Dragon Quest Treasures Recensione: a caccia di tesori in 4K su PC

dragon quest

Il brand Dragon Quest ĆØ senza dubbio uno dei più amati e famosi dell’universo dei giochi di ruolo giapponesi. Ogni qualvolta che si parla del brand il cuore dei fan batte forte, si ferma e poi riparte, si infiamma: e non potrebbe essere altrimenti. Del resto, a conservare, il marchio di Square Enix rimane uno dei pochi a conservare intatta la sua natura, compresi quegli aspetti meno vincenti e meno amati dai giocatori. Lo ammetto: Dragon Quest XI ĆØ stato uno dei giochi più belli a cui ho giocato negli ultimi anni. Lo so, per molti non ĆØ uno dei migliori della serie, ma io l’ho amato veramente tanto e mi ci sono legato parecchio, nonostante mi abbia fatto penare non poco. In attesa di scoprire di più sul futuro della serie principale, con quel Dragon Quest XII: The Flames of Fate di cui ancora non conosciamo la da finestra d’uscita ufficiale, Square Enix ha pubblicato, in esclusiva Nintendo Switch, Dragon Questo Treasures, uno spin-off molto interessante e pensato per sfruttare al meglio la natura portatile di Switch. A onor del vero, per quanto la critica abbia complessivamente apprezzato il gioco, Dragon Quest Treasures non ĆØ riuscito a fare colpo su tutti. Sia chiaro, non era nemmeno nelle intenzioni della compagnia quella di tirare su un capolavoro, ma piuttosto l’obiettivo era quello di tirare su un titolo fresco e allo stesso tempo profondo e accattivante, e soprattutto qualcosa di offrire una ā€œvariazione sul temaā€ originale a tutti gli appassionati. Da questo punto di vista, l’obiettivo può considerarsi tutto sommato concluso. Per questi motivi, sono convinto che l’arrivo della versione PC sia un ottimo modo per diffondere maggiormente un prodotto nel complesso molto interessante. Dopo averci passato diverse ore in compagnia sono pronto a tirare le somme su questo porting, che vive di luci e ombre ma che, nel complesso, si comporta discretamente bene.

Dragon Quest Treasures: ĆØ tutto oro quello che luccica?

Di aspetti quali il combat system, la trama e la gestione dei ritmi e dei contenuti di gioco, mi ci voglio soffermare soltanto approssimativamente. Per maggiori dettagli e informazioni più precise, vi rimando all’ottima recensione del nostro Andrea Mondati, che ha giĆ , diversi mesi fa, compiuto il suo personalissimo viaggio a caccia di tesori sui lidi portatili di Nintendo Switch. La storia, in primis, ĆØ nel complesso banale e, se vogliamo , volutamente leggera. Erik e Mia, I due protagonisti, sognano un futuro migliore. La loro vita ĆØ complicata, priva di emozioni e procede imprigionata in routine a cui sembra impossibile sfuggire. Il colpo di scena, però, ĆØ dietro l’angolo: grazie alla conoscenza di due misteriose creature, prigionerei degli stessi ā€œcarcerieriā€ dei due giovani, Erik e Mia scoprono l’esistenza di un mondo fantastico e…pieno di tesori! Esatto, i tesori, ossia il cuore pulsante della produzione e anche l’oggetto del desiderio dei due protagonisti, ossessionati dal sogno di vivere una vita all’avventura, alla ricerca di tesori, misteri e segreti. Fortunatamente per loro, questo sogno prende forma, ma al contempo i due giovani sono anche costretti a prendere familiaritĆ  con un mondo ben più vasto e minaccioso di quanto avrebbero mai immaginato.

