Rivedere la gang di Saints Row IV Re-Elected su Nintendo Switch dopo così tanti anni – quasi sette per la precisione – non pare più così strano visto quanti titoli sono stati portati sulla console Nintendo per sfruttare la portabilità della piattaforma. La saga dei Saint ha già fatto un passaggio sulla piattaforma ibrida con il terzo capitolo e questo nuovo porting rappresenta la naturale prosecuzione in vista di novità future. Volition e Deep Silver stanno infatti già lavorando ad un nuovo capitolo e in attesa di scoprire dettagli su questo progetto in cantiere, non resta che tornare tra le strade di Steelport per rispolverare la folle azione rocambolesca della gang dei Third Street Saints.
Saints Row IV e le citazioni pop
Può una semplice e irruente banda di strada arrivare fino alla Casa Bianca? Proprio questo accade in Saints Row IV Re- Elected con il/la protagonista che viene eletto/a al ruolo di presidente degli Stati Uniti. Questo avviene proprio nel momento in cui una razza aliena invade la Terra e schiavizza la razza umana. Da questo incipit, anticipato da un editor di personaggio folle quanto tutto il gioco, si dipana una trama che va a pescare senza pudore e paura nella cultura pop sia cinematografica che dei videogiochi tramutando questo gioco in una enciclopedia della fantascienza.
C’è spazio un po’ per una quantità infinita di easter-egg e trovarli tutti potrebbe essere un gioco nel gioco. Indipendence Day, Matrix e Men in Black sono solo alcune delle pellicole dalle quali Saints Row IV Re-Elected ha spudoratamente preso spunto creando un patchwork di situazioni e scene che parrebbe forzato ma che regge a livello narrativo grazie ad una trama semplice e stereotipata senza troppi ricami e con tanti eccessi. Non verrà ricordata come la più emozionante concatenazione di eventi, ma è certamente un letto comodo su cui sono adagiate le meccaniche di gioco.
“Mamma, pare che ho i super poteri”
Gli inizi di Saints Row IV Re-Elected sembrerebbero quelli di un classico titolo action che vuole puntare sulle consolidate meccaniche simili a quelle di un Gran Theft Auto: sparatorie per le strade, armi (spesso improbabili) e proiettili a profusione, auto da rubare e guidare senza regole, mappa aperta in stile open world e tanta ignoranza. Un more of the same che potrebbe risultare perfino stantio, ma che dopo pochissime missioni esplode in un tripudio assurdità con l’arrivo dei super poteri. Il personaggio acquisirà abilità di super-salto, super-velocità e perfino la capacità di arrampicarsi sui muri potendo persino lanciare attacchi energetici. Le nuove abilità speciali dell’alter ego sono il crack che cambia radicalmente le regole del gameplay tramutando ogni passo in un godurioso momento di adrenalinica follia, rendendo inutili i veicoli per gli spostamenti e, in alcuni casi, le armi per i combattimenti.
Il titolo porta il giocatore a sentirsi parte di un esperimento di mutazione genetica o ancora meglio in una rappresentazione virtuale che ricorda Matrix. In effetti è proprio questo il tipo di mondo in cui si muove il personaggio: una rappresentazione artificiale nella quale si accede tramite un’interfaccia neurale e nella quale spesso si incappa in glich sia volontari che accidentali (cioè derivanti dallo sviluppo) che quasi diventano indistinguibili tra di loro finendo per diventare parte attiva e apprezzabile nell’economia del gioco.
Il sistema di potenziamenti si sviluppa con un accenno di ramificazione e sblocco progressivo senza mai sfociare in una vera e propria declinazione da gioco di ruolo. Parliamo di un action crudo e puro che si sviluppa in una mappa non eccessivamente grande che si dipana molto in altezza grazie alla possibilità di arrampicarsi sui muri e sulle strutture aliene. La serie di missioni principali è accompagnata da un discreto nugolo di side-quest e attività collaterali che in molti casi appaiono come dei mini-giochi isolati dal contesto comunque piacevoli da portare a termine.
Non passa molto tempo di gioco affinché ci si ritrovi a vagare nella mappa in preda al più divertente e corroborante intrattenimento leggero in cui è insito il desiderio di spaccare tutto. Peccato che la distruttibilità del mondo sia molto limitata. In ogni caso, con un’esplosione qua e una sparatoria là, il gioco anche su Nintendo Switch mette in mostra tutta la sua brutale violenza a buon mercato.
Difetti sì, ma trascurabili
La cornucopia di frenetiche schermaglie e acrobatiche abilità proposta nel titolo è incasellata nella potenza di Nintendo Switch tarpando parzialmente la qualità grafica. Visivamente siamo, come accade spesso, un paio di passi indietro rispetto alle versioni porting di altre console e qualcuno potrebbe lamentare alcuni difetti visivi di aliasing (sempre il solito fastidioso aliasing) e alcuni compromessi sugli effetti di luce. Ma la frenesia del gameplay diluisce tutti questi difetti attenuando la percezione dei limiti tecnici.
Purtroppo, complice anche il pattern di colori dalle tonalità scure e le ambientazioni notturne, in portatile Nintendo Switch mostra ogni tanto qualche limite di campo visivo sulle medie e lunghe distanze rendendo in certi casi complicato distinguere nemici ed elementi dello scenario. Se per la vista ci sono delle piccole defezioni, ascoltare ciòche ci è offerto in-game è un piacere. La colonna sonora è incredibilmente e comprende alcuni brani famosissimi intervallati da piacevoli tracce che esplodono d’improvviso in alcuni momenti del gioco esaltando il giocatore come in una discoteca piena di gente in cui il DJ inizia la parte di serata pop-dance. Il potersi poi creare una playlist personalizzata per la radio delle auto dà ai veicoli, folli e no-sense nelle loro fattezze, un motivo di esistere.
Saints Row IV Re-Elected è il solito Saint ma allo stesso tempo molto diverso. L’azione brutale e la violenza gratuita sono sempre lì, ma nel contempo con i super poteri ci si sente Spider-Man o un Avenger. Ci si muove in un mondo stereotipato fino all’eccesso come in un Gran Theft Auto ma distorto fino a diventare una realtà alla Matrix nella quale sono stati ficcati con veemenza elementi di cultura pop e film di fantascienza assortiti. Su Nintendo Switch il titolo eredita molti di quelli che sono i difetti tecnici tipici di un porting adattato alla potenza della console, ma le frenetiche sparatorie e gli attacchi alieni a catena fanno trascurare il dettaglio grafico in favore della più cristallina azione che permette di sfogare il proprio desiderio di elargire botte da orbi come se non ci fosse un domani.