In un’uggiosa giornata di fine gennaio, la tedesca Medion ha radunato ai piedi della Torre Eiffel giornalisti tech di diverse parti d’Europa al fine di illustrare loro il futuro del brand, un futuro che passa da quei nuovi PC e notebook da gaming che si apprestano a debuttare prossimamente sul mercato. Mossi da curiosità, ci siamo assicurati di essere noi stessi presenti a Parigi, divenendo testimoni diretti della presentazione di un piano strategico che vuole rappresentare una vera e propria pietra miliare per ERAZER, marchio “figlio” di Medion che è evidentemente ansioso di assumere una dimensione importante sulla scena.
Medion Erazer, ma con l’accento su Erazer
L’evento, tenutosi in pompa magna su di una chiatta che ha solcato per tutto il tempo il fiume Senna, si è fregiato di banner e festoni che sul proprio corpo vestivano con orgoglio l’effige topica di un robot dai tratti femminei, la mascotte della stirpe ERAZER. In cima a dette bandiere spiccava il nome del brand, il quale era accompagnato in caratteri più piccoli da una dicitura che rimandava alla ditta madre, Medion. Difficile non notare la scelta grafica ed editoriale, la quale invia una potente messaggio che risulta ben inciso tra le righe: ERAZER è pronta ad assumere un’identità ben definita, che vada a lasciare un segno all’interno di un ecosistema che è dominato da anni dai soliti noti.
Perché si arrivasse a questo punto, Medion ha passato gli ultimi anni a radicare la sua influenza in diversi campi e in molteplici settori, basti pensare a come in occasione dell’ultima Games Week di Milano sia comparso un mastodontico notebook o al fatto che la Fokus e-sport Academy sia legata da vicino all’azienda in questione. La lunga influenza di ERAZER non si ferma peraltro a lungimiranti manovre di soft power, si estende a tutto il settore dei prodotti di categoria, toccando orizzonti fatti di mouse e di tastiere con l’obiettivo di dimostrare a utenti e sostenitori che l’impegno dell’impresa abbia ormai valicato i confini che la collegavano al semplice assemblaggio di schede grafiche e processori, che la realtà di cui vuole essere parte è evoluta e che il brand sia ora più che mai affamato di successi.
La strategia di Medion punta su ERAZER
ERAZER vuole ottenere l’emancipazione, tuttavia Medion è ben consapevole che la strada per raggiungerla sia in cima a un declivio estremamente ripido. Come procedere, dunque? Stando a ciò che abbiamo avuto modo di vedere, il piano d’azione è quello di immettere in commercio degli apparecchi che per prezzo e componenti sono in linea con l’offerta della concorrenza, ma che sono in grado di offrire performance migliori tanto ai gamer, quanto ai content creator. Piuttosto che puntare su componenti ridicolmente elitarie o iniziare una guerra potenzialmente letale ribassando i prezzi, l’azienda ha preferito giocare d’astuzia muovendosi su strade parallele che dipingono i notebook e i computer fissi come creature dotate di ecosistemi interni che sanno agire coordinandosi armoniosamente ed efficientemente.
L’hands-on che abbiamo avuto modo di esplorare sfortunatamente non è stato in grado di mettere effettivamente alla prova le funzionalità suggerite su carta dalle macchine mostrateci, tuttavia le promesse avanzate dagli esperti presenti sul battello sono a dir poco strabilianti. Durante la presentazione sono state nominate cifre e percentuali, le quali si dovrebbero concatenare tra di loro per ottenere risultati esponenziali al di sopra delle righe. Per intenderci, una volta sommati tutti i suoi talenti, il notebook ERAZER di massima gamma dovrebbe essere in grado di velocizzare il rendering di Blender al punto di riassumere un processo che solitamente viene risolto in 90 minuti in un’esperienza di attesa che rasenta a malapena i 10. Il miracolo è garantito da un insieme di elementi: dalla GPU NVIDIA GeForce RTX 4090 da 16 GB VRAM e dotata di tecnologia G-Sync al processore Intel Core i9-13900HX di 13a generazione, SSD PCIe Gen 4×4 da 2TB e 32 GB di RAM DDR5, il tutto condito con un sistema di gestione delle risorse ottimizzato ai massimi livelli e a una connessione Wi-fi 6E che ottimizza le trasmissioni di rete.
L’Hardware non è tutto, ma fa la sua figura
Potete trovare una descrizione tecnica dei laptop presentati durante l’evento, il Beast X40 e il Major X20, in un nostro precedente articolo, tuttavia vale compiere in questa sede un passo aggiuntivo, valicando sigle e numeri per colpire nel vivo la curiosità umana. Senza girarci troppo attorno, l’elemento che più ci ha incuriosito tra quelli esposti è certamente il kit di raffreddamento a liquido esterno pensato per i portatili ERAZER di ultima generazione. L’idea stessa è insolita, se non addirittura bizzarra: la macchina è dotata di per sé di un tradizionale dissipatore al quale viene però accompagnato un secondo opzionale che, per l’appunto, espleta la sua funzione appoggiandosi a un costante flusso d’acqua.
La cisterna, una volta connessa al notebook attraverso un aggancio a duplice cavo – in e out –, garantisce un ulteriore raffreddamento della GPU, così che l’utente possa spingerla a mantenere ritmi più serrati. Steven Chou, Sr. Production Manager di Medion, stima un boost del 10% sui risultati finali. Sarebbe ipocrita da parte nostra negare che un simile strumento abbia catturato una fetta notevole delle nostre considerazioni, tuttavia in parte ci chiediamo come un’aggiunta simile possa integrarsi nella vita di ogni giorno, se questo primo passo sarà il trampolino di lancio per istituire un modello in cui portabilità e postazione fissa assumeranno confini sfumati o se l’apparecchio finirà con il trasformarsi in un orpello barocco che prenderà polvere sulla scrivania. La questione verrà probabilmente risolta solamente sul campo, quando sarà chiaro se l’aggiunta sia davvero in grado di offrire un miglioramento sensibile o se le sue funzioni siano sopravvalutate.
La seconda innovazione che più ci ha attanagliato potrebbe apparire minuscola, quasi insignificante, e ha a che vedere con le keyboard di ultima generazione messe in campo da Cherry con i suoi tasti meccanici MX Ultra-Low Profile, un nome tecnico molto articolato che nasconde un significato estremamente semplice: le tastiere sono ultrasottili e il riscontro fisico è feticisticamente appagante. Risulta difficile tradurre a parole una sensazione che è puramente tattile, ma immaginatevi l’appagamento di tutti coloro che sono alla ricerca di una tastiera meccanica che possa tenere testa alla Olivetti Lettera 22 e avrete un vago sentore di quanto sia godibile il quieto ticchettio dei pulsanti che cedono il passo alla pressione delle dita. Sembra una sciocchezza, lo sappiamo, ma vi invitiamo a collaudare di persona lo strumento non appena avrete occasione di incontrare un ERAZER, poi ci farete sapere.
La differenza è nelle piccole cose
A questo punto vi sarete sicuramente resi conto di un certo fil rouge, ovvero che abbiamo dedicato più tempo e attenzioni a elementi apparentemente marginali piuttosto che a dettagli tecnici tradizionali quali le prestazioni del DLSS 3 e affini. A ben vedere, questo è l’esempio empirico di come le strategie avanzate da Medion si stiano dimostrando efficienti. Le schede video, i processori e le dotazioni contenute nelle scocche metalliche non sono poi così differenti da ciò che si può trovare anche all’interno delle macchine degli altri brand e anche i costi sembrano muoversi in linea con gli standard del mercato, almeno facendo affidamento all’impressione che abbiamo raffinato nel decifrare frasi dette a mezza bocca dallo staff. Informazioni tutt’altro che ufficiali. No, l’obiettivo di ERAZER non è tanto quello di offrire un valore aggiuntivo verticale, quanto muoversi orizzontalmente per esplorare un approccio olistico che va da una connettività migliore a prestazioni audio più articolate, passando per parti meccaniche raffinate e appaganti. Fintanto che non avremo modo di mettere veramente alla prova questi notebook straordinari non vogliamo sbilanciarci a gridare al miracolo, tuttavia è chiaro che Medion stia affilando le armi per avviare un arrembaggio al settore commerciale in cui i big storici sembrano irraggiungibili e intoccabili. Forse è per questo che ERAZER si è mostrata a Parigi, forse si stava preparando a una rivoluzione e la Ville Lumière era la scenografia migliore per preannunciare le sue intenzioni.