Wo Long Fallen Dynasty è senza ombra di dubbio uno dei prodotti che ho maggiormente apprezzato quest’anno. Da appassionato del genere souls-like e in particolar modo da grande estimatore del percorso compiuto negli ultimi anni da Team Ninja e Tecmo Koei con le loro produzioni, l’erede spirituale di Nioh (e Nioh 2) ha subito trovato nel mio cuore un posto speciale. In fase di recensione vi ho parlato di un’opera in forte tradizione col passato, per certi versi anche troppo (e non per forza è un male, anzi), e dopo aver testato con mano il primo DLC mi ritrovo a dover ribadire un po’ lo stesso concetto. Ormai, fondamentalmente, lo abbiamo capito: Team Ninja vuole giocare “facile” vuole, per il momento, rimanere nella sua comfort zone e l’ha fatto intendere ancora una volta, con, però, ottimi risultati. Il primo contenuto aggiuntivo progettato dal team nipponico porta il nome di Battaglia di Zhongyuan ed è disponibile dallo scorso 29 giugno al costo di 9,99€ o, chiaramente, in maniera completamente gratuita per tutti i possessori del Season Pass. Questo primo contenuto aggiuntivo, a differenza di quelli di NioH 2, non si “slega” dalla storia principale ma, anzi, ne rappresenta una sorta di sequel diretto o per meglio dire un completamento del quadro generale narrativo e ludico imbastito durante la campagna principale. Per il nostro alter ego, insomma, è tempo di tornare a imbracciare spade, archi e lance varie: i pericoli sono ancora all’orizzonte, lo spettro della guerra riaffiora, e tra nuovi inquietanti demoni da affrontare, nuove armi da scoprire e utilizzare e diverse altre novità complessivamente interessanti, Battaglia di Zhongyuan vuole rappresentare un primo passo verso la conclusione di un percorso che ha decisamente segnato l’ottimo ritorno di Team Ninja nel panorama degli action-adventure a tinte souls-like.
Wo Long Fallen Dynasty Battaglia di Zhongyuan: la guerra infiamma ai piedi del Monte Nissan
Come vi ho già detto in precedenza, Battaglia di Zhongyuan si ricollega, a livello narrativo, agli eventi della storia principale. La storia si focalizza principalmente sulle gesta del generale Cao Cao, uno dei principali volti dell’intelaiatura narrativa di Wo Long Fallen Dynasty, ancora una volta alle prese con la sua ossessione nei confronti di Lou Bou. Cao Cao vuole assorbire sotto la sua ala protettrice i temibili Turbanti Gialli per sfoderare l’attacco decisivo ai suoi rivali di sempre, e nel farlo le sue strade si incrociano nuovamente con quelle del nostro alter ego, chiamato ancora una volta a fare da involontario ago della bilancia in una lotta su larghissima scala che, ancora una volta, finisce con l’assumere tinte dark a causa della presenza di divinità, demoni e creature di ogni sorta che recitano la loro parte in maniera sempre ben congegnata e contestualizzata nell’economia della produzione. Tutto ciò, porta il giocatore a poter visitare nuove aree e nuove zone della mappa, caratterizzate da un level design molto in linea con il gioco base, discretamente intriganti, ricche di pericoli e loot da raccogliere, per quanto comunque le loro dimensioni rimangono molto limitate e volutamente contenute. Il core della produzione rimane dunque il combattimento e, da questo punto di vista, il risultato complessivo vive di qualche alto e basso.
Una volta giunti nella nuova area, il tempo sembrerà essersi praticamente fermato. La sensazione di continuità è infatti molto presente e sensibile, e appena iniziato il primo scontro ci si renderà subito conto di quanto gli sviluppatori abbiano deciso di confezionare un’offerta in grado di portare avanti senza scossoni quanto visto qualche mese fa. Il livello di sfida offerto dai nuovi nemici è infatti molto in linea con il gioco base e, banalmente, se avete costruito un buon pg all’epoca vi ritroverete già con mezzo bicchiere pieno. Anche il primo boss del nuovo stage è risultato decisamente semplice da tirare giù, segno di un livello di sfida meno punitivo e violento rispetto a come, in passato, ci ha abituato la software house nipponica con i suoi contenuti aggiuntivi (Nioh 2, parlo di te!). Proseguendo con l’avventura, però, ci si rende conto che la curva di difficoltà comincia a piegarsi verso l’alto in maniera rapida e veloce, con l’arrivo di numerosi nemici molto forti disseminati per le aree. In aiuto del nostro alter ego ci saranno due nuovi alleati, le cui abilità in battaglia, però, sono fortemente limitate, così come accadeva nel gioco base, da un’IA ancora una volta poco a fuoco e poco in grado di offrire un vero supporto. Questo repentino cambio di rotta in termini di difficoltà si avverte definitivamente con il secondo boss, decisamente più ostico del primo e in grado di creare non pochi grattacapi. Sia chiaro, il livello generale delle missioni principali rimane tutto sommato abbordabile, ma se siete alla ricerca di una sfida intrigante, potreste trovare in lui un prezioso alleato, anche contando che, a livello estetico e tecnico, l’ho trovato veramente molto ispirato.
