Namco Bandai ci prova con l’action di coppia.
Il nuovo gioco d’azione di Namco Bandai, presente anche all’E3 appena concluso e ambientato in una Germania medievaleggiante dalle tinte fantasy e piuttosto cupe, ha per protagonista Haindrik un gigantesco guerriero dai capelli bianchi armato con uno spadone di dimensioni tali da mettere in imbarazzo tanto Astaroth di Soul Calibur quanto Cloud di Final Fantasy VII. Il nostro Haindrik è un affettatore di demoni di professione ed è accompagnato in battaglia da Rachel una strega pratica delle arti magiche e abilmente controllata dall’Intelligenza Artificiale.
Il bello è che Haindrik può essere giusto ferito in battaglia, ma non perire, visto che è immortale. “Ma come?” direte voi, “Allora Knights Contract sarà il gioco più facile dell’universo!”. Assolutamente no, visto che le dinamiche di coppia tra i due personaggi sono alla base di buona parte del gioco. Rachel, infatti, è una pulzella piuttosto fragile sul piano fisico e sta ad Haindrik proteggerla dalle decine di mostri e aberrazioni che popolano i tetri livelli del gioco: se, infatti, Rachel dovesse tirare le cuoia, il Game Over è assicurato. “Ma allora perché portarsela appresso?” vi sentiamo pensare. Semplice, come vi abbiamo detto poco prima, Rachel è una strega e le sue capacità magiche supportano Haindrik in battaglia: può potenziarne gli attacchi, scatenare colpi elementali e gestire alcuni devastanti attacchi speciali. Sta infatti al giocatore scegliere, all’inizio di ogni missione, quattro incantesimi tra i tanti presenti da utilizzare sul campo.
Gli attacchi speciali di Rachel permettono, tra le altre cose, di richiamare le forze oscure in battaglia per delle scena spettacolari che riportano alla mente le “apoteosi” apprezzate di recente in Bayonetta, con tanto di pulsanti da premere al momento giusto per scatenarne al massimo la potenza della magia evocata. A dirla tutta, è un po’ il gioco in generale a ricordare per diversi aspetti il capolavoro di Platinum Games: vuoi per la spettacolarità dei combattimenti action, vuoi per le mosse speciali, o vuoi per l’immaginario gotico arcano sfoggiato dal gioco (anche se qui l’ambientazione e lo stile sono un po’ più scuri).
I combattimenti contro i nemici più comuni e numerosi sembrano piuttosto semplici e triviali (avete presente le truppe più inutili dei vari Dynasty Warriors?), mentre quelli più grossi sembrano richiedere maggiore attenzione da parte del giocatore, sopratutto quando bisogna difendere Rachel. A questo aggiungete che alcuni degli edifici presenti lungo gli scenari possono essere letteralmente demoliti a colpi di spadone per raccogliere qualche bonus. Il risultato finale che ne risulta è un piacevole caos fatto di nemici smembrati, evocazioni magiche ed edifici che crollano sotto la furia distruttrice di Haindrik.
L’unico rischio è che il gioco sia un po’ troppo succube delle tante influenze e richiami che sembra avere un po’ ovunque. A distinguerlo basterà lo stile grafico e l’ambientazione da fantasy teutonico reinterpretato dai giapponesi fatto di golem, homunculus, cattedrali gotiche e tinte fosche? Lo scopriremo solo giocando alla versione finale, prevista non prima della fine dell’anno.