rFactor 2

Abbiamo bruciato per voi un po’ di asfalto con la beta di rFactor 2, per vedere a che punto sono i lavori del prossimo simulatore automobilistico per PC di casa ISI.

Dopo un lungo periodo di calma nel mondo delle simulazioni di guida per PC, sembra che tutti i principali attori si siano risvegliati contemporaneamente. Nel 2012, infatti, vedranno la luce rFactor 2 degli ISI, GTR 3 dei Simbin, Project CARS degli Sligthly Mad Studios e Assetto Corsa di Kunos Simulazioni. Due di questi progetti, Project CARS e rFactor 2, condividono un modello di business innovativo, palesemente ispirato a quello che ha animato il brillante Minecraft: si paga per giocare a una versione acerba del gioco e si ha così diritto a tutti i successivi aggiornamenti, compreso probabilmente il gioco finale, quando uscirà. I giocatori, insomma, diventano a tutti gli effetti dei beta tester e godono del privilegio di testare il prodotto con largo anticipo, risparmiando anche un gruzzoletto rispetto a quello che verosimilmente sarà il costo finale. Ovviamente, chi anticipa l’obolo si accolla anche qualche rischio: il progetto potrebbe arenarsi e non vedere mai la luce, per dire; oppure, molto più banalmente, è probabile che le prime build soffrano di fastidiosi problemi, che potrebbero essere anche gravi. Del resto, non si sta acquistando un prodotto finito e testato, ma solo l’accesso alle varie versioni di sviluppo. Nel caso di rFactor 2, ovvero l’oggetto di quest’anteprima, si può selezionare fra due opzioni: l’accesso alle beta e al gioco completo costa 39.99 euro, mentre con 64.99 euro si può acquistare in aggiunta il diritto a correre sui server ufficiali anche quando il gioco sarà ufficialmente pronto, senza dover poi pagare il fio previsto per l’abbonamento annuale (di cui ancora non si hanno dettagli).

DAL 1966 A OGGI
Al momento in cui scrivo, sono disponibili ancora pochi contenuti per rFactor 2. Per ciò che riguarda i tracciati, si può scaricare una riproduzione del tracciato Monaco (come lo si correva nel 1966), il Mills Metropark e i tracciati F1 di Malesia e Portogallo. Per quanto riguarda le auto, abbiamo le F1 del 1966, le Megane e le Formula Renault 3.5, delle potenti monoposto. Come nel primo rFactor, però, bisognerà aspettarsi un’infinità di mod prodotti dagli appassionati: la struttura del gioco è, infatti, apertissima alle modifiche, e gli sviluppatori stessi spingono a realizzare auto e piste e a condividerle coi giocatori. D’altronde, se questo fatto ha decretato il successo del precedente capitolo, sarebbe stato da cialtroni non riproporlo.

IN PISTA
Prima di iniziare a correre sul serio con rFactor 2, ho dovuto spendere un’oretta fra le varie opzioni grafiche, sino a trovare un compromesso soddisfacente fra la qualità dell’immagine e i frame per secondo. Per quanto riguarda il sistema di controllo, bisogna ammettere che il metodo di configurazione è eccellente e, nella maggior parte dei casi, riconosce le periferiche e le auto-configura senza indugio. È comunque possibile intervenire sui vari parametri per modificare i binding predefiniti o per variare la sensibilità e la zona morta degli assi. Nonostante la mia postazione di guida preveda tre differenti periferiche (hai capito il signorino? ndAlias), mi sono bastati pochi istanti per settare tutto al meglio.
Appena pronto a correre, mi sono subito lanciato nello storico tracciato di Monaco sulle nervose monoposto degli anni ‘60. Sono bastate due curve per ricordarmi che senza alettoni, quelle auto non girano. Riparto con estrema dolcezza e, pian piano, imparo a percorrere le strette strade monegasche. La gestione della frenata è notevole e si riesce a dosare molto bene la staccata, mentre lo sterzo risponde in maniera molto diretta e precisa. Il Force Feedback è altrettanto ben equilibrato (per intenderci, ai livelli del plugin RealFFB quando veniva impostato bene), anche se in alcuni momenti le sollecitazioni sembrano troppo violente, come se il motorino del FFB entrasse in saturazione.

Passando alle Megane, si ha effettivamente la sensazione di guidare una moderna vettura a trazione anteriore, con il sottosterzo che si avverte sensibilmente nelle curve più strette. La stessa tendenza al sottosterzo è immediatamente percepibile guidando le potenti Formula Renault, praticamente incollate a terra grazie ai generosi alettoni. Il livello della simulazione fisica sembra già da ora molto buono, ma ci sono ancora parecchi ritocchi da fare per renderlo competitivo con quello di iRacing che, dopo l’introduzione del New Tyre Model, appare ancora una spanna sopra, almeno per ora. Difficile, tuttavia, stabilire se le migliori sensazioni offerte da iRacing siano da attribuire a una migliore simulazione degli pneumatici o alle piste riprodotte con Laserscan, purtroppo non disponibili per rFactor 2.

IN CONCLUSIONE
rFactor 2 è ben lungi dall’essere un prodotto completo, essendo ancora afflitto da una serie di bug e problemini vari. Problemi che non impediscono però di divertirsi con una fisica di buon livello, un’intelligenza artificiale che offre qualche emozione e un netcode più che dignitoso. I contenuti sono ancora pochi, ma pian piano gli sviluppatori ne aggiungeranno, così come faranno i vari modder. Se volete divertirvi, assicuratevi di avere un PC ben carrozzato, perché, sotto il profilo dell’ottimizzazione, la beta è ancora indietro e per ottenere un frame rate accettabile è consigliato almeno un Quad Core con una scheda video recente.

E ora, la domanda da duecento milioni di dollari: vale la pena acquistarlo ora? Dipende. Se avete tempo da dedicarci, pazienza nel sopportare i bug e accettate di anticipare i soldi per un prodotto non completo, allora sono soldi ben investiti. Se invece “guidate” solo poche ore a settimana e non siete disposti ad accattare crash e problemi vari, forse è meglio aspettare che esca dallo stato di beta. Come del resto sottolineano gli sviluppatori.

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