InXile, nota software house californiana presente sul mercato dal 2002, è sicuramente uno studio che non ha certo bisogno di presentazioni. Tra gli sviluppatori che ne fanno parte spiccano nomi del calibro di Chirs Avallone, Brian Fargo e Colin McComb ovvero le menti dietro a capolavori come Planescape: Torment, Fallout 2, Baldur’s Gate, Neverwinter Nights 2, Fallout: New Vegas e Wasteland 2. Nel corso del 2013 questi “terribili ragazzi” hanno deciso di cavalcare l’onda Kickstarter con l’intento di riportare in auge l’RPG vecchio stampo presentando Torment: Tides of Numenera. Se il buongiorno si vede dal mattino l’incredibile raccolta fondi messa in piedi per la realizzazione del gioco è stata la dimostrazione e la misura di come i seguaci di InXile stessero aspettando un nuovo RPG . Con quattro milioni e 100mila dollari, somma raggranellata grazie al supporto di oltre74mila backer Tides of Numenera è di fatto diventato il vero successore spirituale di Planescape: Torment (una vera pietra miliare in fatto di giochi di ruolo) considerato da molti uno dei migliori giochi di sempre.
Superfluo dire a questo punto che Torment: Tides of Numenera è un GDR single player basato quasi interamente sulla narrativa: I nostalgici proveranno un senso di spaesamento perché le care familiari ambientazioni di Dungeon & Dragons che caratterizzarono Planetscape: Torment fanno spazio ad una scenografia nuova che mostra uno strano universo, quello di Numenera per l’appunto, in cui un mondo, chiamato Ninth World è nato ed è morto per ben otto volte. Lo scenario mischia con originalità fantasy e fantascienza, scorci apocalittici e architetture gotiche si mischiano a parti “organiche”, soprattutto nel Bloom, una caotica metropoli in continuo mutamento. Tides of Numenera non offre la possibilità di creare un personaggio da zero perciò bisognerà impersonare Last Castoff ovvero l’ incarnazione del Changing God, essere un tempo mortale che grazie all’uso delle reliquie degli antichi riesce ad incarnarsi in altri corpi per sfuggire alla morte. Per quanto questa pratica abbia dato i suoi frutti i continui inganni del Changing God ha risvegliato l’Angelo dell’Entropia, che destatosi è sulle tracce di Last Castoff per riportarlo alla sua vera natura.
[quotedx]Le familiari ambientazioni di Dungeon & Dragons fanno spazio ad una scenografia tutta nuova[/quotedx]
Come detto Torment si impernia completamente nell’universo di Numenera e quindi risulta scontato che segua fedelmente il rule set creato per il gioco da tavolo di Monte Cook. Ogni personaggio è descritto da tre aspetti, il Type, il Descriptor e il Focus: i Type sono archetipi di classe molto flessibili, che corrispondono al guerriero (Glaive), al mago (Nano) e al rogue (Jack) e possono poi essere personalizzati a piacimento, mentre Descriptor e Focus rappresentano di fatto abilità e poteri. Similmente i PG del Ninth World sono caratterizzati da tre sole statistiche, forza, velocità e intelletto: un sistema all’apparenza snello e versatile, che andrà testato in maniera approfondita per capirne le dinamiche e coglierne tutte le potenzialità. Nonostante una nuova ambientazione la componente narrativa, arricchita da un grande approfondimento nei dialoghi, è in linea con tutto quello che gli amanti di Planetscape: Torment si aspettano di trovare. Il gioco, volendo, potrebbe essere completato interamente senza affrontare alcun combattimento. La bilancia che si viene a creare tra azioni di persuasione, inganno e fuga offre diverse vie nello sviluppo del personaggio. Proprio per evidenziare queste possibilità gli sviluppatori hanno deciso di basare il sistema di crescita del personaggio, guadagnare exp per capirci, sull’analisi dell’ambiente, l’approfondimento dei dialoghi e ovviamente il completamente delle quest. Particolarmente intrigante l’alternativa al classico binomio morte-game over. In Torment: Tides of Numenera in caso di morte non si dovrà ripartire da un caricamento ma bensì all’interno del Castoff’s Labyrinth: un onirico dedalo della mente che riflette l’anima contorta del protagonista dal quale si dovrà trovare una via d’uscita. L’esplorazione del Laribinto, la risoluzione dei puzzle e la scoperta dei suoi segreti rappresenta per il protagonista un cammino di redenzione interiore prima del ritorno al Ninth World. Proseguendo all’interno dell’avventura la crescita del personaggio sarà direttamente proporzionale alla profondità e alla difficoltà del labirinto. Anche la gestione del party, composto da 5 elementi tutti gestibili a piacimento, offre un’alternativa rappresenta dai cypher, una versione camuffata dei consumabili a tempo reperibili all’interno dei numenera. Ovviamente i Cypher hanno peculiarità diverse come la possibilità di usarli in determinati frangenti di gioco o un diverso numero di cariche che ne determinano la durata. Nonostante il comparto tecnico non faccia gridare al miracolo visto che l’intero gioco si basa su scenari 2.5D con fondali bidimensionali disegnati a mano a oggetti e personaggi completamente modellati in 3D, mossi dal motore grafico Unity tutta la struttura è retta da un comparto artistico di un livello superiore. La perfetta commistione tra fantasy e scifi fatta di tratti medievaleggianti fusi con architetture futuristiche in grado di rievocare atmosfere cyberpunk è realmente in grado di estraniare il giocatore offrendo una prospettiva “fresca.”
Torment: Tides of Numenera, insomma, si presenta come un ambizioso gioco single player nato con l’intento di dimostrare come uno spiccato impianto ruolistico sia in grado di spingere l’intero genere a riprendersi lo spazio perso con il tempo. Purtroppo però lo stato troppo acerbo del gioco, nonostante l’early access di Steam sembra di giocare una versione Alpha più che una Beta, e l’assenza di tutorial in grado di prendere per mano i neofiti del genere non ci hanno convinto del tutto. A questo punto non resta che aspettare i lavori di rifinitura di inXile e vedere se i bellissimi dialoghi (in inglese al momento della nostra prova) molti più vicini a quella che può essere considerata la lettura di un buon libro più che una sessione di gameplay, saranno i grado di fare breccia in questa nuova generazione dove la frenesia e “il tutto e subito” la fanno da padrone.
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