Returnal: un ottimo ritorno su Atropo

Una delle tante esclusive di Sony PlayStation che non lo sono più. Come spesso ultimamente accade, una delle principali case dell’intrattenimento ha deciso di cedere il suo sparatutto in terza persona con meccaniche rogue-like anche alla versione PC per Steam (dopo aver recensito questo stesso titolo quando era una nuova esclusiva PS5). Parliamo di Returnal, il titolo che al suo lancio nel 2021 tra le esclusive raccolte nei PlayStation Studios di Sony ci aveva davvero convinto, e che non sembra voler cambiare direzione nemmeno stavolta. Forte di un profilo arcade marcato, lo studio di sviluppo finlandese Housemarque torna con la sua tetra avventura tra un gameplay frenetico e un evidente impatto scenico, cambiando solo la piattaforma su cui possiamo esplorare questo mondo perduto e desolato. Com’è andata stavolta su PC? Scopriamolo insieme nella nostra recensione!

Returnal: il ritorno su Atropo in pompa magna

Per coloro che si stessero avvicinando a questo titolo per la prima volta, è d’uopo proporre una breve sintesi della trama di gioco e di quanto accade nel gameplay, che presenta opzioni ben poco diversificate rispetto al suo lancio di circa due anni fa. Veniamo posti all’interno di un ciclo di vita e morte subdolo e al contempo affascinante, grazie a una narrazione che ci svela la storia criptica di un’astronauta atterrata dopo un guasto della propria nave su di un misterioso pianeta, Atropo. Returnal si apre proprio con un’avaria all’astronave Helios, con a bordo l’astronauta Selene, certo non di primo pelo, su Atropo, un misterioso pianeta ancora da scoprire. La accompagniamo in un viaggio decisamente pregno di tentativi, decessi, scontri serrati e scoperte inquietanti attraverso un sistema procedurale nei vari biomi che visiteremo. Partendo dal luogo dell’impatto nelle Rovine, la strada che si dipanerà non sarà sempre la stessa, mescolando il percorso tra le diverse aree che compongono lo specifico bioma a una serie di elementi variabili, raccolti con lo scopo di potenziare la protagonista. In cosa consiste dunque la nostra missione? Selene dovrà scoprire di più circa il pianeta Atropo e interrompere il ciclo di vita e morte a cui è sottoposta, seguendo un debole segnale sempre presente sulla mappa, l’unico punto fisso in mezzo a mille imprevisti e incognite. Guardando anche alla trama di Returnal, questa si presenta frammentata da diari di viaggio sparsi per i biomi, che raccontano le prove e le sensazioni di Selene nei tentativi di spezzare il ciclo. Molte delle visioni che la protagonista Selene avrà a ogni morte e a ogni riposo forniscono indizi criptici sulla natura del pianeta Atropo e sulla sua persona, ma il fulcro narrativo è rappresentato indubbiamente da una casa del XX secolo situata nelle Rovine. Qui quando torniamo dopo ogni impresa, si farà partire cut-scene e una sezione in prima persona all’interno dell’abitazione dell’astronauta, intrisa di particolari, inquietudini e dettagli sul passato. È possibile dunque affermare che la narrazione di Returnal avvenga in maniera sottocutanea, lasciando ampio spazio al gameplay che ne sviscera dettagli in maniera frammentaria tra segreti e misteri, lasciando al giocatore il senso della ricostruzione degli eventi, aiutato anche da particolari location  e incisi all’interno dei biomi, dedicati proprio al setting del titolo.

