A chi piacciono le case infestate? A tutti immagino. Okay, probabilmente a nessuno piacerebbe passare una sera in un letto di un’altra epoca a contare gli scricchiolii che provocano i topi saltando sulle travi in soffitta. Ma, possiamo dire che le storie di fantasmi sono molto intriganti? Le raccontiamo davanti a un falò, nella nostra camera sotto le coperte, o su un tappeto con solo candele a farci compagnia. Basta che sia di notte. In effetti, sembra proprio che ci sia un dilatamento temporale quando cala il sole. Il crepuscolo porta con sé delle ombre che mai avremmo immaginato potessero appartenere ad alcuni oggetti. Ecco come quindi le bambole si imbruttiscono, le statue si demonizzano e i candelabri appaiono più come tarantole giganti che come semplici fautori di luce. Ma perché questo accade? Semplice: è immaginazione. La paura la trasforma ed ecco che accadono i fatti più inspiegabili. Rumori notturni, suoni strazianti di tegole che non hanno mai emesso un fiato, finestre sussurranti e quella strana sensazione di essere osservati aumenta a dismisura, finché non si viene inghiottiti nel regno dei sogni. E se, mentre dormissimo, non finissimo in un sogno ma in un ricordo? L’incubo aumenterebbe per alcuni e per altri darebbe modo di rivedere persone ormai perdute da tempo. Con questa introduzione non vogliamo tediarvi oltre, ma era doveroso spiegare o anticiparvi qualcosa su ciò che andrete a vedere il 9 novembre su Netflix. Questo giorno si tingerà di orrore e inquietudine, facendo spalancare le porte alla seconda stagione di The Haunting, premiata nel 2018 per storia e cast. Quest’oggi, noi di Gamesvillage vi invitiamo ad entrare in Bly Manor, una magione londinese in piena campagna, annidata e coccolata da un bosco che di giorno è squisitamente tinto di fiori e di notte diventa luogo di atti indicibili e dimora di mostri abominevoli. Se questa premessa vi ha incuriosito, ecco a voi la nostra recensione su The Haunting of Bly Manor.
Dove eravamo rimasti?
Ci eravamo lasciati con la Famiglia Crain nella vecchia e affascinate dimora chiamata Hill House, con i suoi fantasmi e segreti che continuavano a perseguitare i poveri fratelli persino dopo l’età prematura. Stavolta, ci spostiamo nell’Inghilterra del 1987, in una piccola cittadina della campagna, Bly, dove un’istitutrice deve iniziare il suo nuovo lavoro all’interno di una magione con due bambini orfani. Ricevuto il lavoro durante uno sfiancante e alquanto strano colloquio con lo zio dei piccoli, Henry Wingrave, che si tramuta in una chiacchierata al pub con birra e wiskey, Dani lascia il proprio appartamento per trasferirsi ufficialmente a Bly Manor. La villa è meravigliosamente costruita con mattoni del XVII secolo che la fanno apparire colorata e vivace nel bel mezzo dei propri giardini ben curati, abbracciata da un lago apparentemente limpido e puro. All’interno del maniero, l’istitutrice non è sola, insieme a lei, ad occuparsi della tenuta ma non dei bambini, c’è anche la servitù composta dalla giardiniera, dal cuoco e dalla splendida governante. Inizialmente niente sembra fuori posto e tutto è “perfettamente splendido”, ma la quiete dura poco. Cominciando con piccoli tranelli, sussurri e strane apparizioni, l’istitutrice capisce presto che non dovrà affrontare solo il proprio passato, ma che Bly Manor proprio come la cittadina stessa sono un “pozzo gravitazionale dove la gente nasce qui e muore qui…”. Riuscirà a non perdersi nei meandri di Bly Manor o verrà risucchiata anche lei?
The Haunting of Bly Manor: i fantasmi
Bly Manor nasce come seconda stagione della serie di capitoli che compongono lo show intitolato The Haunting, con un cast pressoché invariato che però cambia il proprio ruolo e personaggio per abbracciare una storia del tutto diversa. L’unica cosa quindi ad accomunare queste due stagioni sono i fantasmi e ciò che si cela dietro di loro. Come aveva spiegato Steven nel primo episodio di Hill House, i fantasmi non esistono. “Un fantasma può essere tante cose. Un ricordo, un sogno ad occhi aperti, un segreto… lutto, rabbia, senso di colpa. Molto spesso un fantasma non è altro che un desiderio.” Ma, come poi accade proprio a lui, sembrerebbe che i fantasmi non siano poi così fittizi quanto avremmo potuto credere. Li possiamo vedere, toccare e sentire. E il motivo dietro la loro permanenza in un luogo, o più generalmente nel nostro mondo, varia in base a ciò che hanno fatto o che avrebbero voluto fare. Qui in Bly Manor, ci sono parecchi spiriti che vagano per i corridoi e che non vi aspettereste mai di incontrare o di capire se appartengano ai vivi o ai morti. È quasi impossibile riconoscerli ed è proprio questa la magia di The Haunting.
