Luto Provato: la demo dell’horror presentato a Future Games Show Summer Showcase 2023

Luto

Casa, luogo di vita, di famiglia, di solitudine, di progetti o di dannazione e solitudine. Talvolta una prigione. Se lo stereotipo della casa infestata e dannata è ormai da tempo sdoganato, l’abitazione del nuovo horror psicologico di Broken Bird Games è stata realizzata in maniera del tutto verosimile, in certi tratti. Dopo il lancio del loro ultimo video gameplay mostrato nel corso del Future Games Show  Summer Showcase 2023 (qui il recap dell’evento), torna a farsi sentire Luto, un’esperienza narrativa in stile horror psicologico in prima persona che si mostra in un breve video, ma carico di emozioni e di suspense. Paragonato finora al survival horror di Kojima, PT (Playable Teaser) del 2014 (che aveva ispirato perfino la mappa di Dying Light), nientemeno che la famosa demo dell’ormai cancellato Silent Hills nata dall’idea di Hideo Kojima e Guillermo del Toro. Di questo nuovo progetto invece, una cosa è certa: la grafica è stata parecchio migliorata e resa verosimile. Ma non solo. Per addentrarci meglio nell’atmosfera cupa e da brivido di questo nuovo titolo ancora in via di sviluppo, abbiamo testato la demo disponibile su Steam. Seguiteci in questo primo viaggio nell’orrore!

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Luto: non aprite quella porta

Luto è un’avventura più attraverso il dolore e la psicologia umana, che un viaggio spaziale e fisico. Qui ci troviamo a interpretare il ruolo di un individuo incapace di lasciare la propria casa, dove cercare una via di fuga ci conduce lungo una serie di percorsi che mettono alla prova il nostro sangue freddo e abilità di osservazione e risoluzione di misteri e puzzle. Il terrore provato dal protagonista, e da chi ha vissuto nella casa fino a riempire alcune pareti di scritte per chiedere aiuto, risiede proprio nella perdita di una persona cara, nell’orrore dell’insicurezza verso l’oscurità che si nasconde dietro l’ansia e la depressione, dimensioni psicologiche che vengono racchiuse e rappresentate in un luogo pieno di segreti da scoprire e sfide da affrontare, nel tentativo di decifrarli tutti. E non sarà sempre facile, all’interno di questo horror ambientale e sensoriale dove veniamo messi alla prova cercando di affrontare e superare numerose fobie. Senza dunque troppi preamboli e un menu iniziale con pochissime opzioni a disposizione, tra cui la mancanza della localizzazione in italiano, veniamo introdotti in medias res in questa casa da incubo, messa a soqquadro e con parecchi elementi insoliti e disturbanti al contempo. A partire dalle catene appese al soffitto, alle sbarre che bloccano il passaggio nei corridoi, fino a una serie di disegni a matita che raccontano una storia triste, fatta di disturbi psicologici e abbandono alle proprie paure. Per poi arrivare a strani dipinti sui muri e alla presenza più inquietante e avversaria della storia: una sorta di figura coperta da un lenzuolo bianco, che sembra celare sotto di sé una persona. Ma quanto sarà vera o frutto della nostra immaginazione? Davvero una persona si nasconde lì sotto, o è uno spirito che vuole possederci, o nulla più che un’allucinazione?

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Nel buio delle fobie in solitudine

