Erazer Major X10 Recensione: la scommessa di Intel

Medion Erazer Major X10

Medion non è certo il marchio di computer portatili più conosciuto in circolazione: parlandone con alcuni colleghi che lavorano in Germania, molti di loro lo associano quasi esclusivamente a Aldi, una celebre catena tedesca di supermercati discount, rivale di Lidl, che iniziò a distribuirne i prodotti, malgrado l’azienda sia stata acquisita da Lenovo più di dieci anni fa e i portatili Medion siano ormai disponibili anche nei normali negozi di informatica. Ma cos’è che rende oggi il qui presente Erazer Major X10 degno di attenzione? La risposta è sicuramente la scheda video che monta, una Arc A730M, il secondo processore Intel più veloce tra i portatili dietro il ben più blasonato (e schernito) A770M. Sarà davvero così? La nostra prova su strada ha tutta l’intenzione di scoprirlo.

Medion Erazer Major X10Erazer Major X10: un testa a testa misurato

Partiamo subito dalla questione più spinosa: il prezzo dell’Erazer X10 Major si aggira intorno ai 1.700 euro, benché durante periodi scontistici particolari come il Black Friday sia possibile risparmiare anche 3-400 euro rispetto al listino ufficiale. La cifra richiesta da Medion non è affatto banale, ma mostra anche con chiarezza quali sono i diretti concorrenti del suo pupillo, poiché nella medesima fascia di prezzo ci sono portatili da gioco che arrivano a montare schede video GeForce RTX 3070, anche se questi ultimi possono raggiungere e varcare la soglia dei 2.500 euro. I produttori dei laptop più economici dotati di 3070 di solito ripiegano su materiali costruttivi economici per mantenere il prezzo basso e, da una prima analisi della scocca, sembra che Medion abbia compiuto le medesime scelte dei suoi concorrenti. Il telaio dell’X10 è in buona parte realizzato in plastica nera e rigida. Solo il retro dello schermo è in metallo e presenta una sorta di “piega” impressa. Il logo Erazer si illumina e, come si addice a un portatile da gioco, è possibile regolare il colore e il pattern con cui la luce lampeggia tramite software dedicato. Lo stesso vale per la retroilluminazione della tastiera, dotata di quattro configurazioni preimpostate, e per le luci a LED sui lati del case. Queste ultime hanno la forma di una specie di “più”, simbolo presente anche in foggia di piccole fessure nell’involucro, ad esempio intorno al pulsante di accensione, ma anche come sottile decorazione delle griglie sul retro. La plastica dura è di per sé robusta, ma non trasmette la sensazione di solidità che dovrebbe derivare dal suo prezzo. È interessante notare che la parte metallica del portatile, il retro dello schermo, è anche il punto più debole dello chassis, mentre la cerniera offre poca resistenza e, se si afferra lo schermo per gli angoli, è possibile ruotarlo con preoccupante facilità. I connettori sono posizionati tutt’intorno all’involucro: diversi, tra cui la connessione Ethernet, si trovano sul retro, una soluzione molto pratica se si tiene spesso il PC nello stesso posto. Sono presenti anche una porta USB-A e una HDMI 2.0. C’è anche un connettore USB-A su entrambi i lati e due porte USB-C sulla destra, il cui utilizzo include il collegamento con eventuali schermi esterni e la ricarica del portatile stesso, anche se non è possibile farlo operare a piena potenza poiché l’USB-C non è in grado di trasferire i 300 W forniti dall’alimentatore incluso nella confezione. Inoltre, è curioso notare come i connettori USB-C non siano certificati per Thunderbolt. Come il resto del case, la tastiera e il touchpad non sono eccessivamente “lussuosi”: la prima possiede dei tasti quasi piatti e molto definiti al tatto, anche se con una corsa un po’ ridotta, e la superficie del secondo è in semplice plastica, laddove per questa cifra ci si potrebbe aspettare un touchpad in vetro assai più gradevole.

