Philips 272G5DYEB – Recensione

La prima considerazione che sorge osservando il nuovo monitor Philips è che il suo produttore non è celeberrimo tra i giocatori, sicuramente più avvezzi ad altri nomi. Un trend che la casa tedesca cerca di invertire con questa proposta, di indubbio interesse e con un sacco di feature pensate specificamente per i giocatori più sfegatati.
Il nuovo monitor di Philips vanta un pannello estremamente responsivo da 27 pollici a 144Hz, con risoluzione massima a 1080p, la tecnologia G-SYNC di Nvidia a refresh rate variabile, la retroilluminazione ULMB e supporto per 3D Vision. Più in dettaglio, ecco le sue principali specifiche tecniche:

Dimensione schermo: 27 pollici
Tecnologia: TFT-LCD TN
Risoluzione nativa: 1920 x 1080 pixel
Rapporto: 16:9
Luminosità massima: 300 cd/m²
Colori: 16.7 milioni
Tempo di risposta: 1ms
Refresh rate: 144Hz (variabile con G-SYNC)
Peso: 7,8kg
Contrast ratio: 1,000:1
Angolo di visuale: 170º orizzontale, 160º verticale
Consumo: 27,5W (0.5 W in standby)
Connettività: USB 3.0
Retrolilluminazione: WLED

A monitor spento

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Dall’aspetto particolarmente robusto e con una gradevole finitura nero opaco, il monitor Philips offre la possibilità di essere alzato e sollevato rispetto alla base di 15 cm, di inclinare lo schermo di 5° in avanti e di 20° indietro, e di essere orientato rispetto alla base di 65°, a destra e a sinistra. Più utile, per alcune applicazioni e ambiti lavorativi, la possibilità di essere ruotato di 90° in modalità “portrait”. Oltre al monitor stesso e il cavo di alimentazione (con trasformatore a parte), la confezione contiene anche un cavo DisplayPort e un USB 3.0 per collegarlo al PC e sfruttare l’hub a quattro porte collocato di lato (di cui una porta da utilizzare per la ricarica rapida dei propri dispositivi).
Lo schermo ha una superficie antiriflesso che siamo piuttosto abituati a trovare sui monitor LCD, specialmente quelli più recenti, che elimina i riflessi più fastidiosi dovuti alla luce ambientale, ma che influenza leggermente la luce emessa dallo schermo, anche se in maniera non particolarmente fastidiosa.

Immagine e colori

Senza perdersi in troppi test su rese cromatiche, profondità di colore di ogni singolo pixel e curve varie, possiamo dare un giudizio onesto basato sull’uso quotidiano, sia in ambito ludico che di utilizzo normale per navigare su web, scrivere e altro. Considerata la frequenza di aggiornamento a 144Hz, senza alcuna regolazione di sorta il monitor offre un’immagine molto bilanciata, nonostante una luminosità piuttosto accesa. La gamma può essere modificata tramite i comandi a video, ma alla temperatura di colore standard di 6500K non ce n’è davvero bisogno. Ottimo anche il contrasto, specialmente in ambito ludico, con le zone più scure ricche comunque di dettaglio e con neri profondi, senza percettibili effetti di distorsione dovuti alla finitura opaca dello schermo. Lo stesso vale anche nella visione di film in Blu-ray, che mostrano colori brillanti e accesi, sia nelle scene più “vivaci” che in quelle più buie. Ottima anche la resa cromatica, con qualche elemento forse un po’ troppo saturato, ma nel complesso molto naturale e vibrante.

