostro licenziamento (e questo vale anche normalmente). Quindi, impegnatevi costantemente e cercate di portare a casa il Motomondiale. Ad arricchire però il single player è una vecchia modalità che fa il suo ritorno per la felicità di tutti i fan: trattasi di Sfide Storiche nella quale rivivremo, pad tra le mani, i momenti più importanti della storia di questo entusiasmante sport. Troviamo eventi recenti ed altri più vetusti sino alle rivalità storiche che hanno segnato gli annali del MotoGP. Ogni sezione ci mette dinanzi a svariati scenari che noi dovremo replicare fedelmente per portare a casa la “vittoria”. Una volta avviata Sfide Storiche sentirete come il bisogno fisiologico di completare tutti gli scenari di ogni sezione nel miglior modo possibile. Un pizzico di approccio concettualmente arcade in un’opera basata innanzitutto sul realismo e sulla simulazione dello stesso. Come se non bastasse, troviamo anche una nuova categoria di veicoli appartenente alla classe MotoE, ossia i bolidi elettrici che debuttano per la prima volta nel gioco così come nella realtà nel Motomondiale 2019. MotoGP 19 offre quindi molti contenuti ed una graditissima personalizzazione. Tra le tante modalità, le ore garantite dal racing game targato Milestone saranno sicuramente molte e con la giusta varietà di sicuro ci si annoierà di meno rispetto al passato. Ad arricchire il tutto ci pensa ovviamente una modalità multiplayer online (che purtroppo non abbiamo potuto testare con mano) di gran lunga più efficace stando alla presenza di server dedicati. La promessa è quella di garantire un’esperienza più piacevole ed efficiente nonché miglioramenti generali di performance. In aggiunta ritroviamo anche la modalità Race Director Mode in cui impersoneremo un direttore di gara (ma solo nelle gare tra amici) con il compito di assegnare penalità, decidere le condizioni meteorologiche ed avere il controllo delle telecamere in game. Qualora avessimo modo di testare il gioco anche online ve ne parleremo in un articolo apposito in seguito.

Il compianto e mai dimenticato campione Marco Simoncelli detto il SIC

Il feeling alla guida di MotoGP 19 è piacevole e il feedback delle azioni decisamente solido. Peccato soltanto che il controller PlayStation 4 (versione da noi testata) abbia dei trigger (grilletti) che non sono di certo il massimo e considerando l’estrema precisione richiesta dal gioco il pad dell’Xbox One può, seppur di poco, migliorare l’esperienza. Chiaro si tratti di una sottigliezza, ma in ambito competitivo è probabilmente un fattore che può fare la differenza. Pur essendo un racing simulativo, MotoGP 19 cerca comunque di avvicinarsi ad un bacino di utenza un po’ più corposo, permettendoci di gestire determinati settaggi inerenti alla guidabilità. Dai più estremi, dove le nostre skill alla guida della moto risulteranno fondamentali per rimanere in sella, a quelli più permissivi che, come ovvio che sia, non rendono di certo il gioco una passeggiata, ma vi semplificano un po’ la vita dandovi pure l’opportunità di contare sul rewind, ossia il riavvolgimento del tempo nel caso di una curva sbagliata o per mille altri motivi. In MotoGP 19, come appena ribadito, la precisione è di vitale importanza per essere vincenti e un approccio tipicamente arcade non vi aiuterà di sicuro; se siete abituati a racing più spensierati, valutate bene prima di optare per un titolo simulativo. Detto ciò, non mancheranno le soddisfazioni mano a mano che noteremo dei margini di miglioramento. I comandi rispondono in maniera poderosa e la profondità degli stessi è notevole. Bisogna davvero dosare tutto con precisione, quasi millimetrica, poiché un movimento più brusco della levetta analogica così come un colpo di freno ruvido o un’accelerazione decisa nel momento sbagliato possono compromettere la guida (e via di voli dalla moto, all’inizio cadrete tante volte a patto non mastichiate il gameplay della serie). Il livello raggiunto è sicuramente alto e lo si percepisce anche dalla fisica dei veicoli durante i molteplici movimenti, sebbene siano stati raggiunti come al solito dei compromessi per far sì che l’esperienza non risulti fin troppo esasperante. Inoltre, che sia il pilota da voi creato o uno realmente esistente del roster (tutti ben realizzati e fedeli a quelli veri e propri), nella carriera, così come in una partita veloce, è possibile modificare le prestazioni della moto, sia manualmente (per i più esperti) che in automatico con però le indicazioni del giocatore: i meccanici vi chiederanno varie info e in base alle vostre risposte realizzeranno una messa a punto per voi. Tutte le messe a punto possono ovviamente essere salvate così da ricaricarle ogni volta che lo si desidera. Stesso dicasi per le gare: per un’esperienza quanto più fedele alla reale competizione, MotoGP 19 vi permette di affrontare l’intero week end partendo dalle prove, passando per le qualificazioni sino al warm up prima della gara. Ovviamente potrete scegliere voi cosa fare oppure no; seppur sia possibile accedere direttamente alla gara noi vi consigliamo di partire dalle prove e passare tutti gli step in quanto imparare i circuiti e la loro struttura, curva dopo curva, è di vitale importanza.

