Il caso microtransazioni nato con Star Wars Battlefront II e le accuse mosse a come il sistema era stato implementato nel titolo di Dice ed EA. Nonostante la rimozione di questa feature dal gioco sia Belgio che Olanda hanno di fatto avviato indagini nei confronti dell’opera per violazioni alle norme sul gioco d’azzardo e alcuni parlamentari francesi hanno palesato il desiderio di avere normative chiare in merito a questo mercato.
Oggi tocca al Regno Unito pronunciarsi sulla questione e, da Oltremanica, sembrerebbe che non ci sia nessuna preoccupazione reale riguardo il fenomeno delle microtransazioni e alle loot box. Stando a quanto dichiarato dai commissari inglesi non ci sarebbe, in linea di principio, alcun estremo riferibile al gioco d’azzardo.
“Le leggi stabiliscono quale sia la linea di confine tra ciò che è raffigurabile come gioco d’azzardo e ciò che non lo è. Come regolatori, come commissari, il nostro compito è vigilare questo confine e stabilire se qualcosa lo superi, mettendo a rischio le persone, e quindi intervenire in tal senso. Uno dei fattori critici presi in esame per stabilire se questa soglia sia stata superata è questo: quale sia il valore monetario degli oggetti ottenuti tramite loot box o microtransazioni e se, nella pratica, questi stessi oggetti possano essere riscossi altrove aldilà del mondo di gioco. In questi casi non si configurano gli estremi per parlare di gioco d’azzardo e le nostre leggi non ci consentono di agire“.