Medion Erazer Major X10L’Erazer Major X10 che abbiamo ricevuto da Medion era equipaggiato come da specifiche riportate di seguito, quasi le stesse del prodotto che potete trovare sugli scaffali (fisici o virtuali) dei negozi. La differenza è che il nostro modello di prova disponeva di 32 GB di memoria, mentre la versione attualmente in commercio ne ha 16.

  • Processore: Core i7-12700H
  • Core/thread: 14 (8E + 6P) / 20 thread
  • Frequenza massima di clock: 3,5GHz (core E) 4,7GHz (core P)
  • GPU: Intel Iris Xe 96eu, Intel Arc A730M (versione dei driver 31.0.101.4146)
  • RAM: 32GB DDR5-4800 dual channel
  • SSD: Phison E18 1TB
  • Wi-Fi: Intel Wi-Fi 6 AX201 160MHz
  • Ethernet: Realtek 1Gbit/s
  • Schermo: 2560×1600 pixel, ips, opaco, 165Hz
  • Pannello del display: AU Optronics B160QAN03.H
  • Peso: 2,41 kg
  • Batteria: 80Wh
  • Sistema operativo: Windows 11

L’aspetto più rilevante dell’hardware è che Medion ha optato per una scheda di rete Wi-Fi 6 e non Wi-Fi 6E: per quanto pochissime persone utilizzino un access point 6E al momento, i portatili della concorrenza sono dotati di schede di rete capaci di supportarlo, quindi ci si potrebbe aspettare la stessa dotazione sull’X10. Anche una connessione a 2,5Gbit/s sarebbe stata decisamente gradita. La parte inferiore si rimuove facilmente e permette l’accesso a due moduli di memoria intercambiabili, una scheda di rete wireless sostituibile e, sulla destra al di sopra la batteria, una schermatura metallica. Sotto quest’ultima sono presenti due slot M.2, uno dei quali occupato dal disco integrato. È dunque possibile aggiungere facilmente un’unità SSD supplementare.

Medion Erazer Major X10La potenza è nulla senza controllo

Parlando di un notebook da gaming, è chiaro che le prestazioni ludiche siano quelle cui la potenziale clientela è più interessata, ma è anche vero che le schede video non possono dare il massimo senza un processore adeguato, perciò abbiamo fatto sudare un po’ quello dell’X10 che ha retto piuttosto bene alla pressione. Con Cinebench, possiamo subito notare che il processore i7 si comporta come previsto: essendo in grado di utilizzare tutti i 14 core, riesce ad ottenere un punteggio appena al di sotto del processore Core i9, leggermente più veloce, montato sul ROG Strix Scar 17 della ASUS (16.9 contro 19.3). Lo stesso si può notare nel test per singolo core, che tuttavia gli consente di sfruttare al meglio la frequenza turbo: anche in questo caso, l’X10 si piazza al secondo posto dietro all’i9 dello Scar 17 (1.7 contro 1.9). Anche con DaVinci Resolve 16 il Major vanta prestazioni eccellenti: il processore i9 dello Scar 17 rimane un pelo più rapido, ma l’i7-12700H riesce comunque a esportare video 4k con una velocità encomiabile. Blender rivela qualsiasi strozzatura della CPU, poiché effettua ripetutamente il rendering della stessa immagine e prende nota del tempo impiegato: le prime esecuzioni mostrano chiaramente che l’X10 funziona alla massima velocità del turbo, ed è in grado di completare il lavoro nell’arco di 16 secondi. In seguito è costretto a rallentare, non perché il raffreddamento non sia in grado di gestire il carico, ma perché la CPU non dovrebbe lavorare alla massima potenza per troppo tempo. Il risultato finale lo colloca comunque a metà strada tra il succitato Strix Scar 17 ed il ROG Zephyrus G14, sempre della ASUS. Da ultimo, il disco rigido Phison E18 non ci è molto familiare, ma è di fatto un SSD PCIe Gen4. Con PCMark 10, è riuscito a tenere testa al Samsung PM9A1, l’equivalente OEM di un 980 Pro.

