Stranded Alien Dawn è un titolo che farà la felicità dei tanti appassionati di strategia gestionale, in particolare di quelli che amano la sci-fi, grazie al setting ambientato nello spazio profondo ed ostile. Il nuovo gioco sviluppato dal veterano del settore Haemimont Games ci catapulta infatti in un misterioso e remoto esopianeta dalle risorse limitate, dove alcuni superstiti devono sfidare il destino pur di restare in vita, sfruttando tutto quello che la location aliena offre loro e lottando contro creature autoctone molto ostili. Tra costruzione, gestione e difesa dei nostri insediamenti la sfida è aperta, riusciremo a salvare la nostra pellaccia umana o diventeremo un gustoso pasto per terrificanti creature aliene?
Quattro sopravvissuti, un solo obiettivo
Stranded Alien Dawn è un gestionale molto particolare, che a differenza di molti altri che permettono di interagire con ambiente e strutture, vede anche la presenza di quattro persone da far sopravvivere a tutti i costi. Ogni unità non solo ha delle caratteristiche di base differenti e peculiari, ma è anche inizialmente parecchio customizzabile, cosa che rende ogni partita diversa dall’altra. Ad aumentare la varietà anche la possibilità di scegliere diversi scenari, simili a quelli terrestri alcuni, meno ostili, più desolati e privi di risorse come ad esempio Desertum, o ancora maggiormente alieni e complessi altri, per chi ama le sfide più corpose. Anche i satelliti del pianeta misterioso dove siamo capitati possono essere scelti, tra una varietà di ben quattro lune diverse. Ogni protagonista ha dalla sua non solo delle skill caratterizzanti, ma anche un background personale e familiare che influirà nel corso delle missioni, specie se si scelgono due persone legate tra loro, questa feature è una delle basi più interessanti del titolo. I sopravvissuti da gestire sono solitamente quattro, ma possono aumentare fino a sei in missioni specifiche. La lista dei selezionabili è lunga e complessa, ed è lasciata nelle mani del giocatore la possibilità di combinarli al meglio tra loro, magari provandoli prima in stage di prova per verificarli sul campo. Ognuno di loro deve innanzitutto adempiere ai bisogni primari, come dormire, mangiare e restare in salute. La gestione di eventuali malattie, infatti, è una delle cose più difficili che possono capitare. Gli antibiotici, paradossalmente, a volte sono più utili delle armi. Ogni ferita potrebbe infettarsi, ad esempio, e far precipitare il livello di salute.
Da non sottovalutare anche la necessità di difendersi dai cambiamenti climatici, con abiti più leggeri per il caldo, e sistemi di riscaldamento per il freddo. La temperatura va sempre tenuta d’occhio. Sono moltissimi i motivi che potrebbero far saltare i livelli di stress dei quattro compagni di sventura, portando ad un vero crollo psicologico, cosa che, non solo mette fuori combattimento uno dei sopravvissuti, ma mina anche il precario equilibrio con gli altri tre componenti della squadra. Il sistema di Research And Development di Stranded Alien Dawn, che consiste in un vero e proprio laboratorio di ricerca e sviluppo utilizzabile da ogni singolo sopravvissuto, permette di realizzare tutte le materie primarie e secondarie utili per sopravvivere, primi tra tutti la produzione di aria, elettricità e derrate alimentari consumabili. Ovviamente è fondamentale che il laboratorio sia gestito principalmente da una risorsa umana con abilità scientifiche, che lo fa funzionare meglio e più velocemente rispetto ad un altro membro con peculiarità diverse, o semplicemente anche solo meno intelligente, che rallenterebbe la ricerca. Produrre nuovi materiali e ricercare nuove tecnologie, sullo stile del grande classico degli anni novanta X-Com: Enemy Unknow, è un vero imperativo per la sopravvivenza, bisogna ricordarlo sempre. Una volta creati i primi elementi per generare l’energia elettrica, come pannelli solari, generatori e turbine, è possibile persino impostare delle vere e proprie sequenze automatiche, tramite macro, facendo lavorare per noi le macchine. Ovviamente dopo l’energia viene, come lecito aspettarsi, l’edificazione di edifici primari, che vanno a costituire una primordiale base operativa espandibile con nuove conoscenze, che ci permette di avere un luogo ben difeso dove vivere e da cui partire per missioni esplorative.
Solo così avremmo a che fare con una sorta di THE SIMS alieno, ed ecco che, oltre alla fase esplorativa, unita a quella di costruzione e gestione degli avamposti, arriva l’ulteriore onere della difesa del nostro fortino galattico da parte dei tantissimi infernali mostri spaziali ostili pronti a distruggere tutto ed uccidere i sopravvissuti. Un pianeta non proprio accogliente ed abitato da simpaticoni, dunque. L’assalto delle Enemy Waves è oltretutto completamente randomico, e quindi le orde infami potrebbero colpirci mentre stiamo ancora costruendo le basi, mentre dormiamo o siamo impegnati in attività primarie. Le tipologie di nemici sono principalmente due, una capace solo di attaccarci con un semplice corpo a corpo, con unità che necessitano quindi di arrivare molto vicini a noi, e quelli invece capaci di attacchi a distanza. Per nostra sfortuna le due razze sono amiche tra loro, e spesso si uniscono in ondate miste in cui sono presenti entrambi, ovviamente più complesse da fronteggiare. Sta a noi scegliere le strategie migliori di difesa, non solo muri più forti e torri d’avvistamento, ma anche magari piccole mine anti alieno capaci di fermare quelli più lontani prima che riescano a mettere le mani sulle nostre risorse, o a ferire ed uccidere i sopravvissuti. Solo in questa fase è possibile comandarli direttamente, anche se con azioni semplici e blande. Si possono persino creare dei percorsi obbligati che i vari alieni ostili seguiranno facilmente, tipo zombie di The Walking Dead, per gestire al meglio l’orda nemica. La ricerca di nuove armi è meno importante di quella alimentare e medica, ma nella fase bellica sarà imperativo anche avere abbastanza difese, pena il Game Over immediato.