A 110 Km/h

Rossi c’è, la telecronaca un po’ meno in MotoGP 19

Guido Meda non manca nell’ultima fatica di Milestone, tuttavia i suoi interventi sono esclusivamente relegati nei vari intermezzi prima di una gara o delle prove. Un gran peccato considerando che una buona telecronaca (specie se di Meda in persona) avrebbe potuto esaltare al meglio i momenti migliori di un match come ad esempio un sorpasso avvincente. Non si chiedeva di certo una voce onnipresente (nemmeno nei calcistici lo è mai per davvero), però riteniamo che qualcosina in più si poteva fare. Un “Rossi c’è!” non ci sarebbe affatto dispiaciuto. Per il resto, non si può criticare poi molto a MotoGP 19. La realizzazione dei vari circuiti è fedele alle controparti autentiche della realtà e tutte e moto di qualsiasi classe risultano davvero curatissime e di ottima fattura, così come l’editor. Forse giusto il comparto tecnico non fa ancora gridare al miracolo; seppur piccoli i passi in avanti rispetto al predecessore sono evidenti: le texture sono più dettagliate, il dosaggio dei colori più realistico così come per gli effetti di illuminazione e, soprattutto, non c’è il pop-up che era leggermente presente in MotoGP 18. Non brilla sugli effetti particellari e la distruttibilità dei veicoli; abituati a vedere di cos’è capace Forza Horizon 4 di certo non ritroveremo la stessa qualità in MotoGP 19, ma il risultato complessivo è comunque più che soddisfacente. La colonna sonora non enfatizza al meglio la produzione e non vi saranno brani durante le gare. La scelta da un lato è condivisibile poiché difficilmente in un racing simulativo si opta per un accompagnamento musicale, proprio per coinvolgere totalmente il giocatore con il circuito che deve affrontare, ma al contempo un gioco come Gran Turismo 4 non era esente da musica e non è che rendesse l’esperienza meno di impatto. Tutt’altro. Ovvio è blasfemia la presenza di stazioni radio, ma la possibilità di scegliere se avere o meno qualche brano di accompagnamento non avrebbe guastato, considerando che non vi è nemmeno la telecronaca durante le gare. Al di là di questo, le tracce musicali presenti in MotoGP 19 fanno il loro lavoro, ma senza infamia e senza lode; come c’è da aspettarsi in titoli di questo tipo (ed è un peccato, poiché la musica è un elemento da non sottovalutare, proprio come raccontato in questo approfondimento).

MotoGP 19 è il gradito ritorno di un brand che negli anni ha sempre avuto alti e bassi ed ultimamente non brillava più così tanto. Milestone ha capito che i contenuti single player sono graditi, specie dagli appassionati; con le rifiniture tecniche e di gameplay ha confezionato una delle migliori esperienze dedicate al Motomondiale videoludico. Chiaro, non è un titolo per tutti, però se in parte siete sempre stati attratti dal motociclismo, potete tranquillamente farci un pensierino. Quello che consigliamo in principal modo è un approccio lento e parsimonioso. Non buttatevi fin da subito in pista con i bolidi più veloci; piuttosto partite dalle classi minori ed eseguite un “level up” passo dopo passo. Solo così il gioco potrà darvi le migliori soddisfazioni, mentre in caso contrario potrebbe pure frustrarvi e non per colpa del suo gameplay che, ribadiamo, è di buonissimo livello. Insomma, ritroviamo tanti contenuti, qualche novità, vari miglioramenti di sorta e una modalità carriera decisamente interessante. Milestone con MotoGP 19 è sicuramente tornata in gran forma.

Appassionato di videogiochi sin dalla tenera età di 3 anni, Ismaele scrive per il settore dal 2010 e da allora non si è più fermato. Nutre amore profondo per Nintendo ed i suoi brand, in particolare per quello di The Legend of Zelda. Col tempo, però, ha conosciuto e scoperto tante nuove produzioni, sia odierne che del passato, affinando i suoi gusti e la sua cultura videoludica. Nel tempo perso, ambisce a diventare un game designer ed un compositore-musicista, ma restano sogni chiusi nel cassetto... almeno per ora!