Medion Erazer Major X10Ciò che distingue il Major X10 da molti altri portatili da gioco è la sua scheda video, la Intel Arc A730M che, come accennato, è la seconda GPU per notebook più veloce prodotta da Intel e si posiziona tra la A770M e la A550M. Difficile fare un confronto diretto con le schede equivalenti pensate per le macchine desktop: la A380 ad esempio ha 8 Xe-Core, il che la rende simile alla A370M in termini di architettura, ma la scheda mobile ha un clock molto più basso per contenere i consumi. A sua volta, la A370M non ha un analogo per desktop: ci sarebbe la A750 ma, con 28 Xe-Core e una velocità di clock più elevata, le sue performance sono comunque superiori. In definitiva, l’A730M del portatile Medion non è da confrontare con i desktop, ma con altri portatili di pari fascia. Per constatarne le prestazioni, abbiamo eseguito svariati test con tool dedicati a partire da 3DMark Fire Strike, un benchmark DirectX 11. Il punteggio ottenuto in 3DMark (10.274 combinato) è quello che più di ogni altro descrive le prestazioni grafiche del portatile. L’A730M risulta essere una soluzione intermedia tra la RTX 3060 (10.128) e la 3070 (12.004). Il motivo per cui sussiste uno stacco così marcato dalle 3070 è il consumo massimo, o TGP (Total Graphics Power), sul quale le schede vengono regolate: quelle che dispongono di un TGP elevato, come la 3070 del Legion 5 Pro, ottengono un punteggio migliore perché possono sfruttare più energia e quindi funzionare a velocità di clock maggiori. Nel test grafico 3DMark Time Spy, l’A730M si colloca più o meno nella stessa posizione: è più veloce delle peggiori 3070, ma non quanto le 3060 e 3070 che possono funzionare a piena potenza nei portatili Lenovo Legion. Successivamente, abbiamo messo alla prova la GPU con Metro: Exodus, un gioco per il quale il driver Intel è stato incredibilmente ben ottimizzato, e infatti la scheda si è comportata meglio di quanto ci si sarebbe potuto aspettare in base ai risultati di 3DMark. Mantenendo una risoluzione pari a 2560×1600, è possibile settare ogni cosa al massimo e godersi un frame rate da 110,6 fps. Tuttavia, il portatile si è rifiutato di eseguire il benchmark DXR, che non ci ha consentito di misurarne le prestazioni con il ray tracing abilitato. L’A730M regge bene anche con Far Cry: New Dawn, le prestazioni sono relativamente meno spettacolari rispetto a Metro: Exodus (100,4 fps), ma non deludono con la risoluzione nativa dello schermo. Per Metro: Exodus e Far Cry: New Dawn, il driver della scheda video Intel è affinato a dovere, ma cosa succede quando non è così? Succede che con giochi DirectX 12, come F1 2020, le schede video Intel vanno ancora relativamente bene ma si attestano molto più in basso come benchmark, scendendo addirittura al di sotto della RTX 3050. In conclusione, l’hardware di queste GPU non presenta particolari problemi, ma è sui driver che Intel dovrà impegnarsi parecchio: i primi due titoli mostrano cosa può fare la scheda video quando il software è opportunamente configurato, ma dovrete tenere conto del fatto che le prestazioni potrebbero essere parecchio inferiori al previsto qualora i driver non fossero aggiornati come si deve.