Stranded Alien Dawn: l’anima Survival prevale su tutto
Il nuovo titolo di Haemimont Games, edito da Frontier Development, il cui sito ufficiale trovate in questa pagina, racchiude al suo interno diverse anime unite tra loro, che rendono il gameplay vario ed interessante. Strategia, Gioco Gestionale ma, soprattutto, è bene ribadirlo, Survival tosto e senza sconti, a volte persino troppo complesso rispetto ai parametri che il genere offre, ed oltretutto con assoluta mancanza di localizzazione in italiano. Gli amanti della strategia spaziale meno anglofoni sono quindi avvertiti. Un titolo profondo e realizzato con molta cura, difficile ed in certi momenti quasi frustrante, forse non adatto a tutti i palati. Se cercate una simulazione tranquilla e rilassante, scappate altrove, Stranded Alien Dawn ha intenzione di farvi impegnare al massimo. I territori sono tutti parecchio ostili, anche quelli apparentemente più simili alla nostra Terra, come l’ingannevole Sobrius, che, a dispetto del nome, nasconde insidie di ogni sorta. Anche il clima varia spesso, e dal caldo soffocante ci si ritrova al gelo notturno con molta facilità, aumentando la difficoltà di sopravvivenza. I cicli stagionali dell’esopianeta, oltretutto, a volte simili a quello terrestre, a volte più bruschi, devono essere sempre tenuti da conto, d’inverno la vita è sempre più difficile, si diceva un tempo. D’Estate sarà possibile trovare certi tipi di piante commestibili altrimenti non disponibili, che, se avremo già scoperto il freezer, sarà possibile conservare. Occhio però ai frutti velenosi, che possono comparire all’improvviso e danneggiare i sopravvissuti. Sull’esopianeta sono presenti anche diversi tipi di animali, che possiamo decidere di cacciare o anche addomesticare, come in una vera fattoria spaziale, con un sotto gioco di allevamento divertente in stile Harvest Moon. Alcuni animali sono più selvaggi di altri, e tendono ad attaccare il nostro insediamento. La nostra piccola astronave ci fornisce uno start-up di materiali e provviste alimentari, ma durano davvero poco, e fin da subito bisogna impegnarsi per costruire, ricercare, costruire ancora, stoccare cibo, conservarlo, e difendersi pure dai nemici. Le mini missioni giornaliere possono essere automatizzate, ma solo nelle fasi più avanzate e dopo aver ricercato e scoperto diversi elementi.
La fase puramente crafting è davvero ben realizzata ed appassionante, oltre a quella tipicamente gestionale, ma vi assicuriamo che non ci sarà quasi il tempo di goderserle, per via dell’impostazione Survival che davvero non da tregua alcuna. Il gameplay è solido, ben strutturato ed offre molta varietà in queste sue tre anime, anche se la terza ci è sembrata forse troppo sbilanciata, cosa che potrebbe non piacere agli appassionati di strategia meno frenetica. Se la complessità del titolo vi spaventa, vi rimandiamo alla nostra guida del titolo, che trovate in questa pagina. La realizzazione audiovisiva di Stranded Alien Dawn è di buona fattura, con modelli poligonali convincenti, ottimi effetti ambientali e di luce, il paesaggio che si modifica durante l’alternarsi delle stagioni è davvero spettacolare. Nel titolo spicca una interfaccia complessa, si, ma mai troppo, chiara e facilmente gestibile dopo poche ore di allenamento, specie per i più esperti del genere. La versione da noi provata del gioco, per la console PlayStation 4, occupa sedici giga di memoria ed è ben ottimizzata per l’utilizzo tramite Dual Shock, non facendo assolutamente rimpiangere il controllo via mouse offerto dalla controparte .per Personal Computer che trovate qui. Le musiche e gli effetti sonori di Stranded: Alien Dawn sono adatte al tipo di gameplay, non risultando mai troppo invasive. Un .ottimo gestionale dalla forte impostazione Survival, dunque, che riesce a distinguersi nel corposo panorama del genere grazie al buon mix tra le sue tre anime fondanti.
Piattaforme: PS4, PS5, Xbox Series X|S, PC
Sviluppatore: Haemimont Games
Publisher: Frontier Development
Stranded Alien Dawn è l’ultima fatica del veterano Haemimont Games, che torna sul mercato con un buon titolo di strategia gestionale dal setting fantascientifico. La nostra astronave è precipitata su un esopianeta ostile, e i quattro sopravvissuti sono chiamati ad una impresa quasi impossibile, sopravvivere. Tra raccolta e gestione delle risorse, combattimento contro alieni ostili che ci attaccano ad ondate randomiche e crafting periodico, il complesso gestionale dall’anima survival è capace di intrattenere per decine di ore, a patto che siate dei veri appassionati del genere.