The Haunting of Bly Manor: il cast perfetto
Proprio come accade in American Horror Story, anche in Bly Manor ritroviamo parecchi membri del cast precedente che qui si reinventano di ruolo. Victoria Pedretti, se in Hill House aveva avuto pochi momenti per splendere a causa di un fatidico evento, qui diventa la protagonista indiscussa dell’intera stagione. Sebbene ci siano diverse storie ad intrecciarsi fra i vari episodi, il filo conduttore che le accomuna tutte al presente è proprio il suo personaggio, ovvero l’istitutrice Dani Clayton. Una donna coraggiosa, ma tormentata da un passato che non le permette di andare avanti e di perdonarsi. Le capacità attoriali della Pedretti spiccano ancora di più fino a sbocciare in un “fiore di luna” in alcune sequenze davvero toccanti. Ma lei non è la sola a meritarsi un plauso. Hill House è stata una stagione ricca di momenti salienti, dove il climax raggiungeva livelli davvero alti, e momenti drammatici, dove invece la telecamera restava ferma davanti al personaggio che performava un vero e proprio monologo strappalacrime. Qui non siamo da meno. Non solo perché parte degli attori torna, come il magnifico e tormentato Henry Thomas nelle vesti di uno zio solitario e alcolizzato; o come Oliver Jackson-Cohen nel ruolo di un uomo innamorato ma anche tremendamente egoista. Insomma, in quanto a membri già presenti del cast precedente non possiamo lamentarci, se non per Carla Gugino, da noi altamente amata e apprezzata nella prima stagione mentre qui resta più nell’ombra fino alla fasi finali, ricoprendo più il ruolo della semplice narratrice che altro. Ma anche lei avrà il suo breve momento per splendere e per farci ammirare la sua immensa tristezza, in una precisa scena dell’ultimo episodio.
Oltre loro però, non possiamo far altro che segnalare anche delle new entry davvero promettenti e ineccepibili per il ruolo assegnato, come i giovani Benjamin Evan Ainsworth e Amelie Smith, entrambi perfettamente in sintonia con il mood di Bly Manor e, a detta nostra, maestosamente inquietanti e toccanti in determinati momenti. Dopodiché si passa alla governante, vera stella a detta nostra di una delle storyline più emozionanti e drammatiche. T’Nia Miller nei panni di Hannah Grose, è brillante, emotiva e forte. Uno dei personaggi che vi resteranno più nel cuore, nonché protagonista di un episodio a sé che non potrete dimenticare così facilmente. Anche Amelia Eve nel ruolo di Jamie, la giardiniera, e il bellissimo cuoco Owen, interpretato da un favoloso Rahul Kohli, avranno il loro momento per splendere. Insomma, ogni membro del cast è in sintonia con il proprio personaggio e con la storia principale. Qualcosa che è difficile da raggiungere per la maggior parte delle serie tv di adesso e che resta uno dei maggiori pregi di The Haunting of Bly Manor.
Una vera e propria storia d’amore
The Haunting of Bly Manor si basa su un racconto di Henry James, ma non solo. È un agglomerato di storie che rifanno al Gothic Romance (Romanticismo Gotico), un genere che tratta le sezioni romantiche in modo diverso rispetto ai soliti romanzi più mielosi. Qui c’è intrigo, azione, mistero e perché no, anche fantasmi e drama. Quest’unione di temi trova dimora anche nella nuova stagione di The Haunting che si discosta esponenzialmente da Hill House per vari motivi. Se la prima stagione faceva dell’horror e della tragedia il suo cavallo di battaglia, la bandiera di Bly Mnaor è parecchio differente, ma non per questo meno interessante. Sono due stagione completamente diverse che sono collegate dalla serie in sé e dai membri del cast, da cui traggono forza. Per il resto differiscono così tanto da poter rendere interdetto lo spettatore. Per questo motivo invitiamo la visione, sia da chi ha amato Hill House che da chi non era proprio amante delle parti più terrificanti. Bly Manor è una storia d’amore, non di fantasmi. Questi sono presenti sì ma, rifacendosi al Gothic Romance, questa stagione gioca su un altro lato molto emotivo della psiche umana. Il nostro consiglio è quello di provare a guardarla fino in fondo perché sarà in grado di regalarvi molte sorprese, che Hill House forse non era riuscita a garantire fino all’ultimo.
https://www.youtube.com/watch?v=gdvd-7aMSJw
In conclusione vorremmo fare una premessa sul voto. Personalmente sono rimasta davvero toccata da alcune parti di The Haunting of Bly Manor, e volevo fare solamente presente che questo voto, seppure possa sembrare davvero alto, è dettato dal cuore e dall’attrazione emotiva che ho avuto con la serie in generale e più precisamente con questa seconda stagione. Un voto quindi, altamente soggettivo, ma che si basa anche su vari canoni ed elementi già elencati che non potevano essere messi da parte. Bly Manor è un’ottimo show che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita, con i suoi pregi e difetti. A differenza di Hill House gioca meno su alcuni cliché dell’horror, come jumpscare, ma che d’altro canto cade in banali intramezzi ormai diventati troppo noiosi persino per il genere. Sebbene la storia sia iniziata in modo impeccabile e perfettamente misterioso, in alcuni punti la tensione cala sfruttando un minutaggio forse troppo abbondante, per raccontare parti interessanti sì ma anche estenuanti a lungo andare. Il vero fattore che riesce a regalare sempre emozioni, è proprio il cast. Oltre alla bravura attoriale c’è anche il comparto sonoro sempre perfettamente legato alla scena che viene mostrata. Unendo questi due elementi si creano delle sequenze così toccanti da essere impossibili da non apprezzare. Quindi, The Haunting of Bly Manor va vista con un altro mood rispetto a Hill House dove regnava l’odio, la paura e il trauma. Qui, non si tratta quasi più di una storia di fantasmi, bensì di una storia d’amore. Se si accettano questi due suoi particolari, non potrete far altro se non innamorarvene.