Spider-Man Far From Home Recensione

Spider-Man Far From Home Recensione Marvel

Spider-Man Far From Home | Spider-Man è ormai un unicum dell’intero Universo Cinematografico Marvel. Con i distratti insegnamenti di Tony Stark, suo mentore e figura paterna, Peter Parker ha infatti vissuto una guerra civile tra supereroi e due conflitti intergalattici ancor prima di arrivare al suo secondo film. E in tutto ciò, ovviamente, il ragazzo è rimasto tale. L’Uomo Ragno era riuscito ad abbracciare la sua seconda identità solo in Homecoming, ma è in Far From Home che si vuole andare ben oltre, mostrando il lato umano di Peter e il suo reale desiderio; non come Spider-Man, ma come studente e, infine, come ragazzo. Mentre tutto il mondo si chiede disperato cosa fare senza un Iron Man a proteggere la loro realtà, ormai una figura salvifica per intere galassie, l’unico a poter anche solo ascoltare queste richieste, non a caso, è sempre e soltanto lui: un supereroe che aveva deciso volontariamente di allontanarsi dal sogno dei Vendicatori e di tornare, invece, a servire e proteggere il Queens. Tutt’a un tratto, invece, Spider-Man si ritrova a vivere la scomparsa di Tony nella sua più grave accezione possibile, e ora il ragazzo – in cerca di un futuro tutto suo – deve decidere nel peggior momento cosa diventare agli occhi del mondo: il prossimo Iron Man, l’amichevole Spider-Man di quartiere o uno studente, ignaro delle sue grandi responsabilità?

Spider-Man Far From Home: uno studente

In Far From Home facciamo fin da subito conoscenza con la definizione globale dello schiocco di Thanos. Se agli occhi dei fan il gesto è sempre stato visto come The Snap, ossia Lo Schiocco, nel MCU si è pian piano passati dalla Decimazione al… Blip! Un termine stravagante, ma utilizzato in virtù del fatto che tutti gli esseri viventi scomparsi tramite il Guanto dell’Infinito sono tornati senza accorgersi effettivamente dei 5 anni trascorsi. Un altro nome per una tragedia che avevamo visto con i nostri occhi in Infinity War, e che in Far From Home è stata finalmente accettata da tutti i popoli dell’universo. D’altro canto, Peter non riesce ancora a superare gli eventi legati al Guanto, senza considerare ovviamente la scomparsa di Tony, sicché non viene deciso dallo stesso Parker di unirsi a una folle gita scolastica in Europa; nessun costume di Spider-Man, stavolta.

Ed ecco che alla regia di Jon Watts cominciano a notarsi dei miglioramenti effettivi dalla formula di Homecoming, con una cura talmente maniacale nei dettagli delle città europee da mettere i brividi; dalle gondole ai negozietti velati tra i vicoli della città, Venezia è solo un grande esempio delle ricostruzioni attuate in Far From Home, ed è solo una delle tante tappe prevista dalla gita scolastica. Ma è lì che Peter vuole far riemergere la sua vita da studente, nel tentativo di scovare un modo tutto suo per conquistare MJ ed evitando frattanto di tornare nella calzamaglia. La vacanza è tutta sua, ora.

Diviso tra il teen drama e l’action supereroistico, misto alla comicità incessante che caratterizza i film del MCU, il bello di Far From Home è che riesce a coordinare due generi contrapposti in una maniera tra l’altro inedita, che mai fino a ora era stata realmente sfruttata a dovere. In molti si ricorderanno gli esempi degli Spider-Man di Sam Raimi e Marc Webb, con la trilogia originale che faticava a trovare una relazione ragionata tra Peter e MJ e la seconda che, invece, aveva voluto saltare a piè pari la figura di Mary Jane. D’altronde, il legame che si viene a creare tra Peter e Michelle in Far From Home è una tra le più dolci dichiarazioni d’amore nel mondo filmico della Marvel. Teneri e impacciati come degli adolescenti alle prime armi, le vicende dei due donano un senso d’umanità agli scontri con gli Elementali, che altro non sono se non una mera distrazione. Più che salvare il mondo, conquistare Michelle sarà la più grande impresa da affrontare per Peter Parker.