Ho i pugni nelle mani!
Questi discorsi sulla difficoltà generale, chiaramente, si riferiscono alla difficoltà “base” del gioco. Con Battaglia di Zhongyuan gli sviluppatori hanno pensato anche a questo, ossia che i giocatori potrebbero affrontare il DLC (come me) con diversi livelli di vantaggio rispetto al target consigliato, annullando in qualche modo il senso di sfida generale, e di conseguenza hanno deciso di inserire un nuovo livello di difficoltà. Questo nuovo modo di affrontare l’avventura è chiamato Percorso del Dragone Svettante. Selezionando questa difficoltà aumenta il livello dei nemici e delle missioni in sé, ma anche il cap del personaggio si amplia, così come la natura e la rarità delle ricompense. Per quanto doveroso, però, questo livello di sfida mi è sembrato un po’ troppo alto e in qualche modo costringe il giocatore a fare un po’ tabula rasa del proprio equipaggiamento per rimanere a galla in maniera più oculata. Detto questo, però, questa introduzione era in qualche modo doverosa, così come era doverosa anche l’arrivo della “solita” nuova arma che ricordano molto la piacevole introduzione dei Tonfa di NioH: i Caestus. Anche stavolta, le nuove armi sono un’ode alla velocità e alla frenesia, che si sposa alla perfezione con lo stile di combattimento del gioco che si basa molto sulla velocità degli scambi di colpi dei combattimenti.
Per quanto non esattamente originali nella concezione, le nuove armi offrono comunque un nuovo stile di gioco e nuova linfa al già ottimo comparto ludico del titolo e sono convinto che molti giocatori, come me, inizieranno a inserirle nella loro rotazione regolare di armi molto presto. Anche le nuove missioni introdotte mi sono sembrate molto interessanti. Sfruttando il massimo livello di difficoltà è possibile, oltre a garantirsi un livello di sfida decisamente più probante, puntare a ricompense maggiori e a pezzi di equipaggiamento “speciali” che vengono forniti in particolare uccidendo i boss dei vari livelli. A tal proposito, voglio fare un plauso proprio a questi ultimi. I nuovi boss introdotti, anche se pochi, sono molto interessanti e ben incastonati nella struttura complessiva del gioco, così come la nuova Bestia Divina introdotta, Feilian, anch’essa nell’insieme in linea con la “tradizione” del gioco e allo stesso tempo spettacolare e in grado di portare una piccola sferzata di freschezza alle creature utilizzabili in battaglia. Nel complesso, anche tenendo conto l’ottima fruizione e stabilità su PS5, questo primo contenuto aggiuntivo fa il suo lavoro, riesce a dare un valido motivo ai giocatori per tornare sui server di gioco e anche se Team Ninja ha giocato un po’ al risparmio il risultato finale è comunque interessante, con la speranza di assistere, magari, a qualcosa di più coraggioso con il prossimo DLC.
Piattaforme: PS5, PS4, Xbox One, Xbox Series X/S, PC
Sviluppatore: Team Ninja
Publisher: KOEI Tecmo
Il primo DLC di Wo Long Fallen Dynasty è, nel complesso, da promuovere senza troppe riserve. Battle of Zhongyuan porta con sé, oltre a un nuovo segmento di storia, un nuovo livello di sfida, nuove armi e in generale una struttura ludica e tematica che riesce a risultare in grado sia di rimanere fortemente in linea con il prodotto “base” sia, in qualche modo, di ampliarne gli orizzonti. Certo, la longevità di questi DLC rimane sempre molto bassa, e il livello di sfida non è sempre gestito al meglio, ma sono comunque convinto che chi ha amato il gioco si ritroverà subito a casa, anche considerando la possibilità di rivivere tutta l’avventura con un livello di sfida decisamente più probante. E poi, onestamente, i Caestus, per quanto poco ispirati, sono veramente molto belli da usare!