Come ogni buon Dragon Quest che si rispetti, Dragon Quest Treasures ĆØ un titolo che nelle idee iniziali rimane molto classico e si basa tantissimo sul combattimento e sull’affrontare i tantissimi mostri disseminati per le mappe di gioco. Come abbiamo giĆ  avuto modo di vedere con la recensione del gioco ā€œbaseā€, in Dragon Quest Tresures la caccia ai tesori e alla preziose Gemme del Drago ĆØ fortemente legata all’esplorazione, certo, ma soprattutto anche alla capacitĆ  del team di fronteggiare alla tante difficoltĆ . Per tal motivo, da buon GDR/JRPG, elementi come la composizione del party, l’analisi delle debolezze e delle resistenza, e cosƬ via, diventano fondamentali, cosƬ come fondamentale ĆØ la piena conoscenza delle creature che possono affiancare Mia e Erik durante il viaggio. Se prima parlavo di intenzioni piuttosto classiche in termini di creazione del mondo di gioco e delle sue attivitĆ , non posso fare altrettanto con il sistema di combattimento, che rappresenta uno degli scossoni maggiori alla formula del brand originale. CosƬ come successo con i mousou Dragon Quest Heroes o con i due Dragon Quest Builders, anche Treasues offre una forte variazione sul tema, con un sistema di combattimento action che prende, in veritĆ  anche bene, il posto del più classico sistema a turni. Questo sistema di combattimento funzione e convince, anche perchĆ© risulta semplice ma al contempo ben strutturato sin dalle prime battute. L’alternanza di attacchi melee e a distanza viene condita con la necessitĆ  di utilizzare le creature alleate, ognuna di esse in grado di aiutare i protagonisti con abilitĆ  uniche che hanno un impatto impostante sull’economia degli scontri.

dragon questCombattere è più bello su PC!

Proprio tenendo fede al cambiamento del sistema di combattimento, ĆØ chiaro che il primo traguardo raggiunto da questa nuova versione del gioco sia proprio quello relativo alla godibilitĆ  del gioco in sĆ©. Grazie a un frame rate praticamente triplicato rispetto alla versione Nintendo Switch, Dragon Quest Treasures in versione PC offre scontri decisamente più interessanti e appaganti ludicamente parlando, con le combinazioni poco sopra citate (schivate, attacchi e skill) che ora risultano decisamente più fluide e meno tediose. In un gioco con un combat system simile, ĆØ chiaro che la fluiditĆ  sia un po’ tutto, e sotto questo aspetto i ragazzi di Square Enix hanno fatto veramente un ottimo lavoro. Come ho detto poco fa, ho potuto giocare tranquillamente con il frame rate illimitato (con punte vicine ai 150fps), cosa che ha reso un sistema di combattimento non esattamente precisissimo nelle hitbox e nelle dinamiche generali di movimento decisamente più semplice e piacevole. L’impatto della nuova stabilitĆ  offerta dalla produzione ĆØ decisamente molto importante.

Grazie a questo sistema, infatti, diverse incertezze del codice ā€œbaseā€ vengono nascoste in maniera anche piuttosto convincente, soprattutto se si pensa che il gioco supporterĆ  il gioco portable di Steam Deck, cosa che avvicina la produzione anche alla sua natura originaria. Proprio parlando di natura originaria, quella di gioco pensato principalmente per il gioco in portabilitĆ , risulta evidente che il restante blocco di novitĆ  di natura squisitamente tecniche e strutturali hanno un impatto diverso rispetto alla stabilitĆ  e all’aumento esponenziale dei giochi di ruolo. Per farla breve, ho notato che le restanti modifiche apportate da questa nuova versione siano destinate a risultare un po’ più marginali e meno centrali nell’esperienza di gioco, per quanto, comunque, ĆØ doveroso sottolineare che gli sviluppatori abbiano comunque fatto un ottimo lavoro nel dare una veste molto diversa alla propria creazione.