NVIDIA G-Sync

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In ambito ludico, anche senza G-SYNC attivato, la risposta del monitor è eccellente, specialmente nei titoli in cui il frame rate effettivo coincide con quello di refresh del monitor (ergo, 144fps a 144Hz); l’esperienza di gioco si rivela di gran lunga superiore a quella di un monitor tradizionale a 60Hz. Come in qualsiasi altro monitor, si avvertono problemi di fluidità quando il framerate scende sotto la frequenza di aggiornamento, perdendo la sincronizzazione, provocando tearing con il Vsync disabilitato, o effetti di stuttering se il Vsync è attivato.
[quotedx]G-Sync modifica dinamicamente il refresh rate del monitor, annullando problemi di tearing e stuttering[/quotedx]
Ed è proprio qui che entra in scena il G-SYNC, la tecnologia proprietaria di NVIDIA che permette al monitor di modificare dinamicamente il proprio refresh rate, adattandolo a quello del gioco, evitando in toto i problemi menzionati poco sopra. Su questo monitor il G-SYNC opera tra i 30Hz e i 144Hz, e quando viene abilitato – solo con schede video NVIDIA, ovviamente – spariscono del tutto i fenomeni di tearing e stuttering, rendendo l’esperienza incredibilmente più fluida, specialmente su titoli particolarmente impegnativi in cui il framerate cambia spesso, a seconda della complessità dell’immagine sullo schermo. Intendiamoci: i giochi con G-SYNC non diventano più fluidi (se il PC fatica, continuerà a faticare), e le differenze di esperienza tra i 30 fps e i 60fps continuano a esistere; quel che ne trae beneficio è la consistenza dell’immagine, non più soggetta a fotogrammi “spezzati” o saltati.

NVIDIA ULMB

La tecnologia Ultra Low Motion Blur di NVIDIA, come quella G-SYNC, richiede una scheda grafica dello stesso produttore, e non funziona in concomitanza con la sincronizzazione del framerate (ergo, o si attiva l’una, oppure l’altra). Senza scendere troppo nel dettaglio, si tratta di uno strumento che accende e spegne la retroilluminazione in parallelo con la frequenza di aggiornamento del monitor (85Hz, 100Hz o 120Hz in questo caso), diversamente dai normali schermi LCD in cui la retroilluminazione è sempre accesa.
[quotesx]gli occhi passano molto meno tempo a seguire il movimento degli oggetti sullo schermo, riducendo in maniera sensibile l’effetto “blur”[/quotesx]
Il risultato è che gli occhi passano molto meno tempo a seguire il movimento degli oggetti sullo schermo, riducendo in maniera sensibile l’effetto “blur” tipico dei monitor LCD. Probabilmente, se siete giocatori “normali”, si tratta di questioni di poco conto, quasi trascurabili, ma il risultato dell’ULMB in azione è davvero notevole, specialmente in ambito competitivo, dove le immagini guadagnano in nitidezza e pulizia (pur perdendo un po’ di luminosità complessiva), rendendo quindi per esempio più facile puntare e colpire un nemico in uno sparatutto. Perché l’ULMB funzioni al meglio, tuttavia, è fondamentale che il framerate sia costantemente uguale alla frequenza di aggiornamento del monitor, perché l’assenza di motion blur rende molto più evidenti – e fastidiosi – i fenomeni di stuttering e di tearing. Per questo stesso motivo, e per quanto abbiamo scritto prima, nei titoli in cui il framerate varia spesso l’ULMB non risulta efficace quanto il G-SYNC, di gran lunga preferibile.

Però… però…

Le due principali perplessità circa questo monitor, eccellente sotto ogni altro punto di vista, sono la carenza di connessioni e il prezzo consigliato di vendita. Pur comprendendo le motivazioni “tecnologiche” che sottendono alla presenza esclusiva di una DisplayPort (necessaria per attivare G-SYNC o ULMB), offrire un HDMI o almeno una DVI avrebbe permesso di utilizzarlo anche in assenza di una scheda NVIDIA di fascia alta, acquisto che va comunque messo in cantiere per poterlo sfruttare al massimo delle sue potenzialità, ma che si potrebbe anche voler fare in un secondo momento. E poi c’è la questione soldi: 644,90 € come prezzo consigliato non sono esattamente pochi, considerato che de facto impone la presenza di una scheda video di fascia alta. Pur considerando la tecnologia e le prestazioni che questo schermo offre, il Philips 272G5DYEB è un prodotto destinato agli appassionati più fervidi, che non hanno grandi problemi di liquidità sul conto corrente. Il nostro consiglio è tener d’occhio i principali rivenditori – online, ma non solo – che potrebbero metterlo in promozione a cifre decisamente più abbordabili (e allettanti).