Medion Erazer Major X10Schermo, servo delle mie brame…

Medion ha dotato l’X10 di uno schermo con rapporto d’aspetto 16:10, una pratica sempre più consueta per i laptop di questo tipo da un po’ di tempo a questa parte. Il pannello che monta è da 16″ con una risoluzione di 2560×1600 pixel, una risoluzione leggermente superiore ai consueti 1920, tendenza che si riflette anche sulla frequenza di aggiornamento pari a 165Hz. Considerato che persino i portatili da gioco da meno di 1.000 euro sono dotati di schermi da 120Hz, possiamo tranquillamente iniziare a parlare di standard. Con colorimetro e software di taratura CalMAN alla mano, è giunto dunque il momento di scoprire quanto valga davvero questo display: anzitutto, si capisce subito che la luminosità si attesta su ottimi valori, nello specifico sui 459cd/m², e riesce anche a coprire bene il gamut sRGB. Se poi si guarda più da vicino alla qualità dell’immagine, la calibrazione denota qualche incertezza, perché c’è troppo poco verde nei toni di grigio. Di conseguenza, i toni bianchi e grigi appaiono un po’ rosati. Se si desidera utilizzare il portatile non solo per il gioco, ma anche per l’elaborazione delle immagini, le configurazioni personalizzate probabilmente correggeranno il problema. Il fattore più importante per i giocatori è il tempo di risposta dello schermo: come detto, il pannello si aggiorna a 165 fotogrammi al secondo, ciò significa che i subpixel hanno un massimo di 6,06 ms per passare a un nuovo fotogramma, pena il verificarsi dell’effetto ghosting. Nei test di cui sopra, lo schermo si è sempre mantenuto entro questo tempo, quindi per il gaming il display dell’Erazer X10 va più che bene. L’elevata luminosità garantisce l’utilizzo del portatile anche in presenza di molta luce ambientale e, grazie alla risposta fluida, i riscontri sono ottimi anche con titoli veloci come gli sparatutto in prima persona. Se volete usarlo anche per scopi grafici, dovrete sopportare una visualizzazione dei grigi un po’ troppo rosacea o regolare meglio le impostazioni.

Infine, quanto più veloce è l’hardware, tanto maggiore è la potenza di raffreddamento necessaria per evitare che si surriscaldi troppo. A loro volta, le ventole che forniscono l’essenziale refrigerio hanno lo svantaggio di produrre rumore. Buona parte dei test effettuati, più un passaggio con WebXPRT per simulare il comportamento di un utente sul web, sono stati quindi ripetuti per valutare i decibel emessi dalla macchina e, se prendiamo in considerazione solo quelli prodotti durante le fasi di gioco più intense, l’Erazer X10 se la cava piuttosto bene: fa meno rumore dello Strix G15 e dello Zephyrus G14, pur essendo in vantaggio su entrambi nei benchmark prestazionali. Purtroppo, i problemi emergono quando il carico è minore, come durante la navigazione su Internet, o si eseguono i test più leggeri di PCMark, perché in questi casi il livello di disturbo è relativamente alto. Con i suoi 2,41 chilogrammi, possiamo affermare che quello di Medion sia un portatile di una certa importanza, non proprio comodissimo da portare in giro. Cionondimeno è sempre possibile farlo e, se i compiti che gli affidiamo non richiedono un impegno eccessivo di CPU o scheda grafica, la sua autonomia può raggiungere tranquillamente le sei ore. Viceversa, se facciamo lavorare l’hardware in maniera intensa, la percentuale della batteria cala di un punto ogni minuto a causa dei consumi elevati, e si scaricherà dopo circa un’ora e mezza.

Medion Erazer Major X10Lo scoglio più grande che questo notebook da gaming deve oltrepassare è senza dubbio la concorrenza. Come anticipato all’inizio, l’X10 deve confrontarsi con altri portatili equipaggiati con RTX 3070, e nei casi migliori riesce anche a superarli. Il prodotto in sé è ottimo dal punto di vista della componentistica interna, il processore i7 e la scheda video possono funzionare ad alta potenza, il raffreddamento è adeguato, e sia RAM che disco rigido sono espandibili e sostituibili. Purtroppo, non tutti i giochi girano così bene con l’hardware Intel: l’A730M è molto efficiente, ma i driver hanno ancora bisogno di svariate ottimizzazioni per essere sempre veloci e reattivi a tutto tondo, e non soltanto in una manciata di casi specifici. La scocca potrebbe inoltre essere di gran lunga migliorata perché non ha l’aspetto né il feeling di un portatile da 1.700 euro, e per tale cifra difetta di alcuni elementi che avremmo preferito ritrovare, come un lettore di impronte digitali o un touchpad in vetro. Insomma, l’Erazer Major X10 è una scommessa dal grande potenziale, ma resta pur sempre un azzardo: solo il tempo potrà svelarci se tutte le promesse di Intel verranno davvero mantenute.

VOTO: 7.7

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.