Le domande che rimangono aperte e irrisolte in questa demo sono ancora tante, ma Luto comincia a dimostrarci quelle che sono le principali caratteristiche del gameplay. Non senza chiaramente diversi bug (che vedremo a breve) e l’impossibilità di salvare la partita in questa fase, opzione mai disponibile, nemmeno automaticamente. Lo spostamento all’interno della casa è talvolta labirintico e in zone buie, che non consentono di vedere bene intorno a noi, se non per via della torcia che recuperiamo quasi subito, e in alternativa le stanze sono fiocamente illuminate da candele accese, quasi come se stessimo assistendo a un rito di una qualche religione o setta non meglio identificate. Non mancano chiaramente le stanze illuminate a giorno, che sono quelle più indicate per godere da vicino della realizzazione in maniera davvero realistica e verosimile del setting di gioco, in grado di farci catturare ancor di più dall’esperienza videoludica. Ai fini della partita invece possiamo incontrare parecchi oggetti da raccogliere, non solo collezionabili ma in gran parte si tratta di parti di puzzle e misteri da risolvere per poter avanzare, non senza incappare ben presto in jump-scare, che coinvolgono chiaramente anche l’antagonista nascosto sotto il lenzuolo. Abbiamo per le mani dunque un racconto interattivo a tinte oscure, dove nemmeno l’identità dell’uomo che stiamo impossibilitato a uscire dalla sua stessa casa e costretto a fare i conti con le sue fobie. Nel corso dell’avventura dovremo quindi aiutare il protagonista ad attraversare tutta una serie di sfide psicologiche per esorcizzare i demoni del suo subconscio. Tutte informazioni condivise anche con il nuovo trailer propostoci dagli sviluppatori di Luto, che ci immerge così nelle atmosfere horror di questa esperienza in soggettiva piena di microcosmi horror in cui tuffarsi. Non saranno di certo poche le emozioni che possano abbracciare uno spettro tanto ampio da comprendere l’ansia, la depressione, la claustrofobia e il puro terrore. Non ci faremo mancare nulla, insomma.

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Plus e minus di un horror che può dare di più

Manca invece qualcosa a livello tecnico, delle fallacie sicuramente legate al fatto che si tratti di una demo ancora in via di sviluppo evidente. Partiamo dal fatto che, nonostante selezioniamo la lingua inglese, alcune indicazioni nel menu ci compaiono in spagnolo (al momento l’altra lingua disponibile per questo titolo). Oltre a questi bug linguistici, non segnalabili da nessuna parte (come invece accade in altre demo talvolta), il caricamento delle varie ambientazioni tra le mura di questa abitazione non è sempre immediato, con qualche intoppo nella fluidità della risposta del software e nell’immediatezza, a volte, anche nella risposta del gioco ai nostri input di comando su tastiera. Non sono parecchi i comandi da imparare, grazie a un’interfaccia che si prevede facile da utilizzare, tra un menu con poche voci previste a ora e con altrettanti simboli a schermo, ma a livello tecnico ancora manca qualcosa. Non di meno è da citare, come già fatto in parte, il comparto grafico, in grado di realizzare al meglio l’atmosfera pregna di inquietudine che invade la casa, dove la risposta del nostro movimento è realistica (come il movimento delle catene pendenti dal soffitto al nostro passaggio) tanto quanto il design delle ambientazioni di gioco. Anche i claustrofobici corridoi e le inquietanti manifestazioni sovrannaturali sono state realizzate in maniera davvero curata, andando a rincarare ancor di più la natura di horror psicologico di Luto, un punto forte da mantenere tale fino alla sua uscita definitiva.

Piattaforma: PC

Sviluppatore: Broken Bird Games

Publisher: Broken Bird Games, Selecta Play

Data di pubblicazione: 2023

L’horror psicologico Luto, sulle orme di PT, è tornato a terrorizzare gli appassionati del genere con la nuova versione demo resa disponibile su Steam da Broken Bird Games insieme al lancio del video gameplay durante il Future Games Show 2023. Una demo che abbiamo testato per mettere alla prova non solo il nostro sangue freddo, ma anche tutte le insidie psicologiche promesse e celate in questa casa da incubo, unico palcoscenico di uno spettacolo da paura. Essendo ancora in via di sviluppo, il team probabilmente ha più puntato a rilasciare contenuti di experience e di narrazione, che curare il comparto tecnico, per coinvolgerci da un punto di vista più emotivo che di accessibilità. Sicuramente è il lato funzionale a mostrarsi un po’ carente (ma non in maniera eccessiva) in questa versione, sperando che anche il contenuto possa mostrarsi ancor più coinvolgente e con qualche jump-scare in più, considerando che in certi momenti ce ne saremmo aspettati diversi. Luto promette bene, decisamente; deve solo saper giocare meglio alcune carte in tavola che ancora mancano. Sperando siano solo rimaste come assi nella manica del team di sviluppo.

Si svezza con Medievil e Tomb Raider, cresce con Final Fantasy, matura con la scrittura di qualsiasi genere di videogiochi. Giocatrice da più di 20 anni, Francesca coniuga passione e studio in una tesi magistrale a tema videoludico e la nutre quotidianamente tra console e articoli su videogiochi, cinema e serie TV. Toglietele tutto, ma non la scrittura.

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