Dracula Recensione

Dracula

Ciclicamente il mito di Dracula si ripropone attraverso film o serie televisive. Il più famoso vampiro di tutti i tempi, nato dalla penna di Bram Stoker è così al centro anche del nuovo show targato Netflix. Ideato da Mark Gatiss e Steven Moffat, Dracula ripercorre le origini e l’evoluzione del personaggio attraverso un viaggio di secoli e secoli. Con protagonista un brillante Claes Bang, la realizzazione si struttura in tre episodi che sono in realtà dei lungometraggi da un’ora e mezza ciascuno, strettamente connessi tra di loro e ambientati in precisi momenti della vita della celebre figura.

La storia ha inizio verso la fine dell’800, nel castello in Transilvania del conte Dracula, il quale è pronto a compiere un viaggio verso l’Inghilterra, ma non prima di aver dato vita ad alcuni necessari sacrifici. La serie lo segue così negli spostamenti in mare, negli ostacoli incontrati sul cammino, nel imparare a conoscere sempre meglio il proprio potenziale, fino ad arrivare nell’Inghilterra dei nostri giorni, dove dovrà scontrarsi una volta per tutte contro un’antica rivale: Agatha Van Helsing.

Dracula

Chi ha paura dei vampiri?

Composta da tre puntate, la serie manifesta da subito il desiderio di non seguire canonicamente il romanzo di Stoker, bensì di attuarne una libera reinterpretazione. Non mancano, ad ogni modo, i personaggi divenuti celebri, che trovano qui elementi che li arricchiscono e rendono ulteriormente interessante il loro agire all’interno degli episodi. Il primo di questi, ambientato esclusivamente tra un convento e il castello di Dracula, getta così le basi per entrare in tale universo narrativo, sfoggiando alcune trovate narrative e alcuni dialoghi particolarmente riusciti, che costruiscono un tono certamente horror ma mai privo di una forte ironia, come si rivelerà poi essere lo stesso protagonista.

Ciò non toglie che il primo sia probabilmente anche l’episodio meno compiuto, frenato tanto da effetti speciali di dubbio gusto quanto da una costruzione non particolarmente forte dell’atmosfera. Pur se dichiaratamente il più horror dei tre, questo risulta infatti l’unico degli episodi ad appoggiarsi ad un uso frequente di jump-scare, che si rivelano non sufficienti per dar vita al costante senso di terrore che invece una storia del genere dovrebbe emanare. Fortunatamente c’è Claes Bang nel ruolo del celebre vampiro, che gioca con il personaggio costruendolo in modo impeccabile, sia quando tenta di sedurre che di incutere timore.

Certamente più affascinanti i successivi due episodi. Nel viaggio in nave del secondo, l’atmosfera diventa quella di un giallo, dove i personaggi coinvolti devono necessariamente trovare chi di loro è l’omicida prima che questi possa prendere il sopravvento. Lo spettatore sa bene che è Dracula l’artefice delle misteriose scomparse tra i passeggeri, eppure partecipa con interesse al progredire della vicenda. Nel terzo, si assiste invece alla necessità di un personaggio secolare di confrontarsi con una realtà fatta di dispositivi, luci al neon e superficialità esistenziale. E’ l’episodio forse narrativamente più “vuoto”, ma senza dubbio il più malinconico e che più svela l’umanità e la mortalità del conte.

Dracula

Una leggenda senza tempo

Il Dracula di Bang è certamente il cuore della serie, non perché egli sia il protagonista quanto perché viene costruito in modo particolarmente affascinante, mostrato attraverso sfumature che gli permettono di rivelare paure ben più umane di quanto si potrebbe pensare. I due ideatori della realizzazione rielaborano così una leggenda senza tempo creando una vera e propria trilogia, che ha come pregio quello di regalare buoni momenti di intrattenimento e un’acuta riflessione sul viaggio dell’umanità attraverso le ere.

Come precedentemente accennato, non mancano elementi che rischiano di mettere in crisi l’equilibrio dell’opera, dando vita ad un tono generale non sempre perfettamente omogeneo. Nonostante ciò lo show si rivela ben presto come una riscrittura intelligente, che sa dove vuole portare lo spettatore e riesce a tenerne l’attenzione fino all’ultimo, con i suoi ambienti cupi, multiformi e dinamici, che diventano vero e proprio specchio dell’epoca in cui si trova a vagare Dracula.

Dracula, e il mondo dei vampiri, vengono così riportati in vita, in una serie che sembra crescere insieme al suo protagonista. Da un primo episodio incerto, che fatica a reggersi sulle proprie gambe, ad uno conclusivo che ha compreso il proprio potenziale e sa come farne sfoggio, spiccando finalmente il volo con le proprie ali di pipistrello.

Gianmaria è sempre stato un grande appassionato di cinema e scrittura, tanto da volerne fare la sua professione. Studiando queste materie all'Università decide di fondere le sue passioni nella critica cinematografica e nella scrittura di sceneggiature. Tra i suoi autori preferiti vi sono Spike Jonze, Noah Baumbach e Richard Linklater.

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