All or Nothing The Carolina Panthers Stagione 4 Recensione

All or Nothing The Carolina Panthers Stagione 4

All or Nothing The Carolina Panthers Stagione 4 | È disponibile su Amazon Prime Video la quarta stagione di All or Nothing, interamente dedicata alle pantere del football americano. Dopo le fortunatissime stagioni dedicate ad altre leggendarie icone sportive come il Manchester City o gli All Blacks, Amazon decide di riportare le proprie telecamere sui campi statunitensi per seguire una delle squadre più forti degli ultimi anni nella rincorsa ad un titolo recentemente sfumato.

All or Nothing The Carolina Panthers Stagione 4

La grafica della quarta stagione di All or Nothing – The Carolina Panthers

All or Nothing  The Carolina Panthers Stagione 4: questa è (quasi) Sparta!

Tutto inizia con due elementi apparentemente in disaccordo. Un dibattito su quanto sia old school Beyoncé diventa in pochi minuti il volano per riesumare un trauma ancora troppo fresco, quello della sconfitta al Super Bowl del 2016 ad opera dei Denver Broncos. Il format di All or Nothing, che nel 2017 si è aggiudicato un Emmy come miglior docuserie a tema sportivo, torna a parlare della squadra di Charlotte seguendo l’intera stagione sportiva dei suoi protagonisti. Orgoglio, sacrificio, senso del dovere, responsabilità e tensione sono fattori all’ordine del giorno per gli eroi della palla ovale. E durante gli 8 episodi (tutti di un minutaggio compreso tra i 34 ed i 44 minuti) i giocatori chiave della squadra vengono raccontati con particolare attenzione. C’è il quarterback Cam Newton, poi il linebacker Luke Kuechly o ancora il running back Christian McCaffrey. Persone, ancor prima che sportivi, di cui si imparano le attitudini, i rituali pre e post partita, le difficoltà (infinite) da superare durante un’intera annata sportiva.

All or Nothing The Carolina Panthers Stagione 4

Il caschetto dei Carolina Panthers

Uno sport mai del tutto esploso in Italia

Nonostante il livello tecnico messo in campo da All or Nothing The Carolina Panthers Stagione 4 sia comunque elevato e le vicende della squadra portino ad una immediata affezione nei confronti dei giocatori, resta comunque il dubbio sull’appetibilità di un prodotto di questo tipo sul pubblico del nostro Paese. Negli anni, di sforzi per estendere la cultura del football americano da parte delle emittenti televisive nazionali è stato notevole, ma ciò non ha mai portato ad una mania – o anche ad una semplice fascinazione – per uno sport considerato ancora come lontano. Programmi tv come lo storico Sfide, trasmesso dai Rai 3, dimostrano che l’idea di raccontare le vicende sportive di una squadra o di un singolo personaggio è un’intuizione che farebbe breccia nel cuore degli spettatori, ma tanto in questo genere di formati dipende dallo sport che si decide di trasmettere. Allora, vista l’impermeabilità dimostrata verso giochi come il baseball o lo stesso football, sarebbe interessante immaginare quale potrebbe essere la prossima squadra (ed il prossimo sport) da caricare sulla piattaforma streaming di Bezos.

Se Netflix Italia ha deciso di puntare tutto, qualche anno fa, sulla storia della Juventus, la squadra più tifata del Paese e quindi il bacino di spettatori più ampio da poter accaparrarsi, per Amazon la strategia non sembra ancora troppo chiara.
All or Nothing The Carolina Panthers Stagione 4 è una serie che conferma la linea già vista negli anni passati e di certo non scontenterà gli appassionati. Ma è altrettanto sicuro che, per ora, da noi non potrà che continuare ad essere una serie destinata alla nicchia. 

Gianluca la passione per il cinema la scopre a 4 anni, quando decide che il suo supereroe nella vita sarà sempre e solo Fantozzi. 
Poi però di quella passione sembra dimenticarla fin quando, un giorno, decide di vedere uno dietro l’altro La Dolce Vita di Fellini, Accattone di Pasolini e La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino. Da quel momento non c’è stato verso di farlo smettere di scrivere e parlare di cinema, in radio e su portali online e cartacei. 
Vive a Roma perché più che una città gli sembra un immenso set su cui sono stati girati chilometri e chilometri di pellicola. 
Odia le stampanti.