Vediamo di fare il punto della situazione, che qui la trama si complica, come si suol dire in questi casi. Dopo aver intrappolato il generale Skun-ka’pe nella Penal Zone, Sam e Max hanno trovato…
SPOILER ALERT
Dopo aver intrappolato il generale Skun-ka’pe nella Penal Zone, Sam e Max hanno trovato gli scheletri dei loro predecessori e un proiettore che mostra vecchie pellicole delle avventure dei loro antenati, nelle quali sventano il piano di Monsieur Papierwaite di rubare il tesoro della Tomba di Sammun-Mak. Alla fine della proiezione, Sam va al bagno e, tornando, scopre che qualcuno ha rubato il cervello di Max!
FINE SPOILER ALERT
Un colpo di scena surreale ma di un certo effetto: il povero coniglio è ormai ridotto a un manichino flaccido, senza vita e con la testa scoperchiata. Sam viene colto da un raptus furioso, e si trasforma in una versione hardboiled e cattiva che ben poco ha a che spartire con il cagnolone affettuoso (più o meno) che abbiamo sempre conosciuto: barba incolta, maniche della camicia arrotolate, pistola nella fondina sotto l’ascella pronta a essere sguainata alla bisogna, sguardo perennemente incazzato, nessuna remora a usare metodi estremi per convincere i sospetti a parlare e aiutarlo a trovare chi ha rubato il cervello di Max. Non ci metterà molto a scoprire che dietro questa assurda vicenda ci sono ancora il gorilla proveniente dallo spazio, uscito dalla Penal Zone, e Papierwaite, che non è invecchiato di un giorno da quando ha avuto a che fare con gli antenati della Freelance Police.
Una volta tornato in pista il folle coniglio sadico, il gioco ritorna su binari più tradizionali e familiari; anche i poteri psichici di Max legati ai giocattoli del demonio sono gli stessi visti nel primo episodio: la rinoplastica, il telefono-teletrasporto e la visione del futuro, che aiuta a capire come procedere nell’avventura. In questa parte il livello di difficoltà rimane su binari piuttosto semplici: ancora una volta Telltale ha preferito concentrarsi sulla storia piuttosto che sul voler spremere le meningi dei giocatori, e la cosa ci sta più che bene, anche perché la sceneggiatura e i dialoghi sono sempre ottimi e ricchi di battute divertenti. Non si avverte per nulla, insomma, quella sensazione che il gioco “si metta di mezzo” e impedisca di gustarsi una bella storia.
Come già visto per i primi due precedenti episodi, Telltale è riuscita a proporre una serie di ambientazioni e di personaggi nuovi, tra cui la guardia al museo dallo splendido torace, evitando la ripetitività di situazioni e location delle altre due stagioni. L’episodio si conclude con un altro, sconvolgente colpo di scena: impossibile prevedere cosa ci aspetta nel quarto episodio, vista la discontinuità di gameplay e narrazione dei primi tre, e questo non può che essere visto come un altro punto a favore del gioco!