Quindici anni di giocostazione

Sembra ieri, e invece erano i primi giorni di dicembre del 1994 quando Sony ha fatto uscire la prima PlayStation in Giappone. Poi uno non vuole passare per quello che dice “mamma mia come passa il tempo”, però… Piccola nota di colore storico: prima della rivoluzione nel settore delle console, Nintendo aveva affidato a Sony, all’epoca ancora…

Sembra ieri, e invece erano i primi giorni di dicembre del 1994 quando Sony ha fatto uscire la prima PlayStation in Giappone. Poi uno non vuole passare per quello che dice “mamma mia come passa il tempo”, però…

Piccola nota di colore storico: prima della rivoluzione nel settore delle console, Nintendo aveva affidato a Sony, all’epoca ancora dedita solo a Walkman e stereo, lo sviluppo di una periferica per il suo SNES, e che si sarebbe dovuta chiamare “Play Station”. Per motivi non meglio, forse nel timore che i CD-Rom fossero molto più facili da copiare e distribuire illegalmente l’affare saltò, causando anche un po’ di attrito – che perdura ancora oggi – tra i due colossi.

Giusto per non sprecare il lavoro fatto, Sony riprese in mano il progetto e lo rielaborò per dare vita a una console completamente nuova, chiamandola per l’appunto “PlayStation”. Una macchina che utilizzava come supporto proprio i CD, e che conobbe un successo straordinario anche – diciamocelo – grazie alla facilità con cui era possibile “moddarla” e con cui si poteva entrare in possesso di versioni pirata dei giochi. Nintendo aveva ragione, ma al tempo stesso quella stessa paura è stata uno dei motivi (non l’unico, sia chiaro – occorre aggiungere almeno il forte supporto al 3D che all’epoca stava cominciando a muovere i primi passi e che sulla PS si trovava molto più a suo agio) dell’enorme popolarità della console di Sony.

Poi è venuta sette anni più tardi la PS2, che ancora oggi mantiene saldamente il primato di console più venduta della storia, che si trova ancora nei negozi e che fino all’anno scorso vendeva più della PS3. La quale sta lentamente guadagnando terreno sugli avversari.

In ogni caso, credo che si possa affermare senza troppi patemi che l’industria dei videogiochi come la conosciamo oggi sarebbe assai diversa (né migliore né peggiore, eh, solo diversa) senza quella piccola e francamente bruttina scatoletta grigia. Per festeggiare, Sony ha anche aperto un sito celebrativo dove si ripercorre la storia della console.

Auguri PlayStation!