Un certo Vaas una volta disse “Follia. È fare e rifare la stessa cosa, ancora ancora e ancora. Sperando che qualcosa cambi”. Questa frase è rimasta negli annali della cultura videoludica contemporanea al punto dall’essere diventata – con molta probabilità – la frase preferita dei capoccia di Square Enix. Perché altrimenti non si spiega, è difficile immaginare come Foamstars possa essere venuto alla luce in un qualsiasi altro contesto. Eppure, durante il PlayStation Showcase 2023 abbiamo tutti assistito all’ennesimo rilancio del modello game as a service multiplayer PvP firmato dall’azienda nipponica. Che la quarta sia la volta buona?
Foamstars: fa schiuma ma non è inchiostro
Il mondo di Foamstars presentato in questo primo trailer sembra l’ideale rappresentazione di una metropoli che non dorme mai, dove imponenti grattacieli dalle luci sfavillanti affiancate da fuochi d’artificio continui animano la notte e aprono le danze del “Foamstar Party”, una competizione agonistica in cui 2 team di quattro giocatori se le danno di santa ragione utilizzando armi da fuoco a base di schiuma, ricoprendo le arene fino a renderle difficili da percorrere senza l’ausilio di tavole da surf specializzate nel solcare le montagne di schiuma e raggiungere i nemici più distanti, per poi magari eliminarli con l’abilità speciale del proprio animaletto da compagnia e avvicinarsi sempre di più alla vittoria. Questo più o meno l’andazzo generale del trailer di presentazione mostrato durante l’evento e che ha generato fin da subito reazioni contrastanti, non tanto per la sua resa estetica – di alto livello, coloratissima e “all over the place” nel miglior modo possibile – e una musica pop orecchiabile e cha ha dato al trailer un certo groove stile anni 90’, tanto per le evidenti somiglianze con un altro titolo PvP multiplayer che negli ultimi anni è diventato il sinonimo di turf war a base di colori.
Inutile nasconderlo, Foamstars sembra proporsi come una variazione “made in Square Enix” della formula vincente di Splatoon ma lo ha fatto nel modo peggiore possibile, senza una particolare comunicazione approfondita e che non ha fatto altro che renderlo, agli occhi dei giocatori, una palese imitazione più che un’alternativa valida allo sparatutto Nintendo. Non c’è dubbio che al di fuori di quanto hanno mostrato ci sia un minimo di originalità, a cominciare dalla presenza di un cast più variegato e in stile “Hero Shooter”, tutti differenziati da armi e abilità speciali diverse e che – se gestite bene – porteranno a una varietà di gameplay e di bilanciamento forse anche migliore dello Splatoon 3 odierno. Ma tutto questo, tutti questi “se” e “forse” vengono sommersi da una sensazione di “già visto”.
Armi, mosse speciali e in generale il game design di Foamstars sembrano uscire dai primi due capitoli della serie dei calamari che si immergono nell’inchiostro e questo è e sarà la simbolica croce che Square Enix avrebbe dovuto prevedere durante la pre-produzione. Questo trailer si sarebbe dovuto discostare o quantomeno comunicare se stesso come qualcosa di diverso, del tipo “ragazzi, sappiamo che quello che abbiamo può sembrarvi familiare, ma ecco i motivi per il quale Foamstars è diverso”. Tutto questo però non è accaduto, né durante il PlayStation Showcase né all’interno del sito ufficiale, dentro il quale al momento vige un preoccupante “silenzio stampa”. E trattandosi di un titolo che con molta probabilità seguirà il canovaccio dei live service, Square Enix non può permettersi di fare scena muta.
“Sono stanco Cloud”
Prima che tacciate questo articolo come il solito “rant lagnoso contro le ultime epopee di Square Enix al di fuori di Final Fantasy”, premetto che sono più che d’accordo se una compagnia vuole cimentarsi – e ha tutto il diritto di farlo – nello sviluppo di nuove IP e nuove esperienze. È il motivo per il quale supporto il cambio di rotta nel gameplay dei Final Fantasy, è il motivo per il quale ritengo Octopath Traveler e Triangle Strategy delle ottime alternative ai vecchi capitoli di quest’ultima saga ed è anche il motivo che ogni giorno, da videogiocatore più che da critico, mi porta a condividere il mio amore per The World Ends with You con chiunque respiri. Però allo stato attuale delle cose, parlare di Live Service e Square mi mette tristezza. Perché sembra come se l’azienda fosse l’unica a non essersi accorta del fallimento di ben 3 progetti a supporto continuo negli ultimi 2 anni tra Chocobo GP, Babylon’s Fall e Marvel’s Avengers, tutti titoli vittima di una gestione disastrosa sia dal punto di vista dei contenuti, che per quanto riguarda le microtransazioni sempre più aggressive e opprimenti. E al netto di tutto questo, al netto che siamo al quarto titolo in questo formato e al netto dei dubbi affrontati mentre si parlava del gioco, per quale motivo dovrei dare fiducia a Foamstars?
PIATTAFORME: PlayStation 5, PlayStation 4
SVILUPPATORE: Square Enix
PUBLISHER: Square Enix
DATA DI USCITA: TBA
Certo, quanto mostrato al momento da Foamstars è di poca sostanza e non delineerà fin da subito la sorte del nuovo progetto sparatutto di Square Enix. Tuttavia, al colosso giapponese è mancata ancora una volta la lungimiranza per guardare al mercato videoludico, i suoi utenti e al “vento che tira” tra gli appassionati nei confronti della loro stessa reputazione al di fuori dei blockbuster di punta. Certo, Foamstars potrà forse accontentare i giocatori che non hanno avuto modo o voglia di entrare nelle “mischie mollusche” al quale il gioco si ispira, ma ci saranno i presupposti – creativi e monetari – per permettere al progetto di rimanere a galla? No comment su questo.