Spettacolo in 2K… ma non sempre

Lo dico subito: ho comprato da poco una 3060 con 12GB di VRAM, e mi ha cambiato letteralmente la vita, ludicamente parlando, ovvio. Ora, è chiaro che una produzione del genere non richieda mai una simile potenza a livello di hardware per funzionare a dovere, ma i vantaggi offerti dalla nuova GPU sono comunque molto evidenti, anche quando si tratta di valutare progetti più modesti sotto questo punto di vista. Grazie alla nuova configurazione ho potuto settare il gioco con tutti i dettagli e gli effetti al massimo, cosa che, per forza di cose, ha donato una veste tecnica ed estetica al titolo decisamente di un altro livello rispetto alla versione di partenza. La versione PC di Dragon Quest Treasures riesce, insomma, a dare un tocco profondamente diverso al titolo, più modesto nella sua versione Switch, cosa che si evidenzia con una cura per i dettagli dei protagonisti, nel tratto dei corpi di personaggi sia umani sia non umani, ma anche analizzando fattori come i giochi di luce, la gestione degli shader utilizzati e via dicendo. Sotto questo aspetto, il passo avanti compiuto è veramente imponente. Anche analizzando informazioni sulla carta meno impattanti, come la qualità delle ombre o la resa di alcuni elementi dello scenario, è chiaro che il lavoro svolto sia molto buono, per quanto alcuni dettagli, per forza di cose, sono rimasti imbrigliati nella natura intrinseca del prodotto stesso.

A un occhio più attento e cercando di fare di più i puntigliosi, alcuni dettagli risultano altrettanto evidentemente rimasti un po’ tagliati fuori dall’upgrade tecnico ricevuto dalla versione PC del gioco. L’aspetto più evidente ĆØ legato, ad esempio, alla qualitĆ  delle texture degli oggetti di contorno, quali gli alberi, la vegetazione in generale, i pavimenti, le superfici acquatiche e via dicendo, che appaiono caratterizzate da una quantitĆ  di pixel decisamente inferiore rispetto a tutto il resto. Per quanto la scelta sia tutto sommato comprensibile, questo aspetto ĆØ comunque da sottolineare, anche perchĆ© il contrasto ottenuto mettendo nella stessa scena gli ottimi modelli poligonali dei personaggi alla povertĆ  degli scenari non ĆØ certamente dei migliori. Un’altra scelta che ho compreso poco e quella relativa ai comandi e alla gestione dei menù della versione PC, che sono stati riproposti in maniera forse fin troppo originali rispetto alla versione base. Con mouse e tastiera ĆØ veramente molto complicato gestire l’avventura, specialmente per quanto concerne la navigazione attraverso i menù di gioco che risultano palesemente trasposti in scala 1:1 rispetto alla versione portatile di Nintendo Switch. Con l’alternanza forzata di mouse e tastiera, alcuni passaggi diventano veramente troppo lunghi e inutilmente annacquati, e non nascondo che smorzano un po’ il ritmo del gioco in diverse occasioni. Per fortuna, questo dettaglio di non poco conto si avverte di meno in combattimento, ma il gioco rimane comunque imbrigliato in un sistema di comandi decisamente poco chiaro. Anche il sonoro, infine, evidenzia chiaramente la provenienza più ā€œmodestaā€ della produzione, ma qui, chiaramente, stiamo parlando di un dettaglio che non tutti quanti noteranno e di cui in pochi terranno conto.

PIATTAFORME: PC

SVILUPPATORE: Square Enix

PUBLISHER: Square Enix

La versione PC di Dragon Quest Treasures, nel complesso, funziona bene. L’upgrade tecnico ĆØ evidente, soprattutto in termini di qualitĆ  dei modelli poligonali e nella gestione del frame rate, e riesce a dare alla produzione un piglio completamente diverso rispetto al materiale di partenza. Di contro, però, come vi ho giĆ  detto, alcuni fattori sono stati trattati diversamente e non tutti hanno avuto quella stessa qualitĆ  nella resa finale, per quanto sia comunque anche comprensibile considerando la versione di partenza su cui si basa quella in questione. Ad ogni modo, il gioco rimane comunque molto carino e interessante e, a maggior ragione se l’avete saltato su Switch, se siete appassionati del genere, questo potrebbe essere un ottimo momento per recuperarlo.

VOTO 8

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in più, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.