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L’amichevole Spider-Man di quartiere

E il nostro web slinger preferito? Spider-Man ovviamente torna, ma lo fa con un’accezione diversa. Ora costretto da Nick Fury e subordinato alla nuova figura di Mysterio, interpretato magistralmente da Jake Gyllenhaal, l’Uomo Ragno dovrà fare di tutto per eliminare la minaccia degli Elementali senza dare nell’occhio. Con la nuova direzione europea, anche il costume cambierà totalmente. L’aspetto vivace e colorato dell’Iron Spider Suit verrà quindi sostituito dal nero pece della Stealth Suit, creata appositamente per distanziarsi il più possibile dalla figura dell’Uomo Ragno. E chi conosce il segreto di Peter, invece, come avrà reagito al viaggio della classe? Happy rimane sicuramente un’ancora di salvezza per Parker; legati dall’amicizia con Tony Stark, entrambi sono alla ricerca di un fine da seguire, e si scaricheranno tra loro sia dei messaggi di speranza che i loro goffi tentativi di trovare una vita normale oltre la loro realtà di alieni interdimensionali e supereroi che si scazzottano a vicenda. Personaggi come NedMay o Flash Thompson, per contro, fungeranno semplicemente da comic relief.

In tutto ciò è interessante notare come nel MCU si sia arrivati a distaccare ogni supereroe dagli altri Vendicatori. In Far From Home, a conti fatti, basterebbe solo Captain Marvel per porre fine al pericolo imminente degli Elementali, ma per ogni eroe citato si riesce a trovare una spiegazione plausibile. Carol Danvers non può essere disturbata per un misero dramma che riguarda solo la Terra, mentre divinità come Thor sono attualmente sperdute assieme ai Guardiani della Galassia, svaniti nel nulla dal finale di Endgame. E gli altri? Giustamente non c’è stato il tempo di elaborare delle giustificazioni per tutti, ma la realtà dei fatti è che Spider-Man viene ormai visto come l’erede di Iron Man e come l’unica salvezza per l’Europa e, forse, anche per il mondo.

Spider-Man Far From Home Recensione Marvel

Il prossimo Iron Man

Nonostante il rischio posto degli Elementali, la più grande sorpresa di Far From Home rimane Mysterio, una delle figure più carismatiche del MCU e uno degli adattamenti in assoluto più riusciti del personaggio. Quentin Beck apre le porte anche ai conflitti più belli che si siano mai visti nella storia dell’Arrampicamuri; non solo attraverso la dialettica, attraverso la quale Peter Parker sente ancora l’impotenza di non avere la stessa esperienza di Stark, ma anche da una visione puramente estetica. Far From Home nasconde in tal senso alcune tra le sorprese più intriganti dell’Universo Cinematografico Marvel, formando il futuro Peter Parker in maniere a dir poco inaspettate e mettendo su schermo delle sequenze oniriche che arrivano addirittura a eguagliare le scene viste nell’addestramento dell’Antico in Doctor Strange. Ed è con Mysterio che sorgono alcuni dubbi sull’eredità di Iron Man: a chi affidarla? Peter si sente ancora inadeguato per succedere alla figura di salvatore dell’universo, e sarà anche il viaggio in Europa a fare da catalizzatore per stravolgere la fragile mentalità dell’Uomo Ragno.

Quest’alienamento di Peter dalle sue icone cardine e dal suo stesso ruolo da supereroe funziona anche in relazione a una colonna sonora mutevole; epica e trionfale nei momenti in cui si palesa l’Uomo Ragno e goffamente docile nelle vicende umane di Peter Parker, senza contare ovviamente i brani unici a seconda delle città visitate, Michael Giacchino è ormai una garanzia nelle colonne sonore del MCU, e perfino le sfumature nella natura di Mysterio vengono colte dalle tracce, che vengono riformate con l’avvicinarsi delle vicende centrali del film. Anche in questo, Spider-Man Far From Home riesce a superare Homecoming e a trovare una sua individualità.

Non c’è dubbio: Spider-Man Far From Home rappresenta la miglior conclusione per la Fase 3 dell’Universo Cinematografico Marvel. Nonostante qualche incertezza nella frenesia delle vicende mostrate, il mondo post Blip immaginato da Jon Watts tratteggia una dimensione filmica dell’Arrampicamuri totalmente inedita e legata strettamente agli scorsi film del MCU, facendo maturare anche una nuova identità in Peter Parker. Esplorando la sua trascorsa affinità con Tony Stark, anche qui in modi assolutamente inattesi, Peter è finalmente pronto per affrontare le nuove minacce del futuro. Qualunque esse saranno. E sì, possiamo anche spodestare Spider-Man 2 dal miglior live action dedicato all’Uomo Ragno.

Dopo un rito di iniziazione tenuto dalle alte cariche di GamesVillage, Valerio è stato accettato come redattore. È il più giovane del gruppo e, nonostante le apparenze, nasconde un grande talento. Ma lo nasconde molto bene! Non vi consigliamo di partire con lui: leggende narrano che chi l'abbia seguito si sia perso nei meandri della misteriosa Pomezia.