Tra xenomorfi e statistiche al cardiopalma

Arriviamo dunque al gameplay puro di Returnal, che in versione PC non ci ha per nulla lasciati a bocca asciutta. Anzi. Cominciamo la nostra avventura con una semplice pistola per farci strada attraverso creature xenomorfe di vario tipo. Le statistiche di Selene sono direttamente influenzate dal modo in cui si combatte e dagli oggetti trovati sul percorso, marcando una certa componente esplorativa per nulla scontata e una stratificazione importante per il combat-system. Ad esempio, uccidere in sequenza dei nemici senza essere colpiti aumenterà l’indicatore di adrenalina, che ci fa conquistare bonus diversi e cumulabili: da proiettili aggiuntivi a danni migliorati nel corpo a corpo. Essere colpiti azzererà questi miglioramenti temporanei, costringendoci di conseguenza a ripartire daccapo con la catena di uccisioni. Infatti il tutto avviene in ottica rogue-lite, come anticipato, dove la morte ci porterà alla perdita di quasi ogni progresso, fatta eccezione per gli oggetti chiave e alcuni ulteriori elementi importanti. Questo significa che dopo ogni game over subìto si ripartirà dallo stesso punto, ossia la nostra nave Helios, l’hub in cui sarà possibile riposare e interagire con diversi terminali, oltre a poter accedere alle sfide multiplayer (non disponibili chiaramente in questa fase pre-lancio). In questa versione abbiamo anche accesso alla fase tutorial, nella quale possiamo sperimentare diverse situazioni di gioco senza appunto soffrire di eventuali, eevitabili game over, per prepararci ad affrontare Diamo anche uno sguardo alle armi, che anche in questa versione per PC potremo usare in maniera efficace: nota utile, potremo utilizzarle solo una per volta, sperimentando così di volta in volta degli spari secondari di vario tipo, con un tempo di ricarica altrettanto variabile in base all’effetto. Non mancano ulteriori valori tecnici da tenere in considerazione, come danno e cadenza influenzati dal rango dettato dalla competenza, e altri tratti sbloccabili e permanenti, che aggiungeranno all’arma stessa e ai colpi degli effetti speciali aggiuntivi. Le armi non possiedono un limite di munizioni totali, ma saranno soggette a surriscaldamento, ovviabile tramite la meccanica del sovraccarico, dove con il giusto tempismo durante una ricarica sarà possibile ridestare tempestivamente l’armamento e con ulteriori munizioni prima della prossima carica. Complessivamente, abbiamo sperimentato un utilizzo fluido delle armi, con la possibilità di sparare colpi in maniera immediata e senza alcun impiccio tecnico che ci impedisse di reagire in maniera immediata agli attacchi nemici, anche grazie alla presenza del mirino su schermo che ci consente di agire più precisamente.

Un comparto tecnico “di un altro pianeta”

Passiamo alla risoluzione del comparto grafico, che ha davvero ben performato in questa versione per PC di Returnal. A partire dalle sequenze animate perfette e che ci hanno stupito fin dall’inizio, anche grazie alla netta sensazione di avere di fronte a noi un evidente effetto 3D di parecchi elementi a schermo. Il level design è dunque una componente che i ragazzi di Housemarque hanno approfondito anche questa volta per il loro arcade TPS, in cui la proceduralità delle zone per ogni bioma non si presenta totale, lasciando lotti chiave nella stessa posizione per marcare nettamente la caratteristica del luogo, enfatizzando aree e atmosfere. Questo avviene anche grazie al fatto che la progressione non sempre risulta lineare, ma richiederà talvolta l’esplorazione di specifiche aree alla ricerca di oggetti chiave per procedere oltre. Tra spazi angusti e ampi, la differenziazione tra le aree di gioco è notevole, proponendo sempre situazioni diverse, e nonostante la proceduralità di alcune zone, non si presentano mai incongruenze strutturali o stilistiche di sorta, dando una certa uniformità ai biomi, rendendo ogni run unica e mai ripetitiva. Anche in fase di gioco, le performance del motore grafico non hanno denotato alcuna problematica, a parte qualche minimo glitch nel movimento di alcuni elementi del paesaggio, come i fili d’erba e pochi altri elementi minimi. In generale però, abbiamo davvero goduto di un motore fluido e responsivo ai nostri input in Returnal, a volte fin troppo. In modalità foto infatti le impostazioni rischiano di essere modificate con una risposta a volte troppo veloce del cursore, anche se ricordiamo che il sistema di gioco ci consiglia di utilizzare il controller DualSense per PS5 anche in questo porting, per godere nuovamente di tutte le caratteristiche di gioco, come le vibrazioni e gli effetti dinamici dei grilletti. Con l’uso del joystick dunque è un po’ più facile controllare anche queste opzioni, anche se non cambia in maniera eccessiva la precisione che ci riserva la periferica. Nel complesso però anche il comparto audio è in linea con il resto delle performance, garantendoci un’esperienza di buon livello anche sotto questo punto di vista. Ricordiamo che l’audio e i sottotitoli sono disponibili in localizzazione italiana.

Piattaforme: PS5, PC

Sviluppatore: Housemarque

Publisher: PlayStation PC LLC

Complessivamente, Returnal è davvero un ottimo ritorno sulle scene, per quanto si tratti della fine dell’era a titolo di esclusiva PS5. Il motore grafico performa senza alcun problema rilevante, a parte qualche dettaglio nelle risposte ai nostri input e alcune sbavature grafiche. Ottima l’introduzione della modalità tutorial e un peccato non aver potuto godere della modalità online, ma siamo sicuri che potrà dare ottimi risultati per tutti coloro che vi si avvicineranno. Selene sta tornando su Atropo, e lo fa con ottimi risultati in questo nuovo porting. Che ce ne siano di ulteriori tra qualche tempo? Intanto, ci godiamo questa nuova performance su PC.